Si torna a splattare con Splatoon 3!
Il 2022 di Nintendo è un’annata da ricordare, soprattutto per il supporto che ha dato alla sua console di punta, piazzando uscite di rilievo, mese dopo mese in maniera costante, sia nel numero di titoli che qualitativamente parlando.
Ultimo in ordine di uscita è Splatoon 3, lo sparatutto multiplayer nato su Wii U che a distanza di 7 anni dall’originale arriva al terzo capitolo, forte di una fanbase solida e con qualche novità, sebbene ad un occhio poco attento le somiglianze con Splatoon 2 possano sembrare fin troppe.
Ma non perdiamoci in ciance e scopriamo insieme le meraviglie di Splatoon 3!
Splatoon 3 è chiaramente un successo mondiale, e tutto questo grazie al buon lavoro di Nintendo nel curare e far crescere una delle sue creazioni più originali ed azzeccate degli ultimi anni. La diffusione di Nintendo Switch ha sicuramente spinto le vendite rispetto a quanto avvenuto con il lancio del secondo capitolo, rendendo Splatoon 3 il gioco del momento, quello da giocare assolutamente.
E diciamocelo, è un successo più che meritato.
Come abbiamo scritto in apertura però le somiglianze con il predecessore sembrano fin troppe e a conti fatti Splatoon 3 se lo si analizza semplicemente nell’ottica dei contenuti, potremmo asserire che ci troviamo di fronte ad una versione “revampata” del titolo del 2017 con qualche piccola aggiunta e poco più.
Ritroviamo una succosa modalità storia, nella quale, vestendo nuovamente i panni dell’agente Numero 3, viaggerete nella regione di Alterna per fermare una nuova avanzata di Octariani, questa volta colpiti da una strana sostanza misteriosa che li ha resi “pelosi”.
La formula della campagna single player viene rivista ripartendo dal DLC della Octo Expansion, l’espansione di Splatoon 2, andando a rivederne l’esplorazione, adesso più aperta e volta alla scoperta di segreti. Ad accompagnarci in questa avventura avremo al nostro fianco uno strampalato salmonello, che non solo ci fornirà aiuto durante le missioni, ma sarà un perfetto segugio per scovare tutti i segreti che popolano la regione di Alterna.
Come negli altri capitoli, questa modalità è una fucina di idee, un concentrato di game design volto a celare al suo interno un gigantesco tutorial.
Dai primi livelli, fino ai titoli di coda, ci troveremo ad affrontare sfide sempre diverse, dalla difficoltà crescente, che ci serviranno man mano tutte le novità a livello di gameplay introdotte nel multiplayer, dalle nuove armi fino ai set di attacchi speciali, o le nuove mosse da uitilizzare in battaglia, l’Impinnata e l’Avvitotano per cogliere di sorpresa gli avversari e splattarli quando meno se lo aspettano.
Il tutto senza mai farlo pesare al giocatore. Al contrario il ritmo è sempre martellante, e le sfide mai banali. Livello dopo livello si aggiungono al gameplay nuovi elementi e così via, fino alle maestose boss fight, fiore all’occhiello del team di sviluppo di Splatoon 3.
Completare la modalità storia ci premierà con diverse ricompense, a partire dall’arma principale usata nell’avventura, a tutta una serie di oggetti per abbellire una delle altre novità di Splatoon 3, l’armadietto.
Inserito solamente per fini goliardici, l’armadietto è un vero e proprio contenitore degli oggetti raccolti durante la campagna o acquistati nell’apposito shop dedicato, che potranno essere inseriti a piacimento per rispecchiare i gusti e lo stile dei giocatori, per poi vantarsene condividendo le proprie creazioni in game o sui social.
Le novità comunque non mancano, ed è il caso di parlare di Splattanza.
Splattanza è un card game, un simpatico minigame che è possibile giocare nelle Strade di Splatville. Le regole ricalcano la filosofia delle Mischie Mollusche, ovvero quello di colorare la zona più dell’avversario, e lo riadatta in questa versione da tavolo, in accese sfide 1vs1 a colpi di carte, dove i due avversari dovranno incastrare blocchi di colore su una griglia cercando a fine partita di aver colorato il maggior numero di caselle.
Le carte collezionabili ritraggono armi e personaggi del gioco e sarà possibile creare i propri mazzi sperimentando varie strategie per battere i nuovi sfidanti che troveremo in giro per la città.
Splattanza mette in scena un’idea veramente originale e ben realizzata, ed è un peccato che Nintendo abbia deciso di relegarla al solo gioco offline e quindi rendendolo un semplice passatempo un po’ fine a sé stesso.
Speriamo che con i prossimi aggiornamenti ci sia un cambio di rotta verso una fruizione online, spingendo sul lato competitivo di un minigame che funzionerebbe alla perfezione anche in versione stand alone.
Prima di passare a parlare del cuore di Splatoon, ovvero la modalità online, è giusto spendere due parole sul ritorno di un’altra opzione di gioco multigiocatore che ha fatto il suo debutto nel secondo capitolo: la Salmon Run.
La Salmon Run rappresenta la quota PVE di Splatoon, e saremo nuovamente chiamati alle dipendenze della Ursus & Co. per affrontare le ondate di Salmonoidi e portarci a casa più ricompense possibili eliminandoli. La struttura di gioco resta sostanzialmente la stessa, ed ogni match si compone di 3 turni nei quali fronteggiare l’avanzata dei mostri acquatici, cercando di rimanere in vita fino alla fine del turno, pena il game over.
Sebbene la formula sia identica al 2, in Splatoon 3 abbiamo l’introduzione della Salmonarca, un enorme salmonoide simil kaiju, che di tanto in tanto apparirà come quarta ondata, e dovremo concentrare le forze con i nostri compagni di squadra per eliminare il colosso entro il tempo limite.
La Salmon Run è un’altra ottima attività che dà il meglio di sé se affrontata con gli amici, ed è un buon modo per staccare dallo stress dei match online. C’è anche una splendida notizia per i fan della Salmon Run.
Contrariamente a quanto avveniva in Splatoon 2, qua non avremo nessun limite di orario e sarà sempre disponibile al gioco, con un reset di armi e scenari che avviene all’incirca ogni 2 giorni. Così facendo però sono stati ridotti i premi ottenibili tramite il gatcha collegato alla Salmon Run, che vedrà un “cap” raggiunto un certo livello, che riprenderà con il reset delle mappe.
I cambiamenti più grossi li abbiamo però una volta entrati nella Lobby del multiplayer.
Qua il menu testuale dei precedenti capitoli dove selezionare le varie modalità è stato sostituito da una vera e propria palestra, dove nell’attesa di iniziare la partita potremo distrarci provando l’arma in uso e sparando ai bersagli presenti. Sempre nella lobby saranno visualizzati degli ologrammi dei nostri amici che ci consentono di vedere quello che stanno facendo ed eventualmente unirsi alle loro partite.
Se queste aggiunte al quality of life dell’esperienza Splatoon sembrano andare nella giusta direzione, in realtà si tratta di una novità riuscita a metà. Avviato il matchmaking infatti non sarà possibile più interagire con le varie opzioni presenti nella lobby, come utilizzare i boost esperienza o denaro dalla venditrice, o magari spendere i nostri soldi nei gashapon sperando di trovare qualche nuova targhetta personalizzabile o un nuovo titolo, o ancora qualche oggetto per abbellire l’armadietto.
E se durante le Mischie Mollusche, fra un match e l’altro è possibile almeno passare per lo spogliatoio e rivedere l’equipaggiamento, questa possibilità ci viene del tutto negata nel caso delle modalità classificate, obbligandoci nel caso a smembrare in gruppo, fare gli opportuni cambiamenti, e unirsi nuovamente alla squadra.
Capiamo (ma non giustifichiamo) la scelta di far utilizzare solo un tipo di equip nelle partite ranked, ma sarebbe bastata anche solo qualche opzione di gestione del gruppo, magari con la possibilità del capo gruppo di abbandonare il matchmaking portando con sé l’intera squadra. Anche in questo caso speriamo che Nintendo apporti qualche modifica con i prossimi aggiornamenti andando a migliorare l’esperienza giocatore.
Altre modifiche sostanziali le abbiamo nel bilanciamento delle armi e nel gunplay.
Prima di tutto Splatoon 3 vede l’introduzione di 2 nuove armi, il Calamarco e la Tergilama (e relative varianti).
Il primo è un’arma a distanza sulla falsariga dei cecchini, ma con una capacità colorante ben più superiore e la possibilità di sparare colpi caricati ad esplosione ritardata. La Tergilama invece è una vera e propria spada, che si inserisce fra le armi da mischia come il Tinturicchio, ma più rapido nei movimenti e nei fendenti. La Tergilama può anche schizzare colore a media distanza, rendendola un’arma versatile e adatta in più situazioni.
Ma la vera rivoluzione sta negli attacchi speciali che ribaltano completamente gli equilibri creati con Splatoon 2, inserendo nuove e letali mosse con le quali fare piazza pulita dei nemici.
Ad esempio troviamo il Mega Timbro, che come suggerisce il nome, sfodererà un timbro gigante che attaccherà e colorerà a ripetizione l’area di gioco, terminando l’azione con un lancio per colpire i nemici a distanza. C’è poi il Motosqualo, un gonfiabile a forma di squalo da cavalcare e lanciarsi contro gli avversari a mo’ di kamikaze, facendosi esplodere in una nuvola di colore. O ancora il Granchio Armato, una sorta di mecha a forma di crostaceo dalla potenza di fuoco inarrestabile.
Non mancano nemmeno special dedicate al supporto, che trovano la loro massima espressione nelle partite classificate, come la Gran Bolla Scudo, una barriera da piazzare strategicamente, magari per difendere i propri compagni sulla Torre Mobile, o il Rinfrigorente, un distributore di bevande che migliora per breve tempo le abilità dei giocatori.
Insomma grande lavoro è stato fatto per bilanciare le varie armi e creare combinazioni equilibrate, e siamo curiosi di vedere come si evolverà il meta con l’introduzione di nuove armi e con l’arrivo delle varianti di quelle già esistenti, con i futuri aggiornamenti.
Per quanto riguarda invece le modalità online Splatoon 3 ripropone le stesse giù viste nel 2, lasciando ai futuri title update eventuali novità.
Ritroviamo quindi la pluricitata Mischia Mollusca, la modalità principale nella quale muovere i primi passi ed imparare tutte le tecniche, prendendo confidenza con le varie armi. Per chi non è pratico del gioco Mischia Mollusca è un deathmatch a squadre dove la priorità non sarà quella di eliminare, o meglio splattare, gli avversari (anche se farlo sicuramente rende le cose più facili) ma di colorare una percentuale maggiore dell’area di gioco rispetto all’altra squadra.
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Mischia Mollusca fra le varie opzioni disponibili è quella più frenetica e facile da assimilare, e non a caso la più rappresentativa di Splatoon. Mischia Mollusca poi è la modalità scelta per gli Splatfest, gli eventi mensili di Splatton nei quali i giocatori sono chiamati a schierarsi in una squadra a seconda dei temi proposti e darsi battaglia per far vincere il proprio team.
Splatoon 3 vede l’introduzione di un terza squadra e relativo tema, dando vita alle partite tricolore, una variante 4v2v2 delle classiche mischie ancora più selvaggia e frenetica.
Ma se volete aggiungere un po’ di pepe alle vostre sfide allora dovrete buttarvi nelle Partite Anarchiche, il cuore competitivo di Splatoon 3.
Qua, con la classica rotazione degli scenari ogni 2 ore, si alterneranno le 4 modalità classificate: Zona Splat, Bazookarp, Torre Mobile e Vongol Gol.
Zona Splat è una versione in miniatura delle Mischie Mollusche, dove le due squadre devono contendersi una zona tenendola colorata il più possibile.
Con Bazookarp le cose invece iniziano a complicarsi, dato che il gioco di squadra sarà fondamentale per la riuscita di questa modalità. In maniera analoga ad un Cattura la Bandiera, dovremo impossessarci del Bazookarp piazzato nel centro della mappa, e con l’aiuto dei compagni portarlo nella base avversaria. Eliminare i nemici è doveroso quindi per aprirsi una strada verso la vittoria, mentre un’azione sbagliata o la mancanza di coordinazione con i compagni rischia di buttare alle ortiche tutti i nostri sforzi.
In maniera analoga si comporta Torre Mobile, nella quale dovremo scortare questa torre, che compirà un percorso prestabilito, all’interno della base. Anche in questo caso la coordinazione dei compagni è d’obbligo, e le soluzioni difensive spesso premiano di più rispetto agli attacchi a testa bassa.
Vongol Gol invece è l’ultima new entry introdotta con Splatoon 2 e in questa modalità dovremo raccogliere delle vongole sparse nell’area di gioco, che una volta raggiunto il numero massimo si trasformeranno in un pallone che andrà insaccato nella “rete” avversaria. Anche qua le azioni solitarie spesso non pagano mai, e il risultato delle partite spesso di decide negli ultimi secondi.
Per quanto le modalità online siano divertentissime da giocare, tanto da rendere difficile staccarsi da Splatoon per fare altro, anche in questo capitolo ritroviamo gli stessi problemi dei titoli precedenti.
Partiamo con il meno influente ed aggirabile: la chat vocale. Come è ben noto, la gran parte dei titoli online di Nintendo Switch, Splaoon compreso, non presenta una chat vocale con la quale interagire con i propri compagni di squadra. L’assenza di una struttura comunicativa così importante all’interno di un gioco dove la cooperazione è alla base di tutto si sente in più di un’occasione.
A tamponare le cose è possibile usare l’app di Nintendo Online, tramite smartphone, o più comodamente Discord, ben più pratico e diffuso. Giocare con i propri amici, avendo la possibilità di parlare ed organizzare strategie cambia totalmente l’approccio al gioco, garantendoci una maggior possibilità di vittoria nei confronti dei nostri avversari.
L’altro aspetto critico di Splatoon 3 resta invece il netcode, fin troppo ballerino ed instabile, con numerose disconnessioni improvvise ed errori, con ban temporanei annessi, durante le partite.
Si sperava che con Splatoon 3 Nintendo avesse capito l’importanza di un netcode stabile e il passaggio ad una nuova infrastruttura aiutasse in questo caso. Invece sembra che poco sia cambiato dal passato con i soliti problemi che si ripetono da tempo. Nintendo è ovviamente al corrente di tutto, e attualmente sono uscite ben 2 patch correttive, che si spera vadano a migliorare sostanzialmente tutti i problemi legati alla connettività di Splatoon 3.
Per quanto riguarda le mappe di gioco Splatoon 3 debutta al lancio con 12 arene, 6 inedite e 6 ripescate dai precedenti capitoli, mentre altre arriveranno nei futuri aggiornamenti. Da questo punto di vista il supporto di Nintendo a Splatoon è massiccio, garantendo almeno 2 anni di aggiornamenti assicurati (salvo poi prolungare con eventuali DLC come fu nel caso di Splatoon 2). Il lavoro fatto in termini di design è come sempre ottimo, con stage che si sviluppano a 360° e presentando una mappa specchiata, così da non creare sbilanciamenti fra i vari team.
Splatoon 3 si riconferma ancora una volta un prodotto tecnicamente ben confezionato.
Dalle follie visive della modalità storia, alla concretezza delle partite online, Splatoon 3 mette in scena un titolo bello da vedere, colorato e attento al design, in particolar modo all’estetica dei suoi personaggi, delle vere e proprie fashion victim, con decine di equipaggiamenti da combinare fra loro per creare i look che più si addicono al vostro stile. La solidità del gioco è granitica, specie nell’online, garantendo i 60fps in qualsiasi situazione.
Anche Splatville, l’hub che ospita i negozi e le varie modalità di gioco, per quanto possa sembrare confusionaria rispetto ai precedenti titoli, è uno spaccato di una megalopoli distopica dal sapore cyberpunk, location perfetta per scattarsi qualche selfie con la nuova modalità fotografica.
E non sarebbe Splatoon senza la sua iconica colonna sonora, un mix eclettico di sonorità funky, rock ed elettroniche che insieme ad cantato incomprensibile danno vita a numerose hit che animano le nostre partite e la vita a Splatville.
Splatoon 3 è il gioco del momento e questo successo è totalmente meritato. Dal single player alle attività collateriali, fino ad arrivare al mutigiocatore online, Splatoon 3 offre tantissimi contenuti di qualità, divertenti e difficili da abbandonare. Un titolo che mantiene alta ormai la tradizione di questa “nuova” serie Nintendo, che dopo 7 anni dal suo debutto si dimostra forte e solida più che mai. Mancano forse delle novità di rilievo, ma i nuovi accorgimenti, specie sul lato delle armi, stravolgono abbastanza gli equilibri del passato.
Peccato solamente dover ritornare a parlare dei soliti problemi che affliggono l’online di Splatoon, e che a seconda dei casi rischiano di rovinare l’esperienza con il gioco. Confidiamo però in Nintendo, e nel supporto che darà al gioco, con la speranza che i vari aggiornamenti portino un po’ di stabilità ad un gioco che altrimenti è quasi perfetto.