Quando un film o una serie televisiva raggiungono un enorme successo, si cerca di calvare l’onda proponendo tanti prodotti differenti affinché rimanga alta l’attenzione mediatica. È stato così per La Regina degli Scacchi ed è così anche per Squid Game che si è trasformato in un gioco da tavolo. La popolare serie Netflix basata su una serie di giochi tradizionali coreani e sulla satira del capitalismo moderno ha generato un adattamento da tavolo che racchiude i suddetti giochi, ma invece di giocarli all’aria aperta li fa giocare con una serie di segnalini, carte e pedine. La versione italiana è stata curata interamente da Asmodee Italia e vediamo insieme se il gioco da tavolo di Squid Game è riuscito nell’intento di regalare un buon adattamento ludico.
Squid Game: unboxing e materiali
La confezione di vendita del gioco da tavolo di Squid Game presenta delle dimensioni abbastanza generose per contenere l’abbondante numero di componenti e una buona qualità sia della stampa che del cartone usato che la rende resistente agli urti e robusta. Una volta aperta, al suo interno sono presenti 2 tabelloni double face per 4 differenti battaglie, 72 segnalini Squadra suddivisi in 6 squadre di colori differenti, 7 carte Bambola, 11 carte Caramello, 36 carte Giocatore, 24 carte Calamaro, 4 sezioni per 2 Biglie, 1 segnalino Velocità, 8 tessere Ponte di Vetro, 1 Timer e due indicatori Timer, 4 strisce Manichini e Muro e 1 regolamento.
I tabelloni, così come i segnalini, le tessere e le strisce sono realizzati in ottimo cartone con delle stampe lucide minimali e semplici da comprendere che riprendono gli elementi principali di ogni sfida così come mostrato nell’omonima serie Netflix. Le carte, invece, sono ugualmente di ottima fattura per quanto riguarda le stampe, un po’ meno per la qualità dei materiali usati non presentando alcuna telatura: vi consigliamo di usare delle buste protettive per evitare che possano rovinarsi durante i mescolamenti. Le biglie purtroppo sono realizzate con due sezioni tonde di cartone rendendole poco consone all’uso che ben presto vi spiegheremo. Infine il regolamento è ben spiegato e di facile comprensione, anche se avremmo preferito un font più grande considerando anche le dimensioni del libretto.
Tutte le sfide della serie Netflix in un gioco da tavolo
Squid Game è un party game per un numero di giocatori che va da 3 a 6 di età superiore ai 16 anni e dalla durata media di 45 minuti. La preparazione del gioco è velocissima e consiste unicamente nella scelta di un colore da parte di un giocatore e dal prendere le relative carte Giocatore e i segnalini Squadra. A questo punto inizia la partita tenendo conto che ogni gioco ha regole diverse che determinano quali segnalini sopravvivono (e passano al gioco successivo) e quali vengono eliminati divenendo soldi per il montepremi finale. Il gioco poi non è altro che una corsa verso tutte e sei le sfide viste nella serie Netflix a partire da Un, Due, Tre, Stella! fino ad arrivare al Gioco del Calamaro. Ecco a voi una breve descrizione di ognuno di essi:
- Un, Due, Tre, Stella!: in diversi round tutti i giocatori devono collocare un segnalino dietro la linea di partenza, giocare una delle carte in possesso (con valori da 0 a 4), rivelare le carte e girare una carta Bambola per verificare se il proprio segnalino è stato eliminato o si muove. In caso di valore 0, nessuno dei segnalini di quel giocatore si muove, tuttavia dopo che gli altri si sono mossi viene spinto un segnalino a scelta presente nella corsia del giocatore o in quella avanti e viene eliminato. Si giocherà fino a quando il Timer raggiunge lo 00:00 dai 10:00 iniziali.
- Caramello: i giocatori collocano i propri segnalini nelle sezioni in ombra dei vari biscotti. Dopodiché mescolano il mazzo di carte Caramello e le pescano uno alla volta: ogni giocatore sceglie quando fermarsi col rischio di sballare pescando la carta Crack!. In quest’ultimo caso viene eliminato un segnalino dal tabellone, altrimenti si muove un segnalino sulla relativa forma lungo la freccia fino alla sezione successiva. Se il segnalino si muove fino all’ultima sezione, il biscotto Caramello è completato e il segnalino sopravvive. Se invece non è presente un segnalino di quel giocatore su una determinata forma, si muoverà quello di un altro giocatore. Anche in questo caso si giocherà fino a quando il Timer raggiunge lo 00:00 dai 15:00 iniziali.
- Tiro alla Fune: i giocatori collocano a turno un segnalino sul tabellone. In totale ci sono sei squadre, ma non si possono collocare segnalini in punti dove si rischia di averne due in più rispetto all’altro lato della fune. Ci sono solo 24 posizioni da occupare, qualsiasi segnalino non collocato viene eliminato. A turno si gioca una carta a faccia in giù per ogni segnalino che si possiede. Dopo vengono rivelate le carte: quelle con il totale maggiore vince e tutti i segnalini sopravvivono, se però viene giocata una carta zero vince la squadra con il totale inferiore. In caso di parità vince il lato con più segnalini e in caso di ulteriore parità, perdono entrambe le squadre.
- Biglie: a turno si collocano i segnalini sul tavolo per cercare di formare delle coppie. Se qualche segnalino rimane da solo, passa direttamente al prossimo gioco. Poi, sempre a turno, si sceglie una coppia che contiene un segnalino del giocatore e decide se giocare “pari o dispari” o “il più vicino al muro”. Nel primo caso il giocatore nasconde una o due biglie nella mano e l’avversario deve cercare di indovinare: se indovina il suo segnalino sopravvive e l’altro viene eliminato, altrimenti viceversa. Nel secondo caso, invece, l’avversario tira una biglia e il giocatore fa lo stesso. Vince il giocatore che fa rotolare la biglia più vicino alla linea rossa del muro.
- Il Ponte di Vetro: si contano i numeri di segnalini ancora in gioco per prendere le relative strisce di Manichini. A questo punto si posiziona un segnalino per ogni manichino e a seconda se il numero è pari o dispari si posiziona il Ponte di Vetro a destra o a sinistra dei segnalini. In ogni round si gioca una carta a faccia in giù, poi si rivelano tutte le carte e il giocatore con il valore più alto muove il proprio segnalino in avanti di tante posizioni quanto è il valore della carta: se il vetro si rompe il segnalino viene eliminato, altrimenti continuate fino a quando il segnalino non avrà superato il ponte. Si giocherà fino a quando il Timer raggiunge lo 00:00 partendo da 15:00.
- Il Gioco del Calamaro: ogni giocatore colloca un segnalino all’interno del Quadrato e gli altri suoi segnalini ancora in gioco all’interno della Zona Sicura alla base del Calamaro. Quest’ultimi non possono essere né pugnalati né spinti. Non c’è Timer, quindi la partita termina quando un giocatore raggiunge la Testa del Calamaro o quando rimane una sola squadra in gioco. Le azioni che si possono compiere sono Blocco, Pugnalata, Spinta e Movimento.
La partita termina non appena un segnalino raggiunge la Testa del Calamaro. Ogni altro segnalino sul tabellone viene eliminato. In alternativa, in qualsiasi momento della partita, se rimane una sola squadra in gioco vince il giocatore che la possiede.
Tanta, troppa fortuna e poco divertimento
Il gioco da tavolo utilizza le prove viste nella serie Netflix, nonché popolari giochi per bambini giocabili facilmente nella vita reale, e le trasforma in una raccolta di minigiochi che utilizzano carte, segnalini e tabelloni per replicare la micidiale competizione che vede un unico vincitore. Invece di controllare un singolo concorrente, il gioco da tavolo consente di far gestire a ogni giocatore un massimo di sei partecipanti rappresentati da piccoli segnalini numerati, tuttavia per evitare l’eliminazione dei giocatori, ogni round consente di acquisire una recluta in più. Purtroppo la maggior parte delle sfide, tra cui la prima nonché la più importante, si basa principalmente sul fattore fortuna. Viene giocata una carta numerata con la speranza di avanzare nel gioco e sopravvivere, ma poi si pesca una carta dal mazzo Bambola e il fato fa tutto il resto. Il Ponte di Vetro funziona in egual modo, con l’ulteriore fattore aleatorio della pesca delle tessere vetro per vedere quale si rompe e quale resta intatto. Il Tiro alla Fune, invece, è una semplice battaglia di somme o sottrazioni a seconda se va considerato il numero più alto o più basso, ma forse possiamo definirlo il più strategico tra i vari giochi. Il gioco delle Biglie, invece, è probabilmente il più vicino a essere un vero e proprio gioco da tavolo, ma viene trasformato in una sorta di “Gioco del Silenzio” per scoprire quante biglie vengono nascoste in mano dall’avversario o in un lancio della biglia contro il muro, anche se purtroppo stiamo parlando di due cerchi di cartone incastrati l’uno con l’altro (l’uso di due vere biglie sarebbe stato sicuramente più gradito e funzionale).
Le due sfide più interessanti sono Caramello e il Gioco del Calamaro, ma entrambe non sono esenti da problemi. La prima diventa una sorta di Blackjack (quindi sempre con il fattore fortuna senza alcuna abilità particolare) dove i giocatori scelgono di continuare a pescare carte per far progredire i loro gettoni attorno a ciascuna delle forme di biscotto oppure fermarsi prima di pescare una carta Crepa che elimina uno dei loro segnalini. La seconda, invece, è una sorta di sasso – carta- forbici per sperare di raggiungere la testa del Calamaro senza essere pugnalato o spinto fuori dal Quadrato. Si utilizza un mazzo di carte totalmente diverso dai giochi precedenti, ma anch’essa non riesce a differenziarsi notevolmente nell’esecuzione. Nessuno dei giochi dura particolarmente a lungo, ma il gameplay ripetitivo e ridondante potrebbe portare i giocatori più dinamici ad annoiarsi dopo qualche sfida.
Conclusioni
Il gioco da tavolo di Squid Game, purtroppo, rappresenta uno degli esempi più evidenti di come sia complesso adattare una serie TV o un film sotto forma di gioco da tavolo. Presenta diversi elementi di gioco e una selezione di ben 6 sfide uniche, tuttavia sono tutte mal progettate e prive di creatività e sfide di abilità. Ciò che delude maggiormente è la mancanza di qualsivoglia interazione anche fisica tra i giocatori, caratteristica peculiare dei giochi popolari per bambini reinterpretati nella popolare serie Netflix. Con un grande potenziale in mano, si sarebbe potuto creare un gioco con una maggiore visione della competizione di gruppo. Il risultato finale, invece, è un gioco piatto e ridondante che purtroppo distrugge anche l’anima delle sfide riducendole a una sfida con il fato.