Nella battaglia delle esclusive PlayStation 5 cala l’artiglieria pesante: ecco Stellar Blade.
Annunciato inizialmente come Project EVE, Stellar Blade ha attirato fin da subito le attenzioni del pubblico per due motivi: EVE, la sua seducente e prosperosa protagonista, e il mix action proposto che in più di un occasione lo avvicinavano idealmente a classici immortali come Bayonetta e Nier: Automata.
Dopo mesi di trailer, silenzi e rinvii però per Stellar Blade è arrivato il momento del debutto, svelando finalmente se questa lunga attesa è valsa la pena e se oltre l’ormai ben noto lato B di EVE c’è anche della sostanza.
C’è da dire che nonostante i trailer e le varie anteprime in cui Stellar Blade è stato mostrato, fino alla pubblicazione della demo del mese scorso nessuno aveva ben chiara la struttura ludica del titolo dello sviluppatore coreano Shift Up. Ed è proprio grazie a questa versione di prova di Stellar Blade che abbiamo potuto cogliere tutto il potenziale di questa esclusiva PayStation 5. Ora con il gioco completo fra le nostre mani è arrivato il momento di analizzarlo nel dettaglio nella nostra recensione.
Scaldate le vostre PlayStation 5, Stellar Blade è qua!
Ambientato in un futuro non troppo lontano, la razza umana è stata costretta ad abbandonare la Terra e a ritirarsi in una colonia spaziale a causa di una guerra catastrofica contro i Naytiba, delle forme di vita aliene che hanno infettato il pianeta, segnando così la fine della vita per come la ricordiamo.
EVE è un membro della settima Unità aerea, una squadra d’assalto il cui compito è quello di ripulire il pianeta dai Naytiba, cercando al tempo stesso di aiutare a sopravvivere i pochi umani che sono rimasti confinati sulla Terrà. Durante un assalto però la squadra di EVE viene decimata, e la nostra protagonista si ritrova sola con Tachy, l’ufficiale comandante della sua unità, ad affrontare i Naytiba. Purtroppo però la comparsa di un gigantesco Naytiba non identificato mette alle strette le due ragazze, con Tachy che si sacrifica nel tentativo di dare una chance ad EVE per mettersi in salvo, cosa che fortunatamente per lei avviene quando di punto in bianco appare Adam, un predone a bordo di una moto, che la porta al sicuro nella città fortezza di Xion, l’ultimo avamposto umano che ancora resiste alla venuta dei Naytiba. Insieme a Lily, un ingegnere della quinta Unità aerea, EVE e Adam collaboreranno così con gli abitanti di Xion nel tentativo di portare a termine un piano, quello di affrontare i potenti Naytiba Alpha, la chiave che li condurrà all’agognata libertà dal giogo nemico.
Quello che appare chiaro fin da subito di Stellar Blade è la sua forte impronta narrativa e l’impatto che quest’ultima ha nel gioco, facendo emergere i misteri e i segreti che si celano dietro la venuta dei Naytiba e sulle reali motivazioni che hanno scatenato la grande guerra finale. Tutto viaggia a ritmi sempre ben sostenuti, senza prendersi mai pause indesiderate o spezzando l’atmosfera creatasi, anche quando il gioco vi spingerà a dedicarvi ad altro, come ad aiutare gli abitanti di Xion.
Stellar Blade è impostato come un Action RPG, e per questa sua natura ci troveremo a dover affrontare diverse missioni secondarie, e sebbene queste tendano per lo più ad assomigliarsi come sviluppo, ne trarremo un grande beneficio in termini di racconto e di lore, scoprendo interessanti dettagli sulla storia relativa alla Terra e alla venuta dei Naytiba. Ci saranno poi delle missioni un po’ più corpose riguardanti specifici personaggi secondari, ben più articolate in termini di racconto e decisamente più interessanti da affrontare, che vi accompagneranno per gran parte della durata del gioco.
L’impianto narrativo viene poi supportato da un’ottima regia, che entra in gioco specie durante le diverse sequenze action, creando così un alchimia rara che tiene incollati al pad, desiderosi di scoprire cosa i aspetta una volta sconfitto un boss o arrivati ad un punto di interesse.
Abbiamo accennato ai ritmi sostenuti di Stellar Blade e questo è dovuto anche a come gli sviluppatori hanno strutturato l’avventura adoperando soluzioni ludiche diverse a seconda dell’occasione, in modo da veicolare gli eventi narrativi in maniera focalizzata all’intrattenimento. Ed eco che ci troveremo ad affrontare sezioni più classiche e lineari, quasi guidate al raggiungimento del nostro obiettivo, passando poi per situazioni più aperte in aree decisamente più vaste che donano al giocatore maggior libertà esplorativa da dedicare alla ricerca di collezionabili e segreti. In entrambi i casi però l’elemento esplorativo è una costante che vi porterà a battere ogni singola area calpestabile alla ricerca di materiali e potenziamenti da impiegare nella crescita di EVE. Buona anche dal durata del gioco, che oscilla fra le 25/30 ore, per guadagnare qualcosa in più nel caso del completismo totale.
Un elemento che non è mai emerso dai trailer di Stellar Blade è la sua impronta “soulslike”. Pur non rientrando nella categoria di genere, Stellar Blade ne estrapola diversi elementi cardine di gameplay e ne fa caratteristica propria, ad esempio proprio nello stile dell’esplorazione e nello sviluppo delle aree di gioco. Le mappe diventano diventano una grossa rete di strade interconnesse, con scorciatoie, passaggi segreti ed enigmi da risolvere per accedere a zone precluse, con tanto di accampamenti piazzati in maniera strategica qua e là per ripristinare la propria salute e le risorse o da usare come check point in caso di sconfitta. Rispetto ai souls però qua siamo di fronte ad una formula molto “lite”, che ne prende in prestito solo lo scheletro, non influendo minimamente in termini di dinamiche, in particolare a quelle relative alla morte e alla perdita di risorse.
Anche nel sistema di combattimento ritroviamo questa ispirazione soulsiana, che lo differenzia fortemente rispetto a primo impatto che avevamo avuto sul gioco e che erroneamente lo presentava come una specie di clone di Bayonetta o Devil May Cry di matrice coreana. La formula da stylish sction emerge solamente verso la metà del gioco una volta che il gameplay si completa di tutte le sue sotto-meccaniche, mentre nelle prime ore i combattimenti si presentano più riflessivi, più improntati sullo scontro 1v1 e non all’assalto caciarone tipico di questo genere.
Pad alla mano la prima cosa che salta all’occhio è quanto gli sviluppatori si siano ispirati a Sekiro: Shadows Die Twice, non tanto nella crudezza del sistema di combattimento quanto nella gestione della difesa, che gira per lo più intorno alla parata perfetta e all’equilibrio del nemico. Più colpi riusciremo a bloccare con il giusto tempismo, man mano l’equilibrio del nemico calerà finendo in uno stato chiamato Frastornamento, nel quale potremo infliggere danni consistenti eseguendo una mossa “Castigo”, una sorta di finisher. Nel caso in cui gli attacchi non possano essere respinti bisognerà schivare il colpo, e se eseguita con il giusto tempismo si attiverà la schivata perfetta, che ci donerà non solo l’immunità ma ci aprirà la strada verso il contrattacco.
Il sistema di combattimento di Stellar Blade è estremamente responsivo negli input, e non faticherete a gestire i due elementi cardine della difesa in quanto le finestre di esecuzione appaiono abbastanza generose e non estremamente punitive, come lo stesso Sekiro o Lies of P, che richiedono una precisione e un tempismo pressoché millimetrico. Gli attacchi si sviluppano invece combinando insieme le due tipologie base, uno rapido e un altro più potente ma lento nell’esecuzione, dando vita così a diverse combo denominate Incursioni, che in base alla tipologia di pressione (rapida o premuta) si ramificano in diverse catene di attacchi dal danno variabile, con tanto di colpi caricati, attacchi aerei e contrattacchi in risposta ai parry e alle schivate.
Il tutto poi si arricchisce ulteriormente con le Abilità Beta, mosse speciali che possono essere usate caricando l’apposito indicatore eseguendo parate perfette, e che consentono ad EVE di eseguire attacchi ben più potenti rispetto a quelli base, in grado addirittura di consumare l’equilibrio del nemico in caso le Abilità Beta vengano concatenate fra loro. Se i parry caricano le abilità Beta, schivando perfettamente andremo ad ottenere punti per le Abilità Esplosive, un altro set di attacchi devastanti capaci addirittura di bloccare momentaneamente il nemico consentendoci di riorganizzare la nostra strategia d’attacco. Non manca nemmeno una specie di “modalità berserk” attivabile al momento del bisogno (a patto di avere l’apposito indicatore carico) che darà sfogo a tutte le potenzialità di EVE, potenziandone il danno e rendendola invulnerabile per una manciata di secondi. Sempre strizzando l’occhio a Sekiro e ad una delle sue meccaniche caratteristiche troviamo la Pompa Sb, un prezioso strumento che se presente nel nostro inventario (si tratta di un consumabile) ci permetter di rialzarci in piedi in caso di sconfitta, proprio come il protagonista del titolo FromSoftware, scongiurando momentaneamente il game over.
Ci sono poi altre meccaniche sempre basate sul tempismo, o la possibilità di attaccare a distanza utilizzando il drone di Adam, magari per colpire i punti deboli dei nemici con precisione, che si sbloccheranno man mano avanzerete nel gioco e che arricchiscono ulteriormente un sistema di combattimento ben stratificato, avvicinandolo così allo stylish action dei trailer. Una volta sbloccate tutte le componenti del combat system, giocare a Stellar Blade è vera “goduria”.
Come abbiamo detto i controlli sono estremamente responsivi, e la semplicità di esecuzione degli attacchi combinati permette di avere sempre una gestione consapevole di EVE anche nelle situazioni più complesse. Alcune battaglie sono delle vere e proprie danze, che vengono scandite dal tempismo richiesto per bloccare i colpi ricevuti, e in generale le coreografie di combattimento appaiono estremamente sceniche e ben costruite, intervallate di tanto in tanto da qualche semplice QTE piazzato strategicamente per enfatizzare ulteriormente l’aspetto cinematografico degli scontri. Anche a livello di difficoltà siamo ben lontani dalle situazioni spacca controller dei souls, con una curva della sfida molto più gentile ed abbordabile, anche da chi non apprezza particolarmente quello stile, mentre chi è alla ricerca di qualcosa di impegnativo, può ributtarsi a testa bassa nel gioco affrontando la modalità difficile, sbloccabile una volta arrivati ai titoli di coda.