Still Wakes The Deep: Siren’s Rest – La Recensione

Still Wakes The Deep. Siren's Rest

L’orrore di Still Wakes The Deep non ha fine.

A distanza di un anno esatto dal suo debutto su console e PC, arriva un DLC per Still Wakes The Deep. Siren’s Rest è una sorta di seguito dell’avventura originale, che si svolge undici anni dopo gli orrori vissuti a bordo Beira D.
È tempo quindi di immergersi nelle fredde acque del Mare del Nord per scoprire gli orrori di Siren’s Rest.

Nel Dicembre del 1975 un grave incidente di trivellazione portò alla morte tutti gli operai della piattaforma petrolifera Beira D. In Still Wakes The Deep impersonavamo uno scapestrato padre di famiglia, finito a lavorare lì dopo una fuga dalla polizia che lo avrebbe arrestato e sbattuto in carcere per dei trascorsi fin troppo turbolenti. Intento a far calmare le acque, questo lavoro sulla piattaforma rappresentava un nuovo inizio per lui e la sua famiglia. Nonostante le buone intenzioni, il passato di “Caz” viene alla luce e per questo licenziato. Ma nell’esatto momento di abbandonare la piattaforma, la trivella di perforazione della Beira D si imbatte in qualcosa che sarebbe dovuto rimanere nascosto, liberando un potere oscuro che di li a poco avrebbe segnato la fine di tutto.

Still Wakes The Deep. Siren's Rest

Per chi non avesse giocato Still Wakes The Deep, questo è a grandi linee l’incipit iniziale che porterà il giocatore, nei panni dello sfortunato “Caz”, a cercare un modo di lasciare la Beira D sano e salvo e tornare dalla sua famiglia. Quello messo in piedi da The Chinese Room, gli sviluppatori di Dear Esther ed Everybody’s Gone to the Rapture, è un horror narrativo che riprende a grandi linee le idee di gameplay dei suddetti titoli, piazzandosi in quella bolla dei walking simulator che scelgono come principale formula di intrattenimento quella della narrativa e della suggestione emotiva. Nel corso di Still Wakes The Deep non sapremo mai cosa è stato risvegliato o quale orrore lovecraftiano sta diffondendo morte tra i corridoi della piattaforma, ed è proprio questa forma di “ignoranza” a generare paura nella persona che si trova di fronte allo schermo, il cui solo scopo sarà quello di trovare un modo per andarsene di lì. L’ambientazione poi diventa la vera protagonista del gioco, un cunicolo di corridoi angusti e claustrofobici, a tratti disorientanti, dove una misteriosa creatura formatasi dall’ammasso dei corpi degli operai morti ci insegue senza sosta, come un gatto con il topo, facendo vacillare la sanità di “Caz”, mescolando realtà e illusione, passato e presente, in un incubo dal quale sembra improbabile risvegliarsi.

Still Wakes The Deep. Siren's Rest

Siren’s Rest riprende tutti questi elementi che hanno caratterizzato Still Wakes The Deep e li ripropone narrativamente 11 anni dopo i fatti della Beira D. In questa mini avventura della durata di poco più di due ore saremo in compagnia di Mhairi, figlia di un ex operaio scomparso proprio nel Dicembre del ’75, intenta a scoprire qualcosa di più sull’incidente che coinvolse la piattaforma, che ora giace nelle profondità del Mare del Nord. Il cambio di location porta tutta una serie di nuove paure, come quella della talassofobia che ci accompagnerà per gran parte della durata di questo DLC. Una volta immersi in acqua ci ritroveremo su un fondale oscuro, dove l’unico modo per orientarsi è quello di seguire dei razzi segnalatori disposti in precedenza per indicare i resti della piattaforma. Nonostante la breve durata del DLC e l’irrinunciabile lineartità dell’avventura, quello che convince è il ritmo dell’avventura, e di questa costante tensione che si prova man mano che ci addentreremo fra i rottami della Beira D, rievocando in noi luoghi ben noti e situazioni già vissute. Se Mhairi è all’oscuro di quello che è successo in passato, noi no, ed è questo elemento a rendere tutto ben più inquietante e ansiogeno, a farci chiedere quando quell’ammasso di corpi che ci aveva traumatizzato anni prima farà nuovamente la sua comparsa per tormentarci nuovamente.

Still Wakes The Deep. Siren's Rest

D’altro canto il tutto si concentra in quelle due ore, seguendo a grandi linee lo stesso modus operandi di Still Wakes The Deep: si corre qua e là fra i cunicoli che si sono creati con i resti della piattaforma, ci si spaventa per qualche jump scare o si è chiamati a risolvere tempestivamente qualche semplice QTE, tipo durante un salto un po’ azzardato o nel mantenere la presa se si scivola. Ed è proprio la breve durata uno dei limiti di questo DLC che dovendo gestire il tutto in quel breve lasso di tempo rende meno efficaci le sezioni di inseguimento, quelle dove il gameplay si attiva coinvolgendo maggiormente il giocatore, nelle quali la creatura ci darà la caccia e noi dovremo cercare un modo per aggirarla.
Se le atmosfere sono centrate in pieno, con ottimi giochi di luci per ricreare quella sensazione di smarrimento che si può provare immergendosi in un bacino d’acqua senza fondo, la componente orrorifica si regge più su queste paure che non sulla creatura in sé, che si ritaglia veramente pochi momenti a schermo per spaventarci. Anche perché capito il funzionamento del suo modus operandi, si perde un po’ di quella tensione iniziale. Ed è un peccato perché in Siren’s Rest ritroviamo di base gli stessi problemi del gioco base. Da un lato un racconto che si regge sui rapporti familiari e il rimorso del non detto, un’ottima recitazione che da corpo ad una storia altrimenti blanda e un comparto grafico importante per il tipo di esperienza, dall’altra parte anche questo DLC resta volutamente incasellato sui binari narrativi e la fretta di arrivare al finale fa emergere la sensazione che forse si poteva fare qualcosa di più per sfruttare una base di per sé ottima come quella del gioco base evitando però di scivolare nuovamente nei soliti problemi. Ad esempio da buon cosmic horror si poteva avere un maggior focus sulla creatura o qualche nuova meccanica che andasse oltre il semplice “nascondino” che già avevamo visto in Still Wakes The Deep, o ancora spingere di più sulla componente horror con qualcosa di più concreto e meno psicologico come avviene per gran parte dell’avventura.

Di per sé Siren’s Rest è un buon DLC per Still Wakes The Deep che va ad arricchire ed espandere la storia del gioco base, riprendendo elementi e tematiche che già abbiamo avuto modo di conoscere un anno fa con la sua uscita. Al tempo stesso però il volersi riproporre tale e quale si porta dietro tutti i problemi e le critiche mosse a Still Wakes The Deep, come un’estrema linearità o il ripetersi di certe situazioni, in particolar modo quelle legate alla creatura cosmica, che qua pesano maggiormente per una lunghezza che arriva a toccare le 2 ore o poco più.

Still Wakes The Deep: Siren’s Rest è disponibile su console e PC.