Stranger Things 3: La spiegazione della scena post credit

Stranger Things 3 il finale spiegato.

Lo scorso 4 Luglio è uscita la terza stagione di Stranger Things e, se vi siete divorati gli otto episodi , saprete cosa è successo nel finale di stagione. Nel caso non lo aveste ancora visto, vi avvisiamo che  ci saranno spoiler subito dopo il trailer. Siete avvisati.

https://www.youtube.com/watch?v=XcnHOQ-cHa0&t=1s

Dopo la battaglia dello Star Court, Billy e Hopper hanno perso la vita. Se il primo  è morto redento  per salvare Eleven, il secondo si è sacrificato per chiudere il portale. Ma del cadavere del nostro sceriffo preferito non c’è traccia, e la post credit di questa stagione  ha scatenato più di una teoria tra i fan.

Nella struttura russa in cui è ambientata, le due guardie passano davanti ad una cella e prima di aprirla, una ferma l’altra dicendo “No, non l’americano” il collega apre quindi la stanza a fianco e ne tira fuori un altro prigioniero, portandolo a morire contro un affamato Demogorgone.

Durante la stagione, il russo terminator, si è più volte riferito a Hopper come l’Americano e questo, unita all’assenza di un cadavere fa supporre che lo sceriffo sia ancora vivo.
Certo Hopper potrebbe essersi vaporizzato come i russi in tuta nucleare, ma è  fin troppo sospetto che  le due guardie dicano proprio quelle esatte parole.

Un ulteriore indizio è nella canzone di David Bowie, riadattata da Peter Gabriel, che si può sentire  di sottofondo mentre El (Undi) legge la lettera di Hopper. Avevamo già sentito Heroes nel corso della prima stagione, quando  il finto cadavere di Will veniva trovato nel fiume.

Al momento non ci resta che aspettare l’annuncio della quarta stagione.

Stranger things 3 è disponibile su Netflix.