Il 27 ottobre è arrivata l’attesissima seconda stagione di Stranger Things che, ve lo dico sin da subito, non fa altro che confermare il successo della precedente.
La serie è stata ideata da Matt e Ross Duffer e prodotta da Camp Hero Productions e 21 Laps Entertainment per la piattaforma di streaming Netflix. La storia è ambientata negli anni ottanta in una fittizia piccola città dell’Indiana, è incentrata sugli eventi legati alla misteriosa sparizione di un bambino e all’apparizione di una ragazza dotata di poteri psichici fuggita da un laboratorio segreto.
Prima Stagione
La prima stagione è composta da 8 episodi ed è stata pubblicata su Netflix il 15 Luglio 2016.
Siamo ad Hawkins, in un periodo dove la gente ascolta ancora la musica tramite le audiocassette e non esistono social network o smartphone.
Il 6 novembre 1983, la scomparsa misteriosa del dodicenne Will Byers stravolge la tranquillità degli abitanti della città. Mentre amici, familiari e una polizia a corto di risorse e spirito d’iniziativa portano avanti le ricerche, attorno al caso si muovono inquietanti forze misteriose che coinvolgono esperimenti governativi top-secret, presunte creature mostruose e una strana bambina con un nome, Undici, e un appetito ancora più strani.
Seconda Stagione
La seconda stagione è composta da 9 episodi, ed è stata rilasciata su Netflix il 27 Ottobre 2017.
Gli avvenimenti ripartono da dove li abbiamo lasciati.
E’ il 1984 e I cittadini di Hawking, Indiana, sono ancora sotto shock a causa degli orrori del malvagio Demogorgone e dei segreti nascosti nel Laboratorio di Hawkings. Will Byers è stato portato in salvo lontano dal Sottosopra, ma non c’è pace: c’è un entità sinistra, ancora più grande, che minaccia i sopravvissuti.
Questa volta, però, gli adulti sono consapevoli di ciò che sta succedendo.
La mia opinione
Ho letteralmente amato entrambe le stagioni di Stranger Things, il quale rappresenta un perfetto revival anni ’80 dove tutto è perfettamente contestualizzato: la musica, i vestiti, le pettinature, gli ambienti, … ma anche la tematica trattata che è un palese omaggio al cinema di fantascienza di quegli anni.
Sin dalla prima stagione non si può fare a meno che simpatizzare per il fantastico quartetto di nerd; i quali sono costruiti a partire da degli stereotipi, ma allo stesso tempo risultano essere veri, naturali e perfettamente caratterizzati, come accade, del resto, per tutti i rimanenti personaggi, principali e non.
Il personaggio interpretato da Winona Ryder, Joyce Byers, rappresenta probabilmente l’unico anello debole della prima stagione, in quanto risulta essere eccessivamente isterico, costruito e poco naturale. Ma è davvero una sottigliezza se consideriamo il tutto nella sua integrità.
La seconda stagione, per alcuni tratti, si può definire anche migliore rispetto alla prima. Ogni episodio va a confermare il successo della precedente, aggiungendo però nuove caratteristiche e particolari che vanno a perfezionare il tutto. La storia è decisamente più interessante, ricca di colpi di scena e alcuni dei vecchi personaggi vengono approfonditi. Inoltre sono introdotti nuovi elementi che hanno un alone misterioso che non viene risolto del tutto.
Stranger things 2 prosegue, episodio dopo episodio, in maniera logica. Ogni tassello è collegato alla vicende introdotte in precedenza, con una cura dei dettagli a dir poco maniacale.
Vengono inserite diverse sotto trame necessarie al fine di poter rispondere alle domande rimaste in sospeso nello scorso capitolo. E, alla fine, tutti i filoni narrativi intrapresi andranno ordinatamente ad unirsi con la trama principale. Ci saranno, ovviamente, delle storie lasciate volutamente in sospeso, ma questo perché è palese l’arrivo di una terza stagione.
A differenza della stagione precedente, alcuni fra i personaggi principali saranno sviluppati e presenti un po’ meno, in quanto tante vicende ruotano intorno a Dustin, interpretato da Gaten Matarazzo, e all’introduzione di quelli nuovi. Altri personaggi come Mike e Undici, interpretati rispettivamente da Finn Wolfhard e Millie Bobby Brown, avranno dei ruoli poco attivi all’interno della storia rispetto a come eravamo abituati vederli.
Il nemico principale, in entrambe le stagioni, proviene dal “sottosopra”, una sorta di mondo parallelo. Nella prima stagione è un’entità fisica, nella seconda, tralasciando i suoi “soldati” è rappresentato come un qualcosa di astratto che riesce ad uscire fuori dal suo mondo insinuandosi nel nostro. Inoltre, cosa che ho apprezzato molto, quando entrano in gioco i cattivi, si crea un’atmosfera dalla venatura horror che ricorda lontanamente Resident Evil ( il primo, quello che valeva la pena guardare).
L’unico elemento di Stranger things 2 che mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca è stato il finale, in quanto il susseguirsi degli eventi lasciarebbe presagire un combattimento a dir poco epico, cosa che purtroppo non avviene. Lo scontro tra le forze del bene e quelle del male è un po’ statico, come del resto il cattivo della serie. Ma tutto ciò non mina assolutamente la buona riuscita della storia.
Insomma, abbiamo fra le mani una serie tv davvero spettacolare, ricca di colpi di scena, originale e coinvolgente, il tutto completamente ( e perfettamente) immerso in un’epoca storica della quale tanti hanno nostalgia. Una serie capace di esplorare il mondo nerd facendo venir voglia di acquistare un manuale di Dungeons & Dragons, solo al fine di capire contro quale altra entità malvagia potrebbero trovarsi a combattere i nostri simpaticissimi eroi.
Consiglio la serie?
Avete nostalgia dei passati anni ottanta? Vi piace la fantascienza? Siete amanti del mondo nerd? Allora questa è la serie che fa per voi!
Non amate il mondo nerd e gli anni ottanta? Guardatela lo stesso, perché ne vale veramente la pena!