Bentornato Suikoden!
Dopo l’ottimo riscontro delle collezioni dedicate alla saga di Castlevania, e recentemente ai videogiochi di carte di Yu-Gi-Oh, Konami ha deciso di rispolverare dalla soffitta un’altra delle serie più famose del suo passato, ovvero quella di Suikoden.
Uscito originariamente su PlayStation nel 1995, anticipando quella che di lì a poco sarebbe diventata la rivoluzione dei JRPG dell’era 32 bit, il primo capitolo di Genso Suikoden si ispirava ad un famoso racconto cinese, dal quale prese in prestito l’idea dei 108 protagonisti e ne fece un elemento narrativo che lega ogni capitolo della serie. Anche a livello di storie, pur non essendo collegati direttamente sono ambientati nello stesso universo con storie e dettagli che viaggiano tra un gioco e l’altro, espandendo così in racconto più ampio a livello di lore.
Quello che ha reso grande il primo Suikoden, e che ha spianato la strada ai vari sequel è l’atmosfera da avventura corale che si respira nei vari giochi, nei quali la presenza di oltre 100 personaggi, gran parte dei quali giocabili, gode di una propria storia e un suo background, spesso collegata quella di altri personaggi chiave del racconto, spingendo i giocatori a cercare di completare il proprio “esercito”.
Questo elemento ricorrente ruota intorno alla storia, che racconta di tradimenti e vendette. Figli di Teo McDohl, uno dei più importanti generali dell’impero, il nostro sogno è quello di seguire le orme di nostro padre ed arruolarci nell’esercito. Durante la prima missione ufficiale, le cose non vanno come sperato, e nel tentativo di salvarci il nostro amico d’infanzia Ted è costretto ad usare un misterioso potere magico per sconfiggere un pericoloso mostro apparentemente imbattibile. Il suo gesto non passa inosservato e di li a poco verrà convocato a corte, svelando che Ted in realtà è il portatore di una runa magica e che l’impero vuole impossessarsene a tutti i costi. Durante la fuga però Ted ci donerà la sua runa, così da consentirci di scappare indenni e metterci in salvo. Il nostro destino da fuggitivi troverà una conclusione con l’ingresso nell’Esercito di Liberazione, un gruppo di ribelli pronto a cambiare il corso della storia.


In maniera analoga Suikoden II tentava di replicare quanto di buono fatto con il primo capitolo, con un nuovo racconto ambientato temporalmente 3 anni dopo. Anche in questo caso il tradimento è il leitmotiv di Suikoden con il nuovo eroe e il suo amico Jowy, due membri della Brigata Giovanile Unicorno. Una notte il loro campo viene preso d’assalto dall’esercito nemico, violando così l’accordo di pace in vigore. Sopravvissuti miracolosamente al massacro scopriremo che in realtà l’attacco è stato orchestrato dal principe Luca Blight per creare un pretesto e dare vita ad un nuovo conflitto con il regno rivale.
Proprio come nel primo Suikoden, gli eventi di questo seguito ci porteranno a costituire un nuovo fronte di ribellione, nel tentativo di fermare questa inutile guerra e riportare la pace nel regno.
Con Suikoden II Konami riuscì a confezionare un capitolo perfetto, il “fan favorite” della serie, che grazie una storia più complessa e dai temi più maturi, almeno per il tempo di pubblicazione, riuscì a conquistare critica e pubblico, scrivendo uno dei capitoli migliori della storia dei JRPG. Un gioco che ad oggi, in maniera molto più consistente che il suo prequel, riesce a superare alla perfezione la prova del tempo risultando quanto mai attuale e ottimamente scritto, non solo nel racconto ma anche nello sviluppo dei personaggi.
Quello che accomuna i due giochi di questa collection, al netto poi di qualche piccola differenza ed ottimizzazione fra un capitolo e l’altro è sicuramente il suo “atipico” sistema di combattimento che, partendo dalle classiche basi del JRPG a turni dell’epoca, espandevano il party (solitamente da 3 o 4 membri) ad un totale di 6 componenti, con un campo di battaglia che divideva il gruppo in due linee d’attacco, con le retrovie pensate per i maghi e arcieri, e la prima linea per l’attacco frontale. Non mancano poi gli attacchi speciali, o quelli combinati nati dalla sinergia di due personaggi legati a livello di storia, e le magie delle Rune, equipaggiabili su ognuno dei personaggi. Il ricco cast dei due giochi permette anche una grandissima varietà di combinazioni, lasciando il giocatore la libertà di farsi guidare dal cuore nel formare il proprio party ed affrontare l’avventura.
Non mancano poi delle interessanti varianti degli scontri, con i duelli, che vedono due personaggi darsi battaglia in intesi combattimenti 1vs1, o le ben più complesse battaglie campali dal piglio strategico, dove il nostro esercito dovrà affrontare le truppe nemiche e saremo noi a guidare i nostri compagni fin quando l’avversario non sarà sconfitto.
Suikoden I e II offrono anche un aspetto gestionale legato al nostro castello, la base operativa dove i membri del nostro gruppo che non prenderanno parte attiva all’interno del gruppo, potranno aspettarci, così come essere legati ad attività commerciali (vedi negozi o fabbri) e a qualche minigioco con cui passare il tempo.


In questa nuova edizione rimasterizzata entrambi i giochi godono di alcune novità pensate per rendere l’esperienza più attuale, in linea con i recenti porting di grandi classici del passato, come Dragon Quest III.
Oltre ad un rinnovato comparto grafico, di cui parleremo tra poco, potremo scegliere di velocizzare i ritmi dei combattimenti e dell’esplorazione, rendendo le tantissime battaglie casuali più digeribili per il palato dei giocatori odierni, e la possibilità di correre mentre si esplorano dungeon e mappa. Nel caso siate alle prime armi o che vogliate dedicare tempo al grinding, troviamo poi la possibilità di automatizzare gli scontri, lasciano alla CPU il pieno controllo delle fasi di combattimento. Anche l’interfaccia è stata modernizzata, con nuovi menù e un lifting generale perdendo però quel look “90’s” che per i giocatori di vecchia data aveva un certo fascino. La navigazione nei menù diventa più snella e pulita, così come gli artwork sono stati completamente rivisti e ridisegnati.
L’intervento di restauro sotto il profilo tecnico è massiccio e va a migliorare una pixel art che già ai tempi non convinceva troppo nella realizzazione, dove il colosso da battere era Final fantasy 7. La nuova versione che abbiamo tra le mani di Suikoden I e II ci offre una rilettura della grafica originale migliorandone l’aspetto non solo nelle fasi esplorative cittadine, ma anche nell’overworld e nelle transizioni di combattimento. Anche la colonna sonora è passata sotto la lente della rimasterizzazione, per offrire una qualità ben più alta rispetto ai titoli di 30 anni fa.


Questa collection è stata poi l’occasione per adattate per la prima volta Suikoden in italiano, mentre il secondo capitolo, la cui traduzione non brillava in tempi nei quali gli adattamenti nella nostra lingua erano molto acerbi e problematici, gode di un nuovo adattamento molto più accurato e in linea con il materiale originale.
Se il lavoro fatto sotto il profilo tecnico convince, dove poteva essere fatto qualcosa di più è negli extra, che a parte una sezione dedicata a raccogliere i filmati del gioco e una galleria, non offre grandi approfondimenti su questi due capitoli, aspetto che invece interessa sempre molto i fan e i nuovi giocatori che vogliono scoprire di più su queste perle del passato.


Suikoden I&II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars sono due giochi fondamentali della storia dei JRPG e un recupero obbligatorio per tutti gli amanti del genere. Questa versione rimasterizzata rende giustizia ai due giochi di ruolo di casa Konami, che proprio in questi giorni sembra intenzionata a riprendere in mano per farla riscoprire al pubblico moderno. La possibilità di giocarli sulle console moderne è un’occasione da non farsi sfuggire, dato che fra tutti gli aspetti positivi del caso, si tratta delle versioni migliori disponibili attualmente. Si poteva forse fare qualcosa di più lato extra e puntare sull’aspetto contenutistico della collection, ma siamo di fronte ad una raccolta che farà sicuramente felici fan e non, e che se ben accolta, aprirà la strada ad altri ritorni!