Super Dragon Ball Heroes debutta anche in Italia in un tripudio di fan service
Il mondo di Dragon Ball si è, nel corso degli anni, ampliato a dismisura, non solo con gadget di ogni sorta, ma anche con prodotti che esulano dalla serie principale, come nel caso dell’arcade Super Dragon Ball Heroes.
Per chi non sapesse di cosa si tratta, Heroes è un gioco di carte digitali molto di voga in Giappone, in cui su dei cabinati appositi (capaci di stampare proprio le carte) si utilizzano gli eroi della serie di Akira Toriyama e tantissime versioni alternative degli stessi. Fusioni, trasformazioni, forme finali, trovano lo spazio che non hanno avuto nell’opera canonica.
Super Dragon Ball Heroes non ha paura del fan service, anzi, è il suo punto di forza. Arrivato in occidente sotto forma di videogioco nel 2019, Star Comics ha iniziato a pubblicarne i volumi del manga lo scorso 26 maggio, con la prima saga intitolata Missione nell’Oscuro Mondo Demoniaco. Scopriamo insieme pregi e difetti di questo primo volume, al fianco di Trunks e di Chronoa, la Kaiohshin del tempo.
Dopo aver sconfitto gli androidi e Cell, Trunks viene convocato da Chronoa, la Kaiohshin del tempo, e rimproverato per aver alterato le linee temporali. Fortunatamente per lui, non è il solo, anzi, quanto fatto da Trunks non è neanche lontanamente paragonabile a quanto stanno combinando Miwa e i suoi scagnozzi, intenti nella resurrezione dell’ Oscuro Mondo Demoniaco.
Trunks deciderà di aiutare la Kaiohshin del tempo a sistemare la situazione, viaggiando in diverse timeline alterate dove i nemici dei Saiyan stanno avendo la meglio (in maniera simile a quanto succede nei giochi di Xenoverse) potenziati dalle sfere del Drago Oscure. Al loro fianco le versioni alternative di diversi personaggi come Goku e Vegeta.
Dal punto di vista narrativo Super Dragon Ball Heroes spinge giustamente l’acceleratore sul fan service, perché è sempre stata la caratteristica fondamentale del gioco, quella di proporre versioni che non avevano spazio nell’opera di Toriyama e successive.
Non stupitevi quindi se Cell avrà una nuova terribile forma, o delle fusioni consistenti tra i protagonisti, perché la serie è solo un pretesto per inserire nuovi Power Up e personaggi giocabili.
Il problema quindi, non sta tanto nella trama leggera e piena di botte, ma nel comparto artistico di Yoshitaka Nagayama, spesso molto più sporco di Toriyama, Toyotaro o anche di Dragongarow Lee. Con proporzioni completamente sballate e azioni molto confuse. Non da meno la seconda parte del volume, che racchiude le tavole promozionali che spiegano le regole del gioco, con delle gag tipicamente nipponiche e volutamente sbrigative.
Proprio quando si tratta di Gag però, il tratto di Nagayama da il meglio di se, molto più che nelle scene d’azione, regalando qualche risata a chi conosce la serie, scherzando su pregi e difetti degli storici protagonisti.
Missione nell’oscuro mondo Demoniaco si compone di tre volumi (l’ultimo in uscita a fine luglio) ed è la prima saga di Super dragon Ball Heroes, da settembre Star comics ha già annunciato l’arrivo del secondo arc, già visto anche nella serie animata ufficiale, intitolato Universe Mission.
L’acquisto di questa serie è consigliato solo agli irriducibili di Dragon Ball, e magari a coloro che sanno già di cosa parla Heroes e no nvedono l’ora di vedere Trunks fondersi con Vegeta.