Un manga che reimmagina Marco Polo in chiave sci-fi, tra multiversi e mitologia orientale. Azione, introspezione e disegni spettacolari per un progetto narrativo ambizioso e originale.
Avreste mai immaginato di leggere un manga su Marco Polo? E, addirittura, di ambientare le sue storie all’interno di un multiverso? Quest’ultimo ormai è divenuto un caposaldo dei cinecomic e dei fumetti soprattutto americani, ma inaspettatamente lo troviamo anche in Super String: Marco Polo’s Travel to the Multiverse, la nuova serie manga scritta da Youn In-wan e illustrata da Boichi. Si tratta di un progetto molto ambizioso nato dalla collaborazione dell’editore giapponese Shogakukan e dello studio coreano YLAB e che fa parte del più grande universo narrativo Super String creato proprio da YLAB. All’interno di questo grande calderone è possibile trovare fumetti, videogiochi, film, webtoon e tanto altro, creando una fitta rete di storie interconnesse che riguardano personaggi reali o di fantasia e linee temporali multiple.
Un prodotto che unisce varie culture sia nella produzione che nella trama
La suddetta collaborazione tra due studi non è casuale, infatti Super String: Marco Polo’s Travel to the Multiverse è un prodotto molto peculiare non solo per la trama, ma anche per il formato di pubblicazione. In Corea del Sud è arrivato come webtoon a colori in formato verticale attraverso la piattaforma Webtoon, mentre in Giappone grazie a Shogakukan è arrivato come manga. In Italia, attraverso Star Comics, si è scelta ovviamente la stessa strada giapponese.
Il racconto prende il via in una Venezia alternativa del XIII secolo, un mosaico decadente di potere perduto e ambizioni spezzate. Qui vive Marco Polo, giovane erede di una casata nobile caduta in rovina. Orfano e responsabile dei fratelli minori, Marco cerca di sopravvivere come può, stringendo i denti in una realtà crudele che lo ha privato di tutto. La sua vita prende una svolta inattesa quando riesce a ottenere un posto come mozzo su una nave mercantile, ignaro che sta per attraversare non solo mari, ma confini dimensionali.

Durante la traversata, un attacco improvviso da parte di un’entità colossale manda la nave in frantumi. Marco si risveglia in una remota regione dell’Asia, ferito e disorientato, ma viene tratto in salvo da una combattente misteriosa. Tuttavia, il vero evento scatenante arriva quando un fulmine colpisce l’antico medaglione che porta al collo, l’ultimo legame con suo padre: l’impatto lo trasporta in una metropoli del futuro, una Tokyo hi-tech dominata da torri scintillanti, schermi olografici e un’umanità irriconoscibile. La guerriera è svanita, e Marco scopre di non essere più lo stesso: il suo corpo ha subito un’inquietante trasformazione, con un arto mutato e una forza sovrumana che lo pone al confine tra uomo e mostro.
È solo il preludio di un viaggio multidimensionale in cui Marco dovrà affrontare non solo minacce fisiche, ma anche verità che sfidano ogni logica. Inseguito dai Baek, esseri ancestrali capaci di cambiare forma e manipolare la realtà, e coinvolto in conflitti tra fazioni con agende oscure, il giovane viaggiatore si troverà al centro di una battaglia che supera il concetto stesso di tempo e spazio.

Tra civiltà scomparse, futuri distopici e mondi che si intrecciano come fili in una tela cosmica, Super String: Marco Polo’s Travel to the Multiverse mescola con maestria la tensione narrativa della fantascienza con la profondità simbolica della mitologia orientale, dando vita a un’epopea di formazione, coraggio e destino.
Narrazione solida e personaggi sfaccettati
La scrittura di Youn In-wan si distingue per l’equilibrio raffinato tra introspezione psicologica e tensione narrativa. Il suo Marco Polo è un protagonista costruito con grande attenzione, realistico nelle sue fragilità ma capace di evolvere in modo coerente e coinvolgente. Le sue incertezze, la responsabilità verso i fratelli e il graduale emergere di una volontà ferrea lo rendono una figura autentica, lontana dagli stereotipi dell’eroe invincibile. Anche i personaggi secondari, siano essi alleati o antagonisti, sono caratterizzati con cura, dotati di motivazioni credibili e sfaccettature che lasciano intravedere sviluppi futuri, mantenendo viva l’attenzione del lettore.

La trama si avvale di una sapiente contaminazione tra elementi storici reinterpretati, suggestioni fantascientifiche e concetti legati al concetto di multiverso. Questo approccio ibrido arricchisce l’opera di una profondità tematica rara nel panorama del fumetto d’azione. Le dinamiche tra le varie fazioni, ciascuna portatrice di ideologie e obiettivi distinti, contribuiscono a creare un tessuto narrativo denso e stratificato. Proseguendo con la storia si percepisce un’accelerazione del ritmo e una tensione crescente, segno evidente di una progettazione narrativa ambiziosa e ben strutturata.
Comparto artistico apprezzabile col cartaceo
La parte estetica, come accennato nell’introduzione, è affidata all’inconfondibile tratto di Boichi, che conferma ancora una volta la propria eccellenza nel campo dell’illustrazione sequenziale. La resa anatomica è impeccabile, l’intensità espressiva sorprende per precisione e varietà, mentre la composizione delle tavole dimostra una consapevolezza registica degna del miglior cinema d’azione. Le sequenze dinamiche, scandite da splash page di forte impatto, trasmettono un senso di movimento fluido e spettacolare, immergendo il lettore in un’esperienza visiva ad alta intensità.

Sebbene alcuni lineamenti possano rievocare i volti noti di altre opere di Boichi, soprattutto Dr. Stone, ogni personaggio in Super String possiede una propria identità visiva ben definita come per esempio l’estetica della tribù dei Baek che presenta un’inaspettata e complessa caratterizzazione e carica simbolica. L’unico punto critico lo abbiamo notato in fase di recensione avendo ricevuto una copia digitale. Sebbene l’opera sia pienamente leggibile anche su schermo, alcune tavole sono palesemente concepite per la stampa cartacea e quindi perdono parte del loro impatto visivo, specialmente nei casi di inquadrature ampie o tavole doppie. In questo caso, quindi, consigliamo di godersi la migliore qualità possibile acquistando l’edizione cartacea.
Conclusioni
Super String: Marco Polo’s Travel to the Multiverse non si limita a proporre una narrazione avvincente, ma rappresenta l’ingresso in un ambizioso ecosistema narrativo capace di fondere epica storica, speculative fiction e mitologia contemporanea. Si tratta di un ottimo primo tassello di un progetto di ampio respiro, che non punta soltanto all’intrattenimento, ma a costruire un universo coerente, dinamico e narrativamente complesso.
Per tutte le pagine (in totale sono 190) il volume inaugurale costituisce un’introduzione solida e visivamente magnetica, in cui tensione narrativa e impatto grafico procedono all’unisono, mantenendo un ritmo serrato e una costante spinta evolutiva. Si percepisce fin da subito la volontà degli autori di superare i confini del genere shonen, proponendo una storia che, pur mantenendo una forte componente d’avventura, si apre a riflessioni più profonde, scenari alternativi e intrecci multidimensionali.
È, in definitiva, un titolo che testimonia quanto il fumetto contemporaneo possa essere strumento di esplorazione e innovazione, capace di raccontare il passato e immaginare il futuro con la stessa potenza evocativa. Per tale ragione si rivolge a un pubblico trasversale perché riesce a unire qualità artistica e complessità narrativa.