Sweet Paprika, a metà tra Il diario di Bridget Jones e Il Diavolo veste Prada, destinato al successo.
Mirka Andolfo è sicuramente una delle matite italiane migliori, capace in pochi anni di diventare una delle autrici più apprezzate sul web, serie dopo serie, generando sempre più consensi. Il suo ultimo lavoro, Sweet Paprika, è stato protagonista di una campagna marketing consistente, con l’annuncio di una serie animata mesi prima dell’uscita del primo volume di cui parleremo oggi.
E non solo, già disponibile la statua della protagonista, e una tonica in edizione limitata, sinonimo di quanto sia crossmediale questo nuovo progetto. Il primo volume, edito da Star Comics, è in vendita da maggio nelle fumetterie di tutta Italia, ed è destinato a far parlare di sé per i prossimi mesi, come una delle migliori produzioni italiane degli ultimi anni.
Scopriamo insieme questo primo volume di Sweet Paprika, tra punti forti e speculazioni sul futuro dei protagonisti.
Paprika è una donna di successo, alla guida della Infernal Press è riuscita a raggiungere tutti i suoi traguardi lavorati, vive in un attico e materialmente non le manca nulla. Sfortunata nel lato affettivo, la diavolessa vive nel costante timore di deludere il padre, un giudice rinomato e bigotto. Proprio a causa del bigottismo del padre Paprika ha messo da parte i suoi istinti carnali, cercando di concentrare tutti i suoi sforzi sulla carriera. A causa di una serie di eventi che potrete leggere in questo primo volume però, la sua visione della vita cambierà, decidendo di provare a essere meno pudica concedendosi qualche vizio della carne.
Mirka Andolfo torna quindi alla commedia romantica, dopo Mercy e Contronatura, per raccontare un altro volto del sesso, più adulto rispetto a Sacro/Profano ma sempre con la verve e l’umorismo che la contraddistingue. In Sweet Paprika c’è spazio sì per le perversioni ma anche per un racconto maturo, una storia capace di vivere attraverso i suoi personaggi e di tenere incollati fino al cliffhanger di questo primo volume.
Non solo grazie alla stessa Paprika, una Miranda Priestly de il Diavolo Veste Prada che si scontra con la propria Bridget Jones interiore, corteggiata e combattuta da adoni demoniaci e angelici, in un mondo che vive di colori piccanti. Colori che il lettore può solo immaginare, perché Sweet Paprika è completamente in bianco e nero, con tinte di evidenziatore fucsia ad accentuare i momenti più caldi. Nonostante l’assenza di colori però, l’immaginazione fa velocemente il proprio dovere, e i personaggi assumono le tonalità giuste man mano che si prosegue la lettura. Questo perché l’autrice ha applicato, grazie a dei retini, tutta una scala di grigi tipica anche delle produzioni nipponiche. Da questo punto di vista Sweet Paprika strizza l’occhio proprio al mondo dei manga, pur rimanendo qualcosa di estremamente occidentale.
Vi ho già parlato di quanto Paprika sia un personaggio riuscito, con luci e ombre e una caratterizzazione facilmente distinguibile rispetto al resto del cast. Nonostante rubi giustamente la scena in qualsiasi momento di cui è protagonista, il fumetto riesce a farti interessare anche ai comprimari, cercando di lasciare qualche spunto sul passato che con molta probabilità verrà affrontato nel secondo volume. Una volta raggiunta l’ultima pagina, rimane la voglia di andare avanti, di scoprire come si evolveranno determinati rapporti e di capire se Paprika riuscirà a ottenere quello che spera.
Nelle fumetterie e negli store online è disponibile anche una edizione più HOT ( denominata appunto Hot Paprika) in cui l’autrice ha deciso di ridisegnare alcune vignette più bollenti all’interno della storia. Come una sorta di “director’s cut”, le scelte stilistiche e narrative alla base delle inquadrature sono finalizzate a rendere il risultato ancora più intrigante e “osé” non lasciando le parti intime all’immaginazione del lettore. Il prezzo è lo stesso, e starà a voi decidere quale edizione fa più per il vostro gusto ( potete anche comprarle entrambe se non sapete decidervi!).
L’edizione cartonata proposta da Star Comics è ottima, e con poco meno di dodici euro vi permette di aggiungere in libreria un volume da leggere e rileggere.
Dopo questo primo volume, non faccio fatica ad ammettere che Sweet Paprika potrebbe facilmente diventare il miglior lavoro di Mirka Andolfo, nonché la sua consacrazione definitiva lato autoriale. Una comedy leggera dalle tinte osé, ma capace anche di ragionare su argomenti più pesanti senza mai distruggere il mood generale dell’opera.