Syberia – Remastered è la prova che ci vuole una certa dose di coraggio anche nel riproporre i grandi classici del passato al pubblico moderno.
Quando si riflette su alcune grandi opere del passato è impossibile non collegarle direttamente ai loro creatori. A quei creativi che hanno saputo inserire parte di loro stessi all’interno dei propri lavori, dando vita a qualcosa di unico e di inimitabile. Coloro che sono cresciuti a pane e avventure grafiche si ricorderanno sicuramente di Benoît Sokal, fumettista belga divenuto famoso poi anche nel settore dei videogiochi. Dopo il successo di Amerzone, recentemente riproposto anche attraverso un ottimo remake, nel 2002 Sokal dà vita alla saga che lo renderà immortale: Syberia.
Avventura grafica in grado di mescolare ucronia e steampunk, Syberia è stato uno dei giochi più importanti del suo periodo storico. Un titolo a tratti cinematografico, che mescola complessi enigmi a una trama avvincente narrata attraverso il sapiente uso delle telecamere fisse. Il successo di Syberia è senza dubbio il risultato maggiore ottenuto da Benoît Sokal, che si è purtroppo spento nel maggio del 2021, lasciando il suo franchise di punta nelle sapienti mani di Microids.
È proprio grazie a Microids, infatti, che dallo scorso sei novembre è disponibile Syberia – Remastered, riproposizione della prima (storica) avventura con una grafica aggiornata e moderna. Ma sarà bastato mettere a nuovo il comparto estetico per rendere appetibile un titolo del 2002 per i giocatori moderni? Scopritelo insieme a noi nella nostra recensione del primo viaggio di Kate Walker!

BENVENUTI A VALADILENE
La trama di questa Remastered, com’era legittimo aspettarsi, non ha subito alcun rimaneggiamento rispetto alla versione originale. La storia vede ancora una volta l’avvocatessa Kate Walker viaggiare sino a Valadiléne, tranquillo paesino tra le Alpi francesi, per concludere la compravendita di una fabbrica di giocattoli. Peccato però che la persona che avrebbe dovuto firmare l’accordo sia morta il giorno prima dell’arrivo di Kate, lasciandola così in una situazione alquanto spinosa. Situazione che degenera ulteriormente quando la ragazza scopre dell’esistenza di un possibile erede, ritenuto inizialmente deceduto, ma in realtà ritiratosi in un luogo segreto. Ha così inizio l’avventura di Kate, che la porterà a visitare luoghi fantastici e a svelare un mistero del tutto inaspettato.
Passano gli anni, ma il comparto narrativo di Syberia rimane un piccolo gioiello di scrittura. Una chicca che dimostra la bravura di Sokal e la sua capacità di dare vita a un titolo investigativo, ma con una marcata passione per l’avventura nel senso più classico del termine. I dialoghi brillanti, i bizzarri personaggi che è impossibile incontrare nel gioco e un’atmosfera a tratti malinconica rendono questo titolo un must have. Un’opera che ora, forte di una nuova componente grafica, riesce nuovamente a trasmettere le medesime sensazioni provate nel 2002.
Senza entrare troppo nello specifico, segnaliamo però che il finale lascia ampio spazio all’esistenza del secondo episodio, uscito originariamente solo due anni dopo questo primo titolo. Speriamo, a questo punto, che Microids decida di procedere con questa ondata di Remastered, permettendo così ai giocatori attuali di tutto il mondo di mettere presto mano anche alle successive avventure di Kate Walker.

SOSPESI TRA PASSATO E PRESENTE
Se in questa Remastered la narrativa di Syberia non è stata minimamente toccata, basta qualche ora di gioco per accorgersi che non è lo stesso per quanto riguarda il comparto ludico. Non stiamo parlando, ovviamente, di un rimaneggiamento delle meccaniche di gioco, bensì di alcuni accorgimenti che rendono il titolo differente dalla versione del 2002. Talvolta si tratta di semplici modifiche all’inquadratura fissa, altre volte gli enigmi si risolvono in modi leggermente differenti. In alcuni casi abbiamo persino avuto la sensazione che le aree siano state ritoccate per rendere la soluzione degli enigmi più accessibile, senza costringere il giocatore a ripercorrere intere aree per parlare con uno specifico personaggio.
Abbiamo trovato questa scelta quantomeno… bizzarra. Non che sia un reale problema, sia chiaro, ma il risultato finale non semplifica poi molto gli sforzi al giocatore. Avremmo probabilmente preferito degli “aiuti” più consistenti, magari con degli indizi a schermo per evidenziare i punti d’interesse o con la possibilità di attivare il viaggio rapido tra alcune ambientazioni. In ogni caso, pad (o mouse/tastiera) alla mano, Syberia – Remastered riesce a mantenere il fascino dell’opera originale, portando su schermo un’avventura grafica di rara bellezza. Un’opera che, anche ventitré anni dopo la sua uscita, riesce a intrattenere, appassionare e coinvolgere l’utente. E ammettiamolo: non sono poi molti i titoli che possono vantare questo risultato.
Nel caso non abbiate mai avuto occasione di mettere le mani su questo primo capitolo della serie di Benoît Sokal sappiate, infatti, che vi troverete tra le mani degli enigmi cervellotici, ma non troppo. Dei puzzle ambientali che incentivano l’esplorazione, il dialogo e la creatività, sacrificando il ritmo in favore di un’atmosfera più lenta e riflessiva. Non aspettatevi, infatti, sequenze adrenaliniche o enigmi da risolvere sul posto in stile Professor Layton. Syberia vuole farvi esplorare il suo mondo fatto di automi, esseri umani e di tanti spazi vuoti nel tentativo di suscitarvi il giusto mix tra malinconia e mistero. Una sensazione rara, che saprà darvi grande soddisfazione nel caso decidiate di farvi cullare dal suo caldo abbraccio.

UN LAVORO A METÀ
Per quanto encomiabile, ammettiamo di non essere rimasti particolarmente entusiasti dal comparto grafico di questa Remastered. È innegabile: il colpo d’occhio è senza dubbio migliore di quanto visto nel 2002, ma le animazioni di Kate rimangono ancora legnose e alcune ambientazioni sembrano avere subito più una “pulizia” che una “ricostruzione”. Un’affermazione che si estende poi alle cut-scene del gioco, che non hanno subito alcun ritocco e che finiscono per cozzare con il resto del lavoro svolto da Microids. Lo stesso si può dire anche per i menù e per le varie opzioni, che evidenziano quanto poco il gioco sia stato rimaneggiato e quanto, al contrario, si sarebbe potuto fare di più per svecchiare un capolavoro come Syberia.
Niente da segnalare, invece, per quanto riguarda il comparto audio. Le musiche sono ancora splendide come un tempo, con composizioni capaci di rimanere nel cuore anche una volta spenta la console e/o il PC. L’ottimo doppiaggio in italiano, infine, ci ha convinto ancora una volta, evidenziando l’incredibile lavoro svolto in occasione dell’opera originale. Nel caso servisse specificarlo, il gioco presenta anche i sottotitoli nella nostra lingua, in modo da accontentare proprio tutti.
SYBERIA – REMASTERED, IL COMMENTO FINALE
Syberia – Remastered è oggi, come nel 2002, un capolavoro che tutti gli amanti delle avventure grafiche dovrebbero giocare almeno una volta nella vita. Un’opera emozionante, ricca di mistero, di enigmi affascinanti e di un mondo nel quale perdersi per scoprirne tutte le sfumature. Peccato, però, che questa Remastered ci sia parsa un po’ pigra, senza davvero valorizzare un titolo tanto importante per il lessico dei videogiochi. Sia chiaro: Syberia – Remastered rimane il miglior modo per fruire della splendida avventura di Kate Walker, ma avremmo preferito un po’ di impegno in più da parte degli sviluppatori. In ogni caso, che lo abbiate già giocato o meno, questo potrebbe essere il titolo perfetto da godersi durante le imminenti vacanze di Natale.


