SYNDUALITY: Echo of Ada – La Recensione

SYNDUALITY Echo of Ada

La vostra carriera da Drifter inizia ora!

Questo Gennaio è stato un mese di fuoco per Bandai Namco, che dopo aver proposto due attese remastered, quelle di Tales of Grace f e Freedom Wars, torna ad incuriosire i giocatori con SYNDUALITY: Echo of Ada, un particolare Extraction Shooter a base di mech.

Anticipato da una serie animata intitolata SYNDUALITY: Noir e recuperabile in Italia su Disney Plus, SYNDUALITY è di fatto un progetto crossmediale, che con questa uscita videoludica tenta di espandere questo universo narrativo, cercando di replicare le atmosfere e le dinamiche dell’anime in forma totalmente giocabile.

Ma come sarà andato questo esperimento? Scopritelo insieme a noi nella nostra recensione.

Versione Testata: PlayStation 5

Tutto ha inizio nell’anno 2099, quando una misteriosa tempesta si abbattè sulla Terra, decimando il 92% della popolazione umana nel giro di pochi giorni. Questo tragico evento portò i sopravvissuti a combattere per le poche risorse disponibili, ma giunti allo stremo decisero di collaborare e raccogliersi in una sorta di città fortezza sotterranea, chiamata Amasia. Dopo una vita passata in segregazione durata oltre 100 anni, si iniziò a sviluppare una nuova tecnologia che permettesse di tornare ad esplorare il mondo tramite i Cradle, dei mech in grado di affrontare i pericolosi Ender, creature che si sono insediate sulla superficie e al tempo stesso recuperare i preziosissimi Cristalli AO, una fonte energetica a tratti vitale.

Come nell’anime, in SYNDUALITY: Echo of Ada andremo ad interpretare un novello Drifter, pronto a mettersi alla guida di un nuovo e fiammante Cradle ed iniziare così questa nuova e pericolosissima carriera da pilota di mech.
L’idea di sfruttare questo setting narrativo post apocalittico cucendoci attorno un gameplay da sparatutto ad estrazione funziona, e si adatta perfettamente con le atmosfere della controparte animata, dove i protagonisti, almeno nella prima parte del racconto si trovano a combattere gli Ender pur di riportare a casa la pelle e il bottino raccolto.

E non vi nascondiamo che le prime ore di gioco sono estremamente interessanti, perché ci si trova ad esplorare un mondo sconosciuto ed estremamente pericoloso, dove ogni minima minaccia può trasformarsi nella nostra ultima avventura. Si perché, soprattutto nelle prime sortite, le nostre disponibilità saranno ridotte al minimo, costringendoci ad affidarci al Cradle e agli equipaggiamenti di base, un robottino non troppo resistente e limitato nel potenziale trasportabile. Ne esce fin da subito un aspetto estremamente strategico, nel quale dovremo valutare attentamente come preparare il nostro mezzo prima della sua uscita nel mondo, dove caricarsi di munizioni e armi ridurrà lo spazio dedicato al carico del bottino recuperabile, che a sua volta inciderà sui ricavi ottenuti al nostro rientro. È altresì vero che non avere abbastanza risorse con noi renderà l’esplorazione e gli incontri con gli Ender e i banditi una sfida ancora più ardua, dato che sarà molto raro trovare rifornimenti in superficie.

Al nostro fianco avremo i fidati Magus, degli automi dotati di un’avanzatissima IA che ci accompagneranno nelle nostre missioni, fornendoci supporto non solo per l’analisi dell’area di gioco, ma anche attivando all’occorrenza un’abilità che varierà in base al tipo di Magus equipaggiato, permettendoci all’occorrenza di ripristinare la salute del nostro Cradle, aumentarne difesa o resistenza, o ancora piazzare scudi e barriere da impiegare in battaglia.

La natura da Extraction Shooter ha portato alla creazione di una dinamica PvPvE, ovvero non solo dovremo stare attenti alle minacce ambientali ma anche verso gli altri Drifter umani che potrebbero non essere affiliati all’associazione dei Drifter, ma agire di propria iniziativa, magari con una bella taglia sonante sulla propria testa. Nonostante questa deriva ribelle che vi porterà sempre a diffidare di chiunque incontrerete durante le vostre sortite, lo spirito di SYNDUALITY: Echo of Ada è quello della cooperazione per il bene comune, che vi spingerà appunto a collaborare momentaneamente per completare alcune missioni estremamente difficili ed ottenere così ulteriori ricompense.

L’aspetto dedicato al looting inizia a guadagnare spessore dopo le prime ore, quando le richieste da parte dell’associazione dei Drifter aumenteranno di numero (e difficoltà) e ci sarà chiesto di ristrutturare il proprio alloggio, che richiederà una quantità smisurata di materiali e risorse per aggiungere nuove funzionalità, alcune semplicemente estetiche, altre indispensabili, come la possibilità di sviluppare il laboratorio per la creazione di parti di Cradle più performanti.

E ad un certo punto fra una richiesta e l’altra, riceveremo uno strano messaggio che ci inviterà ad indagare nei pressi di Amasia e scoprire di più sugli eventi che ne hanno scatenato il collasso, dando vita a quello che a tutti gli effetti è una sorta di campagna single player. Queste missioni si sviluppano in maniera più guidata, senza la possibilità di uscire dall’area e affrontando una serie di pericolosi nemici, anch’essi a bordo di Cradle ed armati di tutto punto. Al contrario delle altre attività, dove in caso di morte si perde tutto, dal Cradle agli oggetti recuperati, qua è possibile ripartire da alcuni check point, rendendo queste missioni meno stressanti in ottica di esperienza generale. Lo scopo di queste missioni sarà poi quello di recuperare dei registri che ci forniranno dei frammenti di storia, sia filmati che audio, e ci racconteranno di Alba e Ada, due personaggi comparsi anche nell’anime e centrali per le vicende di questa versione videoludica di SYNDUALITY.

A livello di gameplay SYNDUALITY: Echo of Ada è un titolo che si lascia giocare con estremo piacere. I controlli del Cradle, una volta presa confidenza con il mezzo, permettono di realizzare diverse manovre evasive e di giostrarsi bene fra i nemici durante gli attacchi, stando sempre ben attenti al consumo di energia, che al pari della stamina, scandisce l’uso di salti e scatti, altrimenti impossibili da fare. Anche l’aspetto shooting mette in risalto un buon gunplay, con le varie armi ben diversificate fra loro a livello di sparo e risposta, favorendo in molti casi quelle a distanza rispetto a tipologie più ravvicinate, sebbene decisamente più letali.

Per quello che riguarda invece le dinamiche di gioco, l’essere un Extraction Shooter mette in evidenza un aspetto survival estremizzato, dove ogni errore costa decisamente caro. Per completare la missione avremo un tempo massimo, che viene determinato dalla durata della batteria del nostro Cradle, così come la capacità di stoccaggio delle risorse ci porterà a scegliere sempre bene cosa riportare indietro, dando ovviamente precedenza agli oggetti chiave della missione. In caso di sconfitta andremo a perdere tutto, rendendo di fatto i nostri progressi del tutto ininfluenti. Tuttavia ci sono delle soluzioni per addolcire questo gameplay che non concede sconti e che nelle prime ore tende a rendere l’esperienza meno stressante. Prima di partire è possibile assicurare il nostro mezzo pagando di volta in volta una certa cifra, che ci permetterà di ottenere un rimborso sul Cradle distrutto. Inoltre potremo inserire un oggetto a nostro piacimento nella tasca del pilota, che potrà essere riportato indietro anche in caso di sconfitta, utile magari per proteggere il bottino di una missione principale, così da completarla. Tutti questi aspetti fanno parte di un gameplay loop che tenderà a diventare abbastanza ciclico dopo diverse ore: si esce alla ricerca di materiali, eventualmente si collabora con altri giocatori, e si torna alla base per vedere se è possibile eseguire degli upgrade al nostro alloggio, e si riparte alla ricerca di nuovi materiali.

Dopo aver passato diverse ore a bordo del nostro Cradle e sbloccate le due mappe disponibili al lancio sono emersi per alcuni problemi legati appunto a gameplay loop. Problemi probabilmente dovuti alla natura da live service che prevede il rilascio nel tempo di nuovi contenuti e aggiornamenti. Per esempio le missioni affidate sono alla stregua di semplici fetch quest, e si risolvono praticamente tutte nel recuperare un oggetto o nello sconfiggere qualche nemico in un area designata. Gli Ender invece mancano di varietà, si tratta di 4/5 tipologie diversificate solamente attraverso un recolor che ne identifica la ferocia mentre i nemici “umani” mostrano dei limiti nelle abilità di combattimento. A convincerci di meno però è l’interazione con gli altri giocatori che sega le gambe ad uno degli aspetti migliori del gioco, la cooperazione e la socialità. Non è possibile, almeno per adesso, poter collaborare direttamente con i propri amici, ma ci dovremo affidare solamente ai giocatori incontrati durante le sortite. La comunicazione è limitata a delle sole gesture preconfezionate e se deciderete di unirvi per completare una missione potrete farlo, ma una volta completata il party verrà smantellato e non sarà più possibile unirvi per fare altro. Questo è un vero peccato perché la possibilità di esplorare la vasta mappa di gioco in compagnia avrebbe aggiunto un maggior valore al gameplay e a tutte quelle dinamiche legate non solo all’esplorazione stessa ma anche al combattimento e della gestione delle risorse.

Dopo questa prima analisi SYNDUALITY: Echo of Ada ne esce come un titolo interessante nonostante siano presenti delle limitazioni e qualche problema strutturale, dove dobbiamo essere duri è nella formula di commercializzazione scelta.

SYNDUALITY: Echo of Ada arriva nei negozi e negli store digitali ad un prezzo budget abbastanza onesto per il tipo di esperienza offerta, 40 euro. A questo poi si aggiunge il classico Season Pass chiamato Pass Drifter, con un tier gratuito per sbloccare i blueprint per armi e parti di Cradle e due livelli premium per lo sblocco di elementi cosmetici ed emote. Un pass di cui volendo si può fare a meno ma del quale si sente il bisogno se si vuole un minimo di contenuti extra, senza dover mettere ulteriormente mano alla valuta digitale nello shop, dove sono presenti, ovviamente a pagamento dei pack per personalizzare il proprio Magus.

Questa formula “freemium” stride con il fatto che di base il gioco ha un prezzo d’acquisto e ci si aspetterebbe che certi contenuti non siano poi offerti al di fuori di quello. Ci sono poi anche altri aspetti legati ad una monetizzazione troppo invadente che abbraccia l’aspetto del crafting e della ristrutturazione dell’alloggio. Una volta deciso cosa creare, e aver speso le nostre preziose risorse, dovremo attendere lo scadere di un timer che può variare da pochi minuti a diverse ore. In questo caso il gioco ci offrirà la possibilità di velocizzare il processo investendo anche le Syn Coins, moneta di gioco ottenibile con soldi veri. Anche nel caso volessimo cambiare la tipologia di Magus bisognerà mettere mano al portafogli per l’acquisto del Remake Ticket, dove spendendo 10 euro, potremo modificare il tipo di abilità di supporto. È un peccato che questo aspetto sia sempre preponderante e presente durante ogni fase del gioco, andando a sminuire le qualità intrinseche rispetto ad una formula commerciale macina soldi.

Una cosa che ci auguriamo invece che con i prossimi aggiornamenti gli sviluppatori eseguano dei bilanciamenti per quanto riguarda l’economia di gioco, sulle risorse ottenibili (alcune fin troppo rare da recuperare) e sugli investimenti richiesti per la creazione di alcuni oggetti, alcuni fin troppo cari, così da rendere più snella e meno pressante questa parte.

Passando a parlare invece degli aspetti tecnici SYNDUALITY: Echo of Ada mette in scena un mondo desolato e post apocalittico decisamente accattivante che invoglia il giocatore ad esplorarlo in ogni suo angolo. La randomizzazione dei punti di ingresso e di uscita della mappa, spinge ad esplorare ogni volta zone di interesse diverse, attraversando la mappa quasi nella sua interezza. Le due porzioni disponibili, la Zona Nord e quella Sud, sono due aree molto vaste e diversificate fra loro, con la prima che offre zone desertiche e ricchi boschi dove si scorgono i rimasugli di una civiltà ormai lontana, mentre la seconda si trasforma in un territorio ostile, dove la visibilità viene messa a dura prova da agenti atmosferici e una vegetazione che abbraccia il giocatore e ne ostacola la visione periferica.

Di tanto in tanto le piogge acide batteranno la superficie, obbligandoci a trovare al più presto un riparo prima che gli scudi del Cradle vengano corrosi intaccandone la resistenza. Molto del design dell’anime, dai personaggi, a quello degli Ender così come per le strutture, viene ripreso e riproposto con grande efficacia. SYNDUALITY: Echo of Ada viene quindi promosso per quanto riguarda la tecnica e per la resa a video, soprattutto per la sua stabilità, garantita da una modalità che predilige le prestazioni ma non incide troppo sulla perdita di dettaglio.

Gran parte dell’audio design da spazio principalmente al suono ambientale, che ci permette di concentrarci su eventuali minacce in arrivo, spesso anticipate da un commento o un avviso del nostro Magus. SYNDUALITY: Echo of Ada è completamente adattato in italiano, e la possibilità di scegliere fra due doppiaggi, quello inglese o l’originale giapponse, permette di vivere un’esperienza più vicina e consona a quella dell’anime con il quale condivide molti punti in comune.

SYNDUALITY: Echo of Ada è un’interessante prospettiva di Bandai Namco sul genere degli Extraction Shooter. Un titolo capace di farsi amare nelle prime ore e di affascinare il giocatore nonostante non sia un prodotto alla portata di tutti, per questa difficoltà innata del genere a cui appartiene, e lo fa soprattutto grazie al mondo in cui è ambientato e un’atmosfera survival che tiene sulle spine durante ogni sortita.
Il puntare su un live service di questa portata però mette in risalto alcuni aspetti che sminuiscono un po’ il buon lavoro fatto dagli sviluppatori, come la poca varietà di contenuti al lancio o l’eccessiva presenza di espedienti per monetizzare il gioco, fra pass battaglia, estetiche e riduzioni dei cooldown. Questo potrebbe allontanare alcuni giocatori spaventati da questa formula che lo rende fin troppo simile ad uno dei tanti giochi freemium disponibili gratuitamente. E questo è un gran peccato perché SYNDUALITY: Echo of Ada ha dalla sua un gran potenziale che speriamo gli sviluppatori riescano a far emergere con i prossimi aggiornamenti, soprattutto per il fatto che si tratta di uno dei pochi Extraction Shooter su console, una tipologia di gioco che al contrario del PC, su console fatica a prendere piede.

SYNDUALITY: Echo of Ada è disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.

SYNDUALITY Echo of Ada
SYNDUALITY: Echo of Ada – La Recensione
Pro
Mondo di gioco affascinante da esplorare.
Interessante interpretazione degli Extraction Shooter in chiave anime.
Gameplay tattico, l'aspetto survivor incide molto sulle partite.
Contro
Microtransizioni e formula freemium troppo presenti nell'economia di gioco.
Poca varietà nei contenuti iniziali.
Modalità cooperativa limitata.
7.5
Voto