The Conjuring: Per ordine del diavolo, il terrificante caso di Arne Johnson
Siamo in un epoca di franchise e universi cinematografici condivisi, quello di The Conjuring è senza ombra di dubbio uno dei più completi e riusciti, nonché uno dei pochissimi ad essere così longevo e unito. The Conjuring: Per Ordine Del Diavolo è il settimo film di questo grande franchise, probabilmente il più grande franchise horror della storia, che ha incassato più di 1,8 miliardi di dollari in tutto il mondo. Iniziato nel 2013 con The Conjuring – L’evocazione, i film ed esso appartenenti danno vita alla drammatizzazione di alcuni dei più noti casi dei coniugi Ed e Lorrain Warren, demonologi e ricercatori del paranormale. I film che fanno parte del franchise sono: i due capitoli di The Conjuring, nonché Annabelle e Annabelle 2: Creation, The Nun – la vocazione del male e Annabelle 3. The Conjuring: Per Ordine Del Diavolo, è l’ultima aggiunta di questo incredibile universo horror, ed uscirà nelle sale italiane il 2 giugno.
Sinossi
1981, i coniugi Warren, Lorraine ed Ed (Vera Farmiga e Patrick Wilson) sono intenti ad investigare su un nuovo spaventoso caso, il più sconvolgente che abbiano mai affrontato. Questa volta, infatti, i due investigatori dell’oscuro resteranno davvero sbalorditi di fronte alla forma che il Male può assumere e alle sue terrificanti capacità.
Tratto da una storia vera, il film segue le vicende di Arne Johnson un giovane ragazzo arrestato per aver ucciso il suo padrone di casa e che, per la prima volta nella storia americana, utilizza la possessione demoniaca, come attenuante per il crimine commesso.
A differenza delle prime due pellicole, The Conjuring: Per Ordine Del Diavolo non è più diretto dal grande James Wan. Il regista infatti ha deciso di lasciare la regia a Michael Chaves, giovane regista in erba che aveva già diretto una pellicola prodotta da Wan, La Llorona: Le lacrime del male. Il progetto però è stato attentamente supervisionato da Wan che figura tra i produttori con la sua Atomic Monster. Nonostante l’assenza del regista malese, la nuova pellicola della saga non ha molto da invidiare ai due capitoli precedenti con protagonisti i coniugi Warrern. Chaves si fa anche perdonare e ci fa dimenticare di essere stato il regista di quel disastroso film che è La Llorona, riesce nel difficile compito di portare avanti con il giusto spirito questa saga e da il suo tocco alla pellicola.
Nel grande marasma di horror in uscita ogni anno, The Conjuring 3 riesce a farsi notare come una delle pellicole che merita maggiore attenzione ed interesse. Nonostante il cambio dietro la macchina da presa, Chaves si dimostra un ottimo sostituto, che riesce a tenere lo spettatore legato alla pellicola riuscendo a prendersi anche qualche piccola libertà. Piacevole l’omaggio evidente all’esorcista. Chaves dimostra una sufficiente padronanza del mezzo, una grande conoscenza del genere e un buon senso della messa in scena. Non tutto, però, è ottimale. Le doti del regista sono sufficienti per rendere godibile il terzo film di una saga ormai estremamente rodata, ma lasciano trasparire, oltre alle qualità, anche una certa dose di inesperienza soprattutto nella gestione del ritmo dell’intero film, unica nota dolente di questo terzo capitolo. I momenti in cui si risente di più di questa nota dolente sono i molto jump-scare che non risultano particolarmente memorabili. Forse è proprio in questi momenti che la narrazione diventa più forzosa e dove il ritmo perde la sua costanza. Nonostante il suo tentativo di renderli più intensi accostando un senso di tensione costante nella prima parte di pellicola, il prodotto è davvero poco memorabile se non in rarissimi casi.
Parlare delle interpretazioni è discretamente superfluo. I due protagonisti sono ormai ben saldi su binari rodati da cui non deragliano mai, sembrano sempre molto affiatati e rendono davvero i due coniugi due personaggi solidi a cui non si può fare a meno di legare. I comprimari dei Warren sono sempre più riducibili a comparse e pochi riescono davvero a tenere il passo sullo schermo. Questo è dovuto soprattutto allo script che si dedica quasi completamente alla coppia e lascia davvero poco spazio al resto dei personaggi. Non è un male, anzi, probabilmente è la scelta vincente, Ed e Lorraine sono davvero il fulcro del film e con i due attori che li interpretano così tanto nei personaggi la storia rimane avvincente. Come nei precedenti la forza della pellicola, così come quella della saga in generale, sta nel grande capacità di aver creato un universo dove il paranormale e le forze demoniache non devono essere dimostrate, ma sono già assodate. L’idea è quella di poter rendere razionale, nel mondo di Ed e Lorraine, quello che necessariamente diventa irrazionale per lo spettatore, il tutto rafforzato dal prendere quelle che sono storie vere dei due reali personaggi, dando così immedesimazione e veridicità alle pellicole. Questa è una delle storie più famose della coppia, un vero e proprio caso mediatico che creò un precedente straordinario.
The Conjuring: Per Ordine Del Diavolo è il giusto proseguo per quelle che sono state le pellicole precedenti. Il film sembra mettere il pilota automatico per la gran parte del tempo, permettendo al giovane regista di dedicarsi alla cura della pellicola stessa senza che questo vada a rovinarne la riuscita. Un buon prodotto di un franchise ormai solido. Sicuramente migliore degli ultimi, deludenti, spin-off che avevano portato avanti il marchio.
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