Attenzione a mangiare piccante: potreste avere problemi di stomaco!
La storia dell’origine di The Jackbox Party vanta un discreto fascino e ci rimanda indietro sino agli anni Novanta. Fondata nel 1989 da Harry Gottlieb, Jellyvision è una software house divenuta famosa per la serie “You Don’t Know Jack”, videogiochi appartenenti alla categoria dei party game e focalizzati su domande irriverenti e/o dalla forte connotazione umoristica. Nonostante l’incapacità del team di conquistare il pubblico console, con conseguente rischio finanziario e diversi licenziamenti, all’inizio degli anni Duemila l’avvento del mercato mobile permise all’azienda di restare in vita. Non solo: dopo aver ottenuto un discreto successo su cellulare, Jellyvision decise di portare i propri giochi anche su Facebook, raggiungendo così la fama globale.
In un mercato sempre più votato all’online e meno a quelle esperienze “da divano” tipiche degli anni Novanta, la software house americana decise di prendere una posizione ben precisa. Jellyvision cambiò nome in Jackbox Games e diede vita al primo The Jackbox Party Pack, una raccolta di minigiochi da vivere insieme ai propri amici per passare serate allegre e spensierate. Inutile dire che l’idea si rivelò un successo clamoroso, permettendo così alla formula di evolvere nel tempo e introducendo lentamente il multiplayer online e l’implementazione con le piattaforme di streaming. Con più di dieci episodi alle spalle e un numero di giocatori esploso in seguito alla pandemia (si parla di più di 200 milioni di utenti registrati), The Jackbox Party è diventato una sorta di must per gli amanti dei party game.
I tempi sono però destinati a cambiare e, talvolta, ciò che funzionava in passato fatica a incontrare il gusto del pubblico moderno. A partire da oggi, 12 settembre, è disponibile The Jackbox Naughty Pack, un’espansione contenente tre diversi minigiochi e pensata per aggiungere un po’ di pepe al franchise. Negli scorsi giorni abbiamo avuto modo di testare con mano questa nuova esperienza, trovandoci a ridere sguaiatamente in alcune situazioni, ma provando del sincero disagio in altre. Seguiteci per scoprire tutti i dettagli della nuova fatica a tema “sexy” di Jackbox Games.
Versione testata: PC (Steam)
FAKIN’IT ALL NIGHT LONG
Decisi a provare i tre minigiochi di The Jackbox Naughty Pack, abbiamo deciso di partire con il primo della lista: Fakin’It All Night Long. Le regole sono semplici: ai giocatori viene chiesto di fare delle confessioni, di completare delle frasi o di rispondere ad alcune domande. Nel gruppo, però, si nasconde un impostore, che dovrà fare in modo di non farsi scoprire e di raggiungere sano e salvo il termine della sfida.
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Nonostante la struttura sia presa di peso da quel “Fakin’It” visto in The Jackbox Party Pack 3, questa è senza dubbio la modalità che più ci ha divertiti.
La varietà delle domande, la semplicità delle regole e il ritmo delle partite sono riusciti a infrangere quella sottile barriera di imbarazzo creata dalle tematiche piccanti per sfociare in sonore risate e fraintendimenti. È altrettanto vero, però, che le regole sono sì facili da comprendere, ma sono anche spiegate in modo confusionario e poco chiaro. Una scelta che ci ha costretti a fare un paio di classici “giri di prova” per essere sicuri che tutti avessero capito le meccaniche. Nulla di disastroso, sia chiaro, ma è innegabile che un prodotto come questo necessiti di maggiore immediatezza per essere apprezzato appieno.
DIRTY DRAWFUL
Il secondo minigioco provato è stato Dirty Drawful, anch’esso derivato dal passato della saga, ma questa volta votato all’umorismo più becero e scanzonato. I giocatori riceveranno sul proprio dispositivo una tela bianca sulla quale realizzare uno specifico disegno. Una volta completata questa parte, le opere d’arte verranno rese pubbliche e gli utenti dovranno indovinare reciprocamente il titolo del disegno. I giocatori guadagneranno quindi punti in base a quante persone riusciranno nell’impresa. Al termine della partita, l’artista con più punti vince.
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Ammettiamolo: nonostante l’idea di fondo possa essere divertente, non lo è altrettanto disegnare utilizzando il dito sul proprio smartphone. Il gioco di per sé ci ha fatto sorridere, ma ci ha fatto desiderare più volte di poter passare al più classico foglio di carta e matita. A esacerbare questo sentimento ci hanno pensato anche i diversi “quadri” da realizzare, inutilmente complessi solamente per aggiungere quel tocco spicy dettato dal “Naughty Pack”. Al di là di qualche risata, ci siamo quindi arresi ai limiti dei nostri dispositivi (e delle nostre dita), decidendo di passare al terzo e ultimo gioco.
LET ME FINISH
È proprio con Let Me Finish che The Jackbox Naughty Pack ha raggiunto vette di raro imbarazzo. Persino l’idea alla base di questa modalità è folle e, sinceramente, non riusciamo a immaginarci qualcuno che possa trovare questo minigioco divertente. Sullo schermo del computer, infatti, troviamo una domanda seguita da un’immagine sulla quale possiamo disegnare interagendo con il nostro cellulare. Lo scopo del gioco è discutere con gli altri giocatori e decidere, infine, chi abbia ragione sulla questione.
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Il problema, però, sono le domande poste dal gioco. Vi facciamo un esempio: uno dei quesiti ai quali rispondere è stato “come si eccita un avocado”? Questo totale no-sense lascia più spiazzati che divertiti, permettendo così presto alla frustrazione di entrare in gioco. La necessità di inserire elementi sessuali e/o provocanti non ha fatto altro che aumentare l’imbarazzo generale di tutti quanti i presenti. E sia chiaro: tutte le persone coinvolte amano questo tipo di umorismo e ci siamo avvicinati a questo Naughty Pack con piena consapevolezza delle tematiche. Il problema è che non basta mettere la parola “ano” a caso per rendere un gioco divertente.
The Jackbox Naughty Pack è un’operazione commerciale quantomeno bizzarra. Da un lato Jackbox Games ha riciclato due giochi (sui tre proposti) dai suoi vecchi Pack. Dall’altro, l’unica modalità innovativa e che segue appieno il concept alla base del progetto è anche la più debole delle tre. Nonostante possa permettervi di passare una serata spensierata e vanti un comparto audiovisivo di qualità, ammettiamo di non essere rimasti soddisfatti appieno dall’esperienza. Un’esperienza che rischia di diventare presto ripetitiva e che difficilmente offrirete due volte allo stesso gruppo di amici. A questo si aggiunge anche il (drammatico) prezzo di lancio, dato che il titolo viene venduto a 21,69 euro (in sconto a 19,52 fino al 18 settembre). Una cifra decisamente più alta rispetto al divertimento offerto.