La prima stagione di The Promised Neverland segue fedelmente l’opera di Kaiu Shirai e Posuka Demizu
Il 2021 è iniziato con l’arrivo su VVVVID della seconda stagione di The Promised Neverland, sempre animata da CloverWorks, dopo un’attesa di più di un anno.
In Giappone, il manga scritto da Kaiu Shirai e disegnato da Posuka Demizu, si è concluso lo scorso giugno, sulle pagine di Weekly Shonen Magazine. Le avventure nel mondo distopico di Emma e dei bambini di Grace Field hanno accompagnato il pubblico giapponese per quattro anni, debuttando anche in Italia nel 2017. Se i volumi editi Jpop si apprestano ad accogliere l’ultimo numero, la serie animata è ancora lontana (forse) dal concludersi e, mentre su VVVVID va in onda la seconda stagione, la prima è disponibile legalmente su Prime Video e Netflix.
Per i maniaci del formato fisico però, e per gli amanti del prodotto, Dynit ha confezionato un cofanetto da collezione speciale, contenente i dodici episodi della prima serie, di cui vi parlerò oggi in questo articolo. Nonostante la serie abbia ormai due anni, non ci saranno grossi spoiler, nel caso vogliate recuperarla dopo la lettura di questa recensione.
Emma, Norman e Rei vivono sereni con altri bambini presso l’orfanotrofio di Grace Field. Le giornate passano senza un problema insieme alla Mamma che li accudisce, tra test e giochi all’aperto. Ogni due mesi uno dei bambini viene adottato e salutato da tutti. Sembrerebbe la vita perfetta, almeno fino a quando una sera, Emma e Norman scoprono che i bambini non vengono adottati ma trattati come bestiame e dati a dei demoni mangiatori di carne. Dopo aver informato Rei, il trio deciderà di fuggire da Grace Field, scoprendo episodio dopo episodio i segreti di un mondo più cupo e truce di quello che credevano.
La prima serie, composta da dodici episodi, comprende l’intero primo arco narrativo della serie ideata da Kaiu Shirai, prima della svolta più action che riserverà la seconda parte del manga. Si tratta di episodi lenti e spesso tesi, ricchi di ragionamenti e dialoghi, un thriller psicologico che compone mano a mano un puzzle intricato di un mondo che non è quello che sembra. E, sebbene la seconda serie stia tagliando elementi fondamentali dalla storia originale, la prima stagione è godibile per l’intera durata, andando a presentare i tre protagonisti e la loro tutrice.
Ottimo anche il lavoro d’adattamento italiano, senza alcuna censura anche quando si tratta di parolacce, così da mantenere un contenuto maturo anche se i protagonisti sono dei dodicenni dotati di un intelletto superiore. Buono il cast italiano, con un Federico Campaiola che svetta sugli altri come voce di Rei.
Il cofanetto di Dynit è un ottimo oggetto da collezione, i tre bluray si collocano negli appositi alloggiamenti della custodia che si apre a tenda, lasciando spazio anche al booklet di 32 pagine e alla cartolina da collezione.
Il booklet in questione compensa l’assenza di contenuti speciali sui Bluray, che al solito si limitano alle sigle in versione clean e ai trailer degli altri prodotti Dynit. Nelle 32 pagine invece gli schizzi preparatori e le schede dei personaggi della serie, particolarmente apprezzabili quelle dei protagonisti che li mostrano nelle diverse età viste a schermo.
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- Animazione Giapponese...
Per poco meno di quaranta euro, gli appassionati della serie possono portarsi a casa questa prima stagione, un prodotto che, anche se la seconda serie decidesse di andare per una strada diversa da quella del manga, farebbe comunque la sua degna figura in libreria, data l’assenza di numerazione o nomenclatura.