The Residence è la nuova brillante serie tv di Netflix dal creatore di Scandal
Ci sono periodi in cui su Netflix arrivano diverse serie tv valide, ma vengono oscurate da un altro prodotto, magari non atteso allo stesso modo, ma capace di stupire il grande pubblico. Lo fece Baby Reindeer l’anno scorso con Dead Boy Detectives e Ripley, lo ha ri-fatto questo marzo Adolescence, con The Residence, la nuova serie thriller comedy di Shondaland.Nonostante il grande successo di Adolescence però, The Residence è comunque riuscito a guadagnarsi il secondo posto nel catalogo dello streamer, e coi suoi otto episodi è stata in grado di imbastire uno dei misteri più divertenti degli scorsi anni.
Creata da Paul William Davis e basata sul romanzo The Residence: Inside the Private World of the White House di Kate Andersen Brower, lo show è disponibile da una settimana nel catalogo Netflix, e mischia commedia (intelligente mai soverchiante) a un giallo whodunit alla Knives Out o ai misteri di Closeau (entrambi citati nella serie). Scopriamo insieme, ovviamente senza spoiler, perchè se vi piacciono i gialli dovreste decisamente tuffarvi in The Residence.
The Residence: mistero alla casa bianca
The Residence vede al centro della vicenda la detective Cordelia Cupp, interpretata da Uzo Aduba chiamata a interrogare più di cento persone per scoprire cosa è accaduto ad una delle figure chiave della residenza del presidente degli Stati Uniti durante un’importante serata di gala in onore dell’Australia. La donna ha una memoria di ferro ed è appassionata ornitologa, sembrando a tratti fin troppo presa dalle sue passioni, ma preceduta dalla fama di detective infallibile. Un po’ a metà strada tra Closeau e Sherlock Holmes, Cordelia è attenta a ogni singolo dettaglio, e ogni episodio è scritto in maniera tale da far ballare la verità fino all’immancabile risoluzione finale.

Paul William Davis non solo è riuscito a mettere a schemro una commedia pungente e capace di mantenere alta l’attenzione dello spettatore, ma è riuscito anche a gestire più linee temporali in maniera intrigante e spesso entusiasmante. Lo show è montato in maniera intelligente, incalzando le soluzioni e i ragionamenti di Cordelia utilizzando scene viste in passato o anche solo pezzi di dialogo che risuonano nel nuovo momento. The Residence ha un ritmo veloce e ammiccante, è una serie spassosa e mai eccessiva. Dell’indagine della detective Cupp non si può fare a meno di volerne sapere di più, episodio dopo episodio, pazzo personaggio dopo personaggio.
Un cast inaspettato
Credo che The Residence non mi avrebbe conquistato allo stesso modo se non ci fosse stato un cast sopraffino a riempire tutte le posizioni di rilievo. Partendo da Giancarlo Esposito che ha dovuto per forza di cose sostituire Andre Braugher (a cui lo show è dedicato) e su cui (a posteriori) si nota il personaggio era stato costruito addosso, ma che è stato capace comunque di convincere ed è inusualmente in un ruolo positivo. Passando per Randall Park, sebbene sia relegato alla spalla di Cordelia, un po’ come un moderno Watson che speriamo torni anche nella prossima stagione. A tutto il cast di comprimari, che può contare tra gli altri anche un istrionico Jason Lee, oltre che una decisamente in parte Susan Kelechi Watson. Non voglio rovinarvi le guest star, ma il cast di The Residence è parte della sua forza, sia in originale che nell’ottimo doppiaggio italiano.

The Residence è una serie tv brillante che mischia i gialli, che ormai piacciono a tutti, come ci tiene a ricordarci più volte, e la commedia mai invasiva, che fa quasi sentire intelligente lo spettatore. Spero di rivedere presto la Detective Cup di Uzo Aduba e che lo show non finisca massacrato dalle altre serie tv in uscita sulla piattaforma.