Dopo 27 anni Limited Run Games rispolvera uno dei titoli più celebri e amati su PS1
1998, classico pomeriggio di ritorno dalle scuole medie in cui non vedevi l’ora di tornare a casa per provare il nuovo gioco scambiato con il compagno di classe nerd…fu proprio così la prima volta che misi mano sul celebre titolo di Whopee Camp, Tombi!, tra l’altro in lingua giapponese, ma d’altronde venendo da miriadi di giochi sul SEGA Mega Drive II in lingua inglese, in cui a quell’età capivo poco e niente, neanche il giapponese mi spaventava. E che dire, il titolo creato dal maestro Tokuro Fujiwara (Ghosts ‘n Goblins, Mega Man, Final Fight, Resident Evil, DuckTales, Breath of Fire) infatti, aldilà della barriera linguistica, mi fece innamorare subito di questo gioco, tanto da farmi comprare la versione PAL per giocarlo anche in italiano.
Essendo un titolo che considero tra i miei preferiti all-time ed un gioco che mi lega anche ad una persona in maniera speciale, all’annuncio della rivisitazione di Tombi! da parte di Limited Run Games, ammetto di essere andato in estasi, ma soprattutto emozionato di poter rivivere nuovamente dopo 27 anni questa strepitosa avventura. Grazie ad un codice gentilmente fornito da Limited Run Games, sono quindi tornato indietro nel tempo lanciandomi in questa incredibile avventura su PlayStation 5, ergo ecco la nostra recensione di Tombi! Special Edition.
Per chi non conoscesse questo gioco, Tombi racconta la storia di un ragazzo selvaggio dai capelli rosa che in seguito alla morte del nonno, sorveglia la sua tomba e custodisce gelosamente il suo unico ricordo: un bracciale dorato. Un giorno vedendo dei maiali Koma assalire un carretto, Tombi decidendo di intervenire, viene colpito in testa da un ramo, perdendo i sensi ed anche il suo bracciale. Al suo risveglio il ragazzo, furioso dell’accaduto si lancia alla ricerca dei miali, ma imbattendosi in un vecchio eremita, scopre che quei maiali Koma sono al saldo dei sette Maiali Cattivi, dei potenti stregoni che hanno lanciato varie maledizioni sull’isola. Tombi, deciso a recuperare il suo bracciale e sventare questa minaccia decide quindi di sconfiggere i sette maiali, partendo così all’avventura e alla ricerca dei Sacchi del Maiale, gli unici oggetti magici che permetteranno al ragazzo di raggiungere le loro dimore e imprigionarli.
Parlando del gameplay, Tombi è un platform 2.5D che si amalgama con tantissimi generi diversi, tra cui metroidvania, gdr e action adventure, che detta così, si…sembrerebbe un miscuglio un po’ strano, ma che vi posso garantire che per l’epoca, fu un’qualcosa di straordinario e di innovativo nel mondo dal gaming. Difatti questo titolo propone 130 missioni (denominati Eventi) tra principali e secondarie, piene zeppe di segreti da scoprire, oggetti da utilizzare e situazioni uniche da affrontare. A differenza di un classico platform dell’epoca però, la peculiarità di Tombi è che non si presenta come un gioco lineare, ma anzi è un titolo che fa del backtracking il suo mantra.
Difatti durante l’avventura vi capiterà tantissime volte il dover ripercorrere determinate zone per sbloccare certi bauli, porte o usufruire di oggetti trovati successivamente e che ora faranno al caso vostro per aprire nuovi scenari o tesori. Inoltre è presente anche un sistema di esperienza, dove il protagonista sarà in grado di accumulare punti exp sconfiggendo determinati nemici e che verranno suddivisi in magia rossa, verde e blu, che di conseguenza aggiungeranno diverse magie per poi affrontare al meglio determinate zone ed eventi. Oltre a ciò troviamo anche il sistema AP (Adventure Points) che invece consentirà di sbloccare vari potenziamenti per il personaggio che aumenteranno la salute massima di Tombi.
Ergo, l’aspetto GdR del gioco sarà assolutamente importante e da tenere a mente, dove ottenere e scovare determinati oggetti come i vari pantaloni o le diverse armi, saranno fondamentali per garantire a Tombi abilità extra ed attacchi più efficaci e diversificati. Infine sono presenti anche delle alterazioni di stato, che se non curate con l’oggetto giusto, impediranno al protagonista di usare determinate mosse, ma che saranno anche in grado di aprire diverse porte sparse nel mondo di gioco. Insomma la varietà che troverete in questo gioco sarà tanta, dai classici percorsi di platforming in cui evitare fossi, nemici o doversi arrampicare su diverse piattaforme, a sfide di gare, esplorazione e varie boss stage, che vi garantiranno tra le 15/20 ore di gameplay (se siete veramente scaltri e bravi).
Una riedizione un po’pigra
Entrando in merito sulla riedizione di Limited Run Games su questo titolo, ho trovato nel suo complesso un lavoro troppo pigro e svogliato da parte del team di sviluppo. Questo perché a livello grafico e artistico, il gioco non è stato minimamente toccato dalla software house del North Carolina, così come il suddetto “Carbon Engine” non ha portato nulla di nuovo al titolo a livello visivo. Difatti ho trovato le stesse texture e fondali che erano presenti su PS1, solamente che ad oggi, risultano ancora più sporche su una console e tv uscite recentemente. Ad ogni modo sarà possibile scegliere la dimensione dello schermo tra Schermo intero, 4:3, Sottocampionamento e 16:9, che possono aiutare un pochino a chiudere un occhio sulla qualità grafica del gioco, a differenza di un filtro CTR ahimè troppo invasivo.
Inoltre, il team non ha risolto neanche i problemi che il titolo aveva già originariamente, visto che sono ancora presenti i bug dell’epoca o i caricamenti troppo lunghi. Eppure bastava anche una ripulita alle texture a mio avviso, anche se mi aspettavo più un lavoro come quello svolto da Merge Games con Alex Kidd in Miracle World DX, che presentava una riedizione del primo gioco della saga con un aspetto decisamente più moderno su effetti di illuminazione, personaggi e ambientazioni. Peccato, perché bastava veramente poco. A non essere toccati inoltre troviamo anche i testi nelle varie lingue, in cui quella italiana presenta ancora diversi errori grossolani, ma che almeno qui riescono a strappare una risata.
Le migliorie invece sono arrivate su altri aspetti (assolutamente graditi), come la possibilità di usufruire del salvataggio automatico in qualsiasi momento o la funzione di riavvolgere il tempo durante il gioco con il Rewind. Di ottima qualità invece è stato il lavoro di contorno al gioco, dove Limited Run Games si è concentrata fortemente, come il quantitativo enorme di contenuti extra presenti, tra cui concept art, spot, interviste allo staff originale, manuali e documenti di progettazione. Piccola menzione d’onore anche per il bellissimo manuale d’istruzione “How to Play” per imparare i movimenti di Tombi, che ho trovato molto curato e duttile per chi è alle prime armi. Sontuoso il lavoro svolto sulla colonna sonora che è disponibile sia nella versione originale, sia nella versione restaurata, grazie al ritorno della compositrice Harumi Fujita, che ha curato completamente ogni rimasterizzazione di tutte le canzone presenti in game.
In generale ho trovato Tombi! Special Edition più che un’opera di restauro (perlomeno era quello che mi aspettavo inizialmente all’annuncio), decisamente un operazione di preservazione identica e nostalgica del titolo originariamente pubblicato da Whoopee Camp nel 1997 su PS1. Dal mio punto di vista si poteva e doveva fare molto di più, soprattutto sulla veste grafica, anche pagando magari il gioco 10/20 euro in più dal suo prezzo di lancio di 19,99 euro, che comunque per un titolo del genere, anche con le poche migliorie e tutto il materiale extra aggiunto, risulta assolutamente accattivante per ogni fan del gioco. Una scelta del genere però a mio avviso porta con se diversi problemi, sia al malcontento dei fan che si aspettavano qualcosina di più, sia il non avvicinare nuovi giocatori, che spesso e volentieri già non apprezzano particolarmente i platform, figuriamoci un platform con una grafica di 30 anni fa.
Ad ogni modo Limited Run Games ha già annunciato anche una “rimasterizzazione” di Tombi! 2: The Evil Swine Return, in uscita nel 2025, e la mia speranza è di vedere questa volta un impegno maggiore sullo sviluppo da parte della software house americana, perlomeno un impegno che un titolo come Tombi! 2 merita di avere. E chissà che dopo queste opere resuscitate, non sia la volta buona di vedere finalmente un terzo capitolo della saga. Aldilà di tutto, pro e contro, se non avete mai giocato questo titolo, recuperatelo assolutamente, perché nonostante i suoi quasi 30 anni, vi posso garantire che Tombi! rimane assolutamente una gemma rara e di pura bellezza nel panorama videoludico di ogni tempo.
Tombi! Special Edition è disponibile su PlayStation 5, Nintendo Switch e PC.