Basandosi sul racconto ottocentesco, “Vij”, dello scrittore russo Gogol, il maestro dell’horror Mario Bava diresse “La maschera del demonio” nel 1960. Fu suo primo lungometraggio.
È quindi comprensibile che la trama originale dalla quale si generano le sceneggiature del capolavoro di Bava e di questo più recente “Viy, la maschera del demonio” (2014), eserciti un fascino macabro e grottesco.
La Midnight Factory distribuisce questa pellicola di origine russa, diretta da Oleg Stepchenko con la consueta eleganza: sovra coperta in cartoncino intorno ad un amaray contenente il disco e piccolo booklet di accompagnamento.
Fa quindi sempre piacere acquistare prodotti all’apparenza semplici ma confezionati con tale cura.
Sul sito ufficiale della casa distributiva si può trovare questa sinossi:
“Un cartografo inglese (Jason Flemyng) parte in viaggio per realizzare la mappa delle terre della Transilvania. Dopo aver passato i monti Carpazi, trova un piccolo villaggio isolato dal resto del mondo, i cui abitanti si nascondono dai demoni e dalle creature che controllano la zona. Non capiscono che il male ha trovato da lungo tempo casa nelle loro anime e che sta solo aspettando un’occasione per uscire nel mondo esterno. Solo un uomo può svelare questi misteri e fermare le spietate creature: l’impavido cartografo Jonathan Green.”
Una trama semplice ma per nulla lineare, fatta di intrecci di luoghi, persone ed eventi.
Viy è un film consigliato per chi voglia passare una serata con gli amici e stia cercando un film dai toni orrorifici senza il rischio che qualcuno sia costretto ad affondare la testa sotto la coperta per il terroe. I toni sono per la gran parte scanzonati, la comicità sottointesa o esplicita serve ad invadere la sfera di terrore che avvolge il solitario paesino balcanico.
Il regista ha saputo impiegare al meglio un budget certamente non elevatissimo per portare allo spettatore un prodotto dalle tinte grottesche e schizzate, condite da effetti visivi misti tra costumi, trucchi e maschere realmente in scena e apporti in computer grafica veramente apprezzabili, considerata la visibile limitatezza tecnica a disposizione dell’autore.
Viy non è un film indimenticabile, non è un capolavoro di genere e non vuole esserlo. È una pellicola che sa divertire sia per i suoi contenuti che per la loro resa, dare un assaggio di inquietudine e stranamente attrarre la curiosità sulla sorte dei protagonisti in scena.
La stessa regia pecca di sbalzi di stile, il montaggio rispecchia la schizofrenia del film. Il doppiaggio, sia quello inglese che quello italiano, è da denuncia ma aiuta a conferire quella nota di stranezza che i film dell’est, soprattutto di serie B, portano con sé quasi sempre.
Se poi aggiungiamo che Charles Dance, attore dal sicuro talento già volto di Tywin Lannister, abbia accettato di partecipare al progetto, allora forse una visione la merita.
Ma attenzione: la visione deve essere spensierata e senza pretese, come giusto per poter godere di ogni titolo che non sia “tripla A” e, nel caso specifico, volutamente surreale.
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SPECIFICHE TECNICHE
BLU RAY 2D -3D
Durata: 111’
Formato: 1080p
Aspect Ratio: 1.78:1
Audio: Italiano 5.1 DTS-HD MA ,Inglese 5.1 DTS-HD MA
Sottotitoli: Italiano
Extra: Trailer, Making of, Intervista a Jason Flemyng, Backstage
Disco: BD50
DVD
Durata: 107’
Formato: 16/9
Aspect Ratio: 1.78:1 Anamorfico
Audio: Italiano 5.1 Dolby Digital, Inglese 5.1 DTS, Inglese 5.1 Dolby Digital
Sottotitoli: Italiano
Extra: Trailer, Making of, Intervista a Jason Flemyng, Backstage
Disco: DVD9