Wanted: Dead, La Recensione

Soleil e 110 Industries ci augurano un Buon San Valentino...di sangue

Wanted: Dead

Wanted: Dead – Uno slasher dalle forti tinte old school. Caotico, confusionario e per nostalgici degli hack ‘n’ slash dei primi anni 2000

Annunciato nel 2021 da 110 Industries, devo dire che Wanted: Dead saltò subito alla mia attenzione fin dal primo trailer mostrato. A colpirmi maggiormante furono sia la sua protagonista munita di katana e pistola che mi ricordava alla lontana Ruby Malone, protagonista di Wet (titolo di Bethesda uscito nel 2009), sia soprattutto la sua tagline: “Un gioco creato dagli ex svlippatori di Ninja Gaiden”. Con queste premesse, devo dire che ad un giocatore come il sottoscritto, “hai già venduto il gioco”, vista la mia grande passione per la saga che ha visto protagonista per diversi anni Ryu Hayabusa.

Dopo un rinvio e cambi di idee su quali console fare uscire il gioco, finalmente oggi il titolo di Soleil è arrivato su console e PC, dove grazie ad un codice fornito gentilmente da 110 Industries, ho avuto modo di giocarlo anticipatamente su PlayStation 5. Quindi mettetevi comodi, perchè tra arti mozzati grazie ad una katana, sangue a litri, sparatorie e robe completamente fuori di testa, vi racconto la mia esperienza su Wanted: Dead.

Una volta entrati nel mondo di Wanted: Dead, ci ritroveremo catapultati in un mondo distopico cyberpunk in preda a diverse guerre tra numerose nazioni. Il gioco seguirà una settimana in cui vediamo come protagonista “l’Unità Zombie“, una squadrà d’élite formata da ex mercenari e terroristi condannati a vita e riabilitati successivamente per offrire servizio nella polizia di Hong Kong. Noi vestiremo i panni di Hannah Stone, tenente rimasta ferita durante un incidente e con una protesi cibernetica al posto del braccio. Insieme alla Stone, il resto della squadra sarà formata da Herzog, Doc e Cortez, che ci accompagneranno durante la nostra avventura. Ben presto il quartetto uscito per una missione scoprirà di esser finito in mezzo a qualcosa di molto più grande: un’importante cospirazione aziendale tra due delle multinazionali più importanti del mondo, in cui potranno fare affidamento solo su loro stessi, per non finire nuovamente dietro le sbarre.

Parlando del gameplay di gioco, il titolo di Soleil offre al giocatore un nuovo ibrido hack ‘n’ slash/shooter molto old school, prendendo proprio spunto dai vari Ninja Gaiden, seppur differenziandolo e dandogli una sua anima. La nostra protagonista Hannah avrà sia la possibilità di utilizzare la katana, amputando nemici con diverse combo, sia quella di utilizzare armi da fuoco alternandole alla spada, in un mix che mi ha ricordato leggermente lo stile usato da Capcom con Devil May Cry. Il gioco inizialmente ci presenta un tutorial del gameplay, in cui imparare le combo base e le parate, che sarà molto semplice, intuitivo e che consiglio di non saltare, visto che poi sul campo di battaglia sarà estremamente importante saper padroneggiare.

Data di uscita
14/02/2023
Genere
Slasher/Shooter
Modalità
Singleplayer
Sviluppato da
Soleil
Editore
110 Industries
Piattaforme
PlayStation 5, Xbox One, PlayStation 4, Xbox Series X/S, PC
Versione testata su
PlayStation 5
Il nostro Punteggio
6.5
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Grazie a queste abilità, Hannah potrà così affrontare i nemici in diversi modi, sfruttando o la sua velocità per poi concatenare combo tra colpi di katana e pistola, o utilizzando un’offensiva più conservativa appostandosi dietro muri, tavoli o ripari, per poi colpire il nemico con armi da fuoco. Alternare le due armi concatenando varie combo, sarà molto importante, visto che offrirà alla nostra protagonista una finestra di attacco molto più ampia, andando così a rischiare molto meno di essere colpiti dal nemico. Ovviamente dirlo è facile, ma farlo invece è tutt’altra cosa, visto che per spezzare il colpo in arrivo dal nemico dobbiamo essere veramente chirurgici, riuscendo a capire in anticipo se dovremo usare la pistola o la katana per rispondere al contrattacco e con il giusto tempismo.

Se riusciremo ad accumulare diversi attacchi in fila o parare perfettamente i colpi dei nemici, stunneremo quest’ultimi per poi aver la possibilità di attivare il colpo di grazia, che eseguirà una delle bellissime 50 finisher violentissime in base a diversi aspetti di scenario o posizione del nemico. Inoltre, grazie a finisher e combo potremo accumulare un tasso di adrenalina alto, che permetterà ad Hannah di utilizzare il “Bullet Time”, che permetterà di sparare a tutti i nemici vicini, per poi terminarli tutti con un colpo di grazia in maniera rapidissima.

Ma la cosa più importante e che vi consiglio è quello di imparare bene i tempi di parata, perchè sarà la parte più fondamentale del gioco, visto che i parry possono portarci ad uccidere il nemico in maniera molto più rapida, soprattutto per non rischiare di portare alle lunghe uno scontro e venire accerchiati in poco tempo, cosa che equivale quasi sempre a morte certa. Inoltre, avanzando nel gioco potremo migliorare le abilità della protagonista grazie a tre skill tree: Attacco, Difesa e Supporto.

Grazie a questo albero delle abilità, con i punti guadagnati sul campo di battaglia, potremo aggiungere diversi comandi come l’utilissimo attacco in scivolata, migliorare il supporto del nostro team, sbloccare combomigliorare la nostra resistenza e molto altro ancora. Il tutto, devo dire che sarà molto celere, riuscendo a ottenere tutte le abilità già a metà gioco, dando così modo di affrontare al meglio gli ardui ostacoli che ci si pareranno davanti. Il sistema di shooting invece l’ho trovato meno appagante dell’utilizzo della katana, non solo perchè fa molti meno danni e a volte sprecheremo troppi colpi o granate inutilmente, ma anche perche a parte il fucile e la pistola principale di Hannah, le altri armi in game come il fucile a pompa e diversi mitra sono praticamente inutili, salvo il lancia-granate (si lui fa male, molto male).

Versione testata su PlayStation 5

Per le armi da fuoco principali ovvero il Taker  (pistola da usare in combo con la katana) e il fucile di Stone, in ogni checkpoint ci sarà permesso modificare le due armi grazie a migliorie sbloccate avanzando nel gioco, come mirini, il calcio, caricatore, la canna e le skin, che andranno ad influenzare e potenziare le varie statistiche dell’arma. Proprio per questo sarà veramente difficile voler utilizzare le armi trovate a terra dal nemico (che finirà nello slot come arma di supporto), perchè saranno nettamente meno potenti di quella primaria.

Ogni livello che affronteremo sarà composto da diverse brevi aree che si sblocheranno mano a mano una volta terminate le varie ondate dei nemici e dove in caso di successo, si attiverà conseguentemente un checkpoint, in modo da evitare di ripetere di eliminare le ondate di nemici precedenti. Una volta finite le diverse aree del livello, arriveremo all’ostico boss, che vi posso garantire che non sarà di certo una passeggiata, ma anzi sarà una bella “gatta da pelare”. Ovviamente in soccorso dei più neofiti, in caso perderemo troppe volte, potremo attivare la difficoltà “Mammoletta”, che oltre a darci un bellissimo cerchietto con orecchie da gatta che non potremo più levare ad Hannah (stile walk of shame), farà calare drasticamente la difficoltà del gioco.

Ad accompagnare questa difficoltà, troviamo quella Normale (che offre parecchia sfida) e altre due confezionate per i giocatori più esperti e per chi vuole affrontare una sfida bella ardua, la modalità Difficile e la Molto Difficile (da sbloccare). Ovviamente, tenete conto che in base alla difficoltà scelta, questa non influirà solo sui nemici, ma anche sulla quantità di stimpack che avrete per curarvi e sulla rianimazione disponibile da parte di Doc in caso verrete sconfitti. Sempre per quanto concerne il gameplay, una volta superata la missione assegnata, alla fine di ogni livello il nostro team si sposterà nel quartier generale della polizia di Hong Kong, un palazzo di quattro piani completamente esplorabile. Qui, per spezzare il ritmo tra una missione ed un’altra, potremo chiaccherare con diversi colleghi, con il Capitano o visitare i vari uffici, la sala relax, la mensa, l’obitorio, il poligono di tiro e molto altro.

Inoltre sempre nel nostro QG, potremo trovare diversi collezionabili, come documenti sparsi quà e là che allungano la lore, sia quelli riguardanti statuine e musiche per il jukebox grazie ai due mini-giochi della gru, dove dovremo inserire le monetine e cercare con il gancio di afferrare il nostro premio. Ad accompagnare questo mini-gioco ci sarà anche un cabinato con un arcade game giocabile chiamato Space Runaway (un simil Thunder Force creato da uno degli sviluppatori con diversi livelli e difficoltà), e altri due mini-giochi ispirati alla saga Yakuza, come il Karaoke con la stupenda canzone 99 Luftballons” di Nena o il Ramen, in cui verosimilmente come nel karaoke dovremo premere i tasti corretti in diverse sequenze e velocità, mentre Hannah si mangia una ciotola di ramen.

Comparto Tecnico

Per quanto riguarda il comparto grafico, a mio avviso Soleil si è limitata a fare il minimo indispensabile, con una grafica che offre ben poco alla next-gen, composta da pochi alti e tanti bassi. Difatti sia le texture dei personaggi che quelle ambientali non offrono qualcosa di lontano di titoli già visti su PS4 o Xbox One, che ho trovato leggermente troppo old school anche per i miei gusti. A colpirmi in particolar modo invece sono state le animazioni in game, con coreografie dei combattimenti degne di John Wick e una cura sulle finisher eccelse, in cui schizzi di sangue e danni ambientali sono stati resi ottimamamente.

A differenza di Ninja Gaiden in cui la telecamera talvolta si soffriva parecchio, in Wanted: Dead invece l’ho trovata gestita in maniera eccelsa nonostante il suo ritmo frenetico, devo dire che il lavoro della software house nipponica è stato veramente ottimo, nonostante alcune piccole lacune, soprattuto in ambienti molto ristretti dove ho trovato parecchia difficoltà a seguire bene lo scontro. Parlando di bug o glitch invece, devo dire che durante la mia esperienza non ho trovato niente di particolare, a parte qualche crash improvviso (penso dovuto a qualcosa da sistemare poco prima dell’uscita del titolo). Ma arriviamo ai tasti più dolenti del gioco, il comparto sonoro, con musiche poco ispirate e un doppiaggio di serie b che talvolta risulta veramente troppo svogliato e per il suo lato narrativo.

Durante la mia avventura ho trovato la narrazzione del gioco, una storia troppo povera, confusionaria e soprattuto senza spina dorsale. Ed è un peccato, perchè nel gioco ci sono tantissimi ottimi spunti iniziali e moltissimi bei personaggi, ma che si reggono proprio sul nulla, perchè vengono buttati li, senza raccontarci il loro background o approfondendo meglio lo sviluppo degli stessi, se non con brevissimi rapporti che sanno di contentino una volta ottenuto il collezionabile inerente. Stessa cosa vale anche per il nostro team, con il rapporto dei nostri compagni completamente lasciato nel dimenticatoio. Il tutto però è anche da racchiudere nella breve durata del gioco che non permette così alla storia nè di ingranare, nè di offrire qualcosa di veramente interessante, visto che con meno di 10 ore si può tranquillamente arrivare all’ending.

Un vero peccato perchè il mondo di gioco creato da Soleil è veramente interessante e pieno di potenzialità, come lo è la sua protagonista e il suo passato misterioso raccontato tramite dei  bellissimi filmati stile anime che si, sono molto intriganti e ben curati, ma che ho trovato anche qui, poco sfruttati. Oltre a questi filmati, menzione d’onore anche ai diversi simpatici video in live-action creati dalla software house, in cui troviamo Vivian “Gunsmith” Niemantzverdriet, interpretata dalla bellissima Stefanie Joosten (Quiet in Metal Gear Solid V: The Phantom Pain) alle prese con un programma di cucina in cui ci insegna a cucinare lasagne, tonkatsu e altri piatti in maniera esilarante e soprattutto originale.

Verdetto finale

A conti fatti Wanted: Dead, come rivelato dai suoi sviluppatori, è un titolo creato senza porsi nessun vincolo e un chiaro omaggio a videogames usciti negli anni 2000, ma soprattutto riservato per una nicchia di giocatori nostalgici. A Soleil non è mai interessato creare un titolo per le masse, ma piuttosto un gioco che nel bene o nel male faccia parlare di sè per la sua stravaganza e violenza inaudita. Se siete amanti del genere e nostalgici di Ninja Gaiden, questo titolo farà sicuramente al caso vostro, soprattuto se amate giochi punitivi o siete esperti di titoli come Sekiro, in cui tempismo e parate sono pane per i vostri denti. Se siete invece più per giochi scanzonati, meno difficili e dove grafica e storia sono essenziali per voi, vi posso garantire che Wanted: Dead non sarà il gioco che fa al caso vostro.

Da amante del genere devo amettere che nonostante i suoi difetti, mi mancava tanto giocare ad un titolo del genere, dove ho amato alla follia Hannah Stone e che complessivamente mi ha comunque divertito e strappato diversi sorrisi grazie al suo gameplay frenetico, violento e competitivo. Superare i vari livelli, nonostante sia un gioco che sa essere molto frustrante, devo ammettere che l’ho trovato veramente appagante. La mia speranza è sicuramente quella di vedere un sequel e che in futuro Soleil possa correggere il tiro su alcune carenze, migliorare soprattutto l’aspetto della trama e la sua longevità, perchè Wanted: Dead secondo il mio parere personale ha ancora tanto da dire e da offrire in futuro.

Wanted: Dead
Wanted: Dead
Pro
Hack & Slash vecchia scuola, divertente e punitivo
Le finisher e le sue animazioni sono meravigliose
Hannah Stone è una vera bad ass
Contro
Comparto tecnico non da console next-gen
Trama troppo breve e confusionario
Comparto sonoro che fa acqua da tutte le parti
6.5
Voto