WARRIORS: Abyss – La Recensione

Warriors: Abyss trasporta i guerrieri di Omega Force in un infernale Rogue Lite.

Mentre la serie principale di Dynasty Warriors è rinata con Origins lo scorso gennaio, Omega Force ha gettato i suoi guerrieri in uno dei generi più in voga degli ultimi anni: il rogue lite. Presentato a sorpresa durante l’ultimo State of Play, Warriors: Abyss vuole fondere gli eserciti infiniti della saga principale, alle meccaniche pure dei rogue lite, trasportando i guerrieri nell’abisso infernale e nella battaglia contro il pericoloso Gouma.

Disponibile per circa 25 € solamente in digitale per PlayStation, Xbox, Nintendo Switch e PC, mi sono immerso nelle cinque zone di Warriors Abyss nelle scorse settimane e sono pronto a racontarvene pregi e difetti in questa recensione.

Versione testata: PlayStation 5

Re Enma, attuale sovrano degli inferi, ha bisogno di aiuto per sconfiggere il pericoloso Gouma e le sue truppe, intenzionati a conquistare ogni regno e a soggiogare poi il mondo esterno. La soluzione è chiedere aiuto a uno dei guerrieri puri di spirito, che in passato hanno aiutato i suoi predecessori. Il guerriero evocato viene quindi spedito in una missione suicida, scendendo piano dopo piano in un abisso di pericolo crescente. L’obiettivo è raggiungere Gouma alla fine del quinto regno, e vincolarlo per sempre (almeno apparentemente). Fortunatamente, quando l’eroe viene sconfitto, si rigenera automaticamente al cospetto di Enma, e ogni discesa gli permette di raccogliere delle scheggie speciali per convocare altri compagni di squadra con cui darsi il cambio.

Ovviamente, la trama è semplcie e serve sol oda pretesto per il susseguirsi di run che ci serviranno non solo per ampliare il cast di eroi (che conta ben 81 guerrieri) ma anche per sbloccare delle armi secondarie in grado di sbloccar el’abilità segreta di ognuno di questi. Se riuscirete a sconfiggere gouma, il gioco non si fermerà e anzi, vi inviterà a riprovarci con un altro personaggio, ripetendo nuovamente il loop di scontri.

Scendere nell’abisso

Ogni guerriero ha la sua arma e i suoi bonus passivi iniziali che potranno essere potenziati e/o ampliati alla fine di ogni piano/fase. Ne sovviene quindi un moveset unico per ognuno dei guerrieri, sebbene sia sempre tutto basato sulle combo dei colpi leggeri e dei colpi pesanti, esattament ecome nella serie principale. Alla fine di ogni combo però, potremo evocare uno degli eroi che ci hanno potenziato, così da scatenare un ulteriore attacco potente sui perfidi nemici. All’inizio dello stage potremo poi ottenere un ricordo dei defunti, un potenziamento temporaneo che potrebbe facilitarci la discesa verso il boss di turno.

Sono proprio i boss il problema più grosso di Warriors: Abyss, limitati a solo cinque (di cui uno variabile) si rischia di annoiarsi molto presto. Non solo, dopo averli affrontati alla fine del loro regno, potremo incontrarli come obiettivi secondari in una delle fasi successive, anche se con molti meno punti vita. I boss rappresentano però anche la vera sfida del gioco. Non solo infliggeranno parecchi più danni rispetto al nostro eroe, ma per essere feriti bisognerà distrugger euna barriera coriacea che col tempo si rigenererà. Lo stage del boss diventa quindi una corsa contro il tempo al fare più danno possibile (con le mosse speciali tipiche della serie musou) per impedire che la barriera venga ricreata, o per distruggerla il prima possibile.

Alta rigiocabilità, per chi non si annoia

Ovviamente, con 81 personaggi da sbloccare, il quantitativo d’ore da dedicare a Warriors: Abyss non può essere esiguo, anche solo volessimo provare almeno un archetipo per arma. Una volta scelto il personaggio che più ci soddisfa, starà solo alla soggettività del giocatore decidere oltre quale punto spingersi prima che la noia prenda il sopravvento. Omega Force guarda al passato dei suoi titoli unendo il cast di Dynasty Warriors con quello di Samurai Warriors, dando un eroe per tutti i gusti. Tecnicamente il gioco non ha cali di frame e i caricamenti (almeno su PlayStation 5) sono molto rapidi. Non si può dire lo stesso invece per l’aspetto visivo, che non è per niente al livello dell’ultimo capitolo uscito a gennaio.

Questo anche perché Warriors: Abyss è disponibile anche per Nintendo Switch e console della passata generazione, impedendo al team di spingere a tutti gli effetti sotto questo aspetto come fatto ocn Origins. Trattandosi di una produzione più piccola, non mi sento neanche di bocciare la colonna sonora, nonostante non sia niente di memorabile e si limiti a fare da sottofondo alle battaglie nell’abisso.

Warriors Abyss è il giusto compromesso per chi cerca un nuovo rogue lite e chi è orfano di un Dynasty Warriors classico. Con i suoi 81 eroi garantisce infatti quasi infinite combinazioni, sempre che vogliate cimentarvi più volte nella discesa dell’abisso e nella battaglia con Gouma. Un rogue lite forse non del tutto eccellente ma comunque meritevole di una chance tra una produzione tripla A e l’altra.

Warriors: Abyss è disponibile su PlayStation, Xbox, Nintendo Switch e PC.

Pro
Tantissimi personaggi da sbloccare...
Difficile il giusto
Contro
...Alcuni non verranno mai utilizzati
Poca varietà di nemici
8
Voto