[ads] L’ultimo articolo lo abbiamo chiamato “Tiriamo le fila“.
Con precisione chirurgica giunge la puntata più ricca e confusa sino ad ora. Per quanto gran parte delle discussioni già fatte fossero frutto di nulla più che speculazioni, queste stesse filavano in maniera sorprendentemente lineare, ciò non significa che l’ottava puntata le abbia sconvolte da cima a fondo, ma certamente sono stati aggiunti elementi che ne modificano alcune e ne confermano altre. Giova allora ricordare che questa pagina conterrà spoiler, se dunque non avete recuperato l’ottava puntata vi sconsiglio di proseguire con la lettura.
Cerchiamo di portare le prime discussioni su ciò che possiamo ritenere quasi confermato: il pistolero in nero interpretato da Ed Harris si delinea sempre di più come la versione contemporanea del giovane William, sarebbe oramai difficile provare il contrario. La ragazza automa bionda che lui e Teddy incontrano nella devastazione lasciata da Wyatt viene infatti immediatamente riconosciuta dall’anziano visitatore che la riteneva decommissionata, avendola incontrata in passato nelle vesti di hostess da accoglienza alla sua prima visita nel parco. È invece il racconto che Teddy riesce ad ottenere dopo averlo stordito e legato che va a modificare quelle che erano le nostre ipotesi speculative. Credevamo infatti che Ed Harris fosse entrato nel parco una volta anziano per cercare di reinstallare la memoria della loro relazione che probabilmente Dolores ha perso. Ora, non è detto che non sia più un’eventualità possibile ma sembrerebbe che lo scopo principale del pistolero senza nome fosse entrare nel parco per dare finalmente libero sfogo alla sua vera natura violenta e oscura, in seguito alla perdita di una moglie che sicuramente amava. È con questo nuovo tassello che torna a mettersi in discussione il fatto che lui abbia effettivamente stuprato Dolores nel fienile, così da violentare anche qualcosa che da giovane aveva sinceramente amato e dar credito al suo lato più negativo, lato che già nella gioventù faticava a rimanere latente (si noti la scena al fiume con il giovane soldato morente). Pensavo che in quel capanno avesse cercato di ridarle la memoria, ma di questo non sono più del tutto convinto. È ancora questo personaggio a darci informazioni importanti ed interessanti in merito al Labirinto, fino alla scorsa puntata relegato ad un simbolo. Sembra che il Labirinto di Arnold non sia altro che un livello più profondo del gioco che il vecchio William sta cercando; un livello in cui “i tagli arrivano nel profondo“; non necessariamente un luogo fisico ma un “livello” in cui, secondo me, gli host possono uccidere i visitatori.
Sono sicuro che nelle prossime due puntate verranno aggiunti ulteriori pezzi del puzzle, nel frattempo siamo costretti ad assistere all’ennesima morte di Teddy che ormai ha visto l’oscura signora più di Kenny di South Park..
Altra mia previsione errata è stata quella in merito al destino del corpo di Theresa: ero convinto che Ford l’avrebbe fatto sparire per sostituirlo con un automa da lui controllato. La realtà degli eventi e invece opposta, il personaggio interpretato da Anthony Hopkins ha infatti permesso il ritrovamento del cadavere simulando un incidente, scaricandogli sopra le colpe rivolte precedentemente a Bernard, così da rimettere il suo uomo (automa) fidato al comando e ridurre gli spazi di manovra del gruppo di investitori.
Si intrecciano le storie dello sceneggiatore del parco e di Charlotte, la ragazza infatti lo “assume” per costruire una personalità naturale e credibile da installare nel guscio vuoto di quello che era il padre di Dolores al ranch. Il piano sembrerebbe riempire la testa dell’automa di informazioni e codici degli host e farlo uscire dal parco come un normale visitatore. L’idea non mi convince per niente, la stessa puntata ci ha appena messi al corrente di una bomba presente nelle vertebre di ogni host, pronta ad esplodere appena questi cerchino di allontanarsi dal perimetro del parco. Sono abbastanza sicuro che non cadranno in un buco di sceneggiatura così grande.
Vediamo allora ciò che succede a Maeve. Continua a non spiegarsi perché i due “macellai” continuino a darle corda e non le azzerino l’intelletto, nonostante ciò abbiamo uno sviluppo impressionante del personaggio che in una sola puntata scopre della bomba nella vertebra, approfondisce le informazioni sul suo stesso conto tramite i tablet di servizio, vede sempre più lucidamente i suoi flashback e acquisisce la capacità di controllare gli altri autonomi con controlli vocali (proprio come Ford e Bernard, anche lui automa) con il fine ultimo di mettere insieme un esercito.
La puntata ci mostra diversi spezzoni esplicitamente ambientati nel passato: i ricordi di Maeve, di Dolores e di Teddy. In particolare le prime due hanno vissuto certamente esperienze traumatiche e tragiche, che le hanno portate al suicidio. L’unico altro automa che abbiamo visto a togliersi la vita fu il taglialegna che si sfondó il cranio davanti ad Elsie (per altro probabilmente uccisa da Bernard, anche se non mi tornano le tempistiche del fatto..). Credo che il suicidio di una macchina rappresenti qualcosa di significativo per il prosieguo della serie, penso che il suicidio come scelta e come gesto rappresenti un inevitabile presenza della coscienza: qualcosa in cui Arnold credeva fortemente.
Non mi sento di rinunciare, quindi, a gran parte delle speculazioni espresse nello scorso articolo, che vi invito a leggere (http://nerdmovieproductions.it/2016/11/20/westworld-tiriamo-le-fila-speculiamo-un-po/).
Infine, vorrei azzardare una teoria nuova, fondata su basi estremamente fragili. Sappiamo che Dolores in passato era stata al centro di quello che viene definito come “un grave incidente nel parco“. Ebbene, in questa puntata la vediamo ricordare il suo luogo d’origine e subito dopo lo sterminio all’interno dello stesso. Escluse le ovvietà da notare come il campanile della chiesa e la bambina figlia di Lawrence, mi sono chiesto se non fosse proprio quello il luogo del famoso incidente, e se questo non sia consistito nella follia omicida di Dolores rivolta non solo nei confronti delle altre macchine ma anche dei dipendenti del parco, come la donna che sta insegnando gli automi a ballare, nonostante sia preclusa agli host la facoltà di togliere la vita agli umani. Sarebbe quello, per me, l’esempio di ciò che significa entrare nel labirinto. Nel gioco di Arnold.
P.s. Quando Bernard cerca di fermare una Maeve sconvolta dalla morte di sua figlia, abbiamo una inquadratura del tablet in cui vediamo un simbolo circolare che sembra rappresentare il cervello della donna. Un simbolo molto vicino a quello utilizzato per indicare il Labirinto. Questo rafforza la mia idea che il fulcro del Labirinto sia quella coscienza che Arnold auspicava per gli host, una coscienza che possa portare tanto al suicidio quanto all’omicidio.