[amazon_link asins=’B07214VTH2′ template=’ProductAd’ store=’animmerd-21′ marketplace=’IT’ link_id=’9f139bd2-caf5-11e7-957a-a711e28e19a0′]I nazisti sono sempre stati il nemico per eccellenza. Li abbiamo visti come villain in numerosi film che hanno fatto la storia del cinema come Indiana Jones, nei fumetti come nemici giurati di Capitan America e anche nei videogiochi con Castle Wolfenstein che ha avviato la saga nel 1981 ma sopratutto con Wolfenstein 3D che ha consacrato il successo del franchise. Chiunque sia cresciuto durante gli anni 90 sicuramente avrà imbracciato pistola e fucile percorrendo gli iconici muri blu del titolo, andando a caccia di nazi e passaggi segreti. Dopo alcuni capitoli usciti successivamente negli anni, nel 2013 i ragazzi dello studio svedese MachineGames si sono fatti carico sulle spalle del pesante fardello di riportare in auge il titolo riuscendo ampiamente nell’impresa, portando l’anno successivo su console e PC il nuovo capitolo Wolfenstein – The New Order. A meno di 3 anni di distanza Machinegame è tornata a dimostrare il fatto suo con un secondo capitolo uscito il 27 Ottobre su Pc, PS4 ed Xbox One. Andiamo dunque a scoprire insieme se sono stati all’altezza dello splendido primo capitolo.
Bentornato Terror Billy
La storia comincia esattamente dove l’avevamo lasciata, preceduta da un breve prologo video che ci ricorda gli avvenimenti del capitolo precedente. Dopo aver sconfitto il generale Wilhelm “Deathshead” Strasse, Blazkowicz, conosciuto tra le file nemiche con il nome di “Terror Billy”, rimane gravemente ferito. Dopo quasi 5 mesi di coma e alcuni organi in meno, il nostro protagonista si risveglia malconcio all’interno del Martello di Eva, il sottomarino nazista requisito ai nemici nel capitolo precedente, proprio mentre è in corso un’attacco dei tedeschi. Wolfenstein II inizia quindi subito al meglio portando il giocatore nel centro dello scontro a fuoco, con il nostro protagonista armato fino ai denti che si fa strada tra le fila nemiche spostandosi con una carrozzina in quello che si rivela essere una degli inizi più epici e strani mai affrontati in un fps negli ultimi anni e sfociando più avanti nella storia in momenti altrettanto folli ed esaltanti. Blaskowicz questa volta però è decisamente fuori forma, dolorante e convinto di andare incontro alla morte, tanto disperato e vicino alla fine da rivivere tramite diversi flashback i momenti più importanti della sua vita. Riunitosi con i suoi vecchi amici, Terror Billy tenterà dunque di liberare gli Stati Uniti dal predominio nazista, sconfiggendo il nemico di turno questa volta identificato in Frau Engel, l’ufficiale nazista già incontrata in Wolfenstein: The New Order. Utilizzando il Martello di Eva come hub principale di gioco potremo quindi accedere alla storia principale e/o alle missioni secondarie legate ai codici della macchina Enigma, utilizzata nella seconda guerra mondiale dai nazisti per scambiarsi messaggi in codice.
Sul piano tecnico Wolfenstein II mantiene tutte le caratteristiche dal capitolo precedente e rispettivo DLC andando ad applicare alcune piccole ma piacevoli novità. Tra queste troviamo la comodissima raccolta automatica delle munizioni a terra e la possibilità di impugnare su entrambe le mani due armi differenti andando ad aumentare notevolmente la potenza di fuoco. Fucili, pistole, lanciafiamme, fucili al plasma possono inoltre essere personalizzati proprio piacimento raccogliendo i vari potenziamenti sparsi su tutto il titolo. Rimane inoltre presente la meccanica stealth, consigliata ma mai obbligatoria, che da al giocatore la possibilità di uccidere il comandante presente nelle varie zone prima dello scattare degli allarmi, impedendo l’arrivo dei rinforzi che potrebbero complicare di parecchio la situazione (ovviamente potete anche procedere ad armi spianate in stile Rambo cercando di crivellare di proiettili più gente possibile). Situazione già di suo complicata in diversi punti, tanto che giocando a difficoltà 3 sulle 7 presenti ci siamo ritrovati privi di vita parecchie volte, complice anche la scelta curiosa ed intelligente di far partire Blaskowicz con la vita ridotta a 50Hp per buona parte del titolo a causa delle ferite riportate ad inizio gioco.
NB: Wolfenstein II in modalità incubo è qualcosa di surreale ed incredibilmente complicato. Roba che Dark Souls è una passeggiata di salute
Tecnicamente Wolfenstein II è qualcosa di ineccepibile, su PS4 PRO (console nella quale abbiamo affrontato la nostra avventura), il titolo gira a 1080p su 60fps solidissimi, alternando le fasi di gaming con delle cutscene magistrali dal punto di vista registico, il tutto immerso in un level design con tocchi steampunk, ricco di dettagli ma alternato purtroppo ad alcuni momenti piuttosto sottotono e non sempre all’altezza. Schizzi di sangue, gunflash, fumo e corpi di nazisti morti si ammassano in rapida successione sullo schermo dando vita ad una sinfonia mortale ma assolutamente magnifica per gli amanti del genere. Ad accompagnare il tutto troviamo un comparto sonoro ben curato ed ottimo lavoro di doppiaggio, forse uno dei migliori tra quelli usciti quest’anno con una cura eccelsa anche sui personaggi secondari.
Conclusione
Se avete dunque amato il primo capitolo, sicuramente riporrete altrettanto amore anche per Wolfenstein II – The New Colossus. Nonostante non si tratti di un FPS perfetto, Wolfenstein II, è sicuramente uno dei migliori attualmente sul mercato che punta tutto su una solida ed esaltante storia singleplayer sacrificando del tutto la componente multiplayer, assente nel titolo. Imbracciate dunque i fucili e reimmergetevi nei panni (malconci) di Terror Billy per dare il via alla carneficina nazista.