ZERO: Volume 1 Emergenza – LA RECENSIONE

ZERO

In attesa del terzo trepidante volume, in arrivo l’11 Febbraio, abbiamo voluto darvi un’idea di quelli che sono i primi due capitoli della nuova serie di Ales Kot, Zero, anche se nuova non è ma solo grazie a Saldapress, dopo 7 anni dalla sua originale pubblicazione, in Italia finalmente siam riusciti a metterci mano.

Questa sarà una prima parte, in quanto sono usciti già i volumi 1 e 2, rispettivamente “Emergenza” e “Il cuore del problema“. Di conseguenza ci è sembrato più adatto dedicare ad ogni volume un suo spazio, senza che uno si intromettesse con l’altro. Al completo saranno poi 4 volumi, sapendo che il terzo arriverà questo Febbraio, il quarto sarà pubblicato per Marzo 2021.

Partendo dalla sinossi vera e propria della storia, apparentemente lineare:

“Edward Zero è la macchina perfetta per eseguire qualunque esecuzione da parte dell’Agenzia. Una spia che, per portare a termine le proprie missioni, non si fa scrupoli a infrangere le regole.

Così, quando un ordigno rubato diventa il punto nevralgico di un conflitto che dura da anni, Zero viene spedito a recuperarlo. Il problema è che quell’ordigno si trovava all’interno di un terrorista ancora vivo, che respira e che è stato biomodificato. Ma, soprattutto, alle sue spalle, c’è un intero esercito. Innestata su una trama classica da action spy-story alla Tom Clancy, Zero capirà presto che ha sempre invece lottato dalla parte sbagliata.”

Con queste premesse, ci aspettavamo un saga d’eccellenza e questa conferma ci arriva nelle vene fin già dal primo capitolo, “Macchine da guerra”, in cui siamo direttamente immersi nella guerra insieme al personaggio principale: il cinico e freddo calcolatore Agente Edward Zero. Ci troviamo a Beit Hanun, sulla striscia di Gaza nel 2018 e la missione dell’agente è di recuperare il famoso ordigno prima citato dal corpo bio-modificato di un terrorista.

La scena si svolge velocemente, quasi ci sentiamo anche inconsapevoli delle azioni, ma grazie ad un sistema lineare delle tavole, la lettura è scorrevole e semplice, con poche se non nulle informazioni importanti ed anzi, più ricco di frasi brevi, crudezza ed ironia.

Michael Walsh in questo ci accompagna con un tratto crudo, squadrato e con un saggio uso dei colori, che richiamano da soli l’azione e la frenesia del momento. Nelle piene scene di lotta poi, nello specifico contro il terrorista, si riesce bene a comprendere la dinamica dei movimenti grazie all’uso sfrenato ed energico, ma non ridondante delle chine.

Successivamente, abbiamo un flashback. Scopriamo le origini di Edward Zero ed anche l’addestramento che ha dovuto subire. Qui il tratto si ammorbidisce insieme alla storyline, tutto diventa appunto più “giovanile”, passando la mano infatti a Tradd Moore, che rende il tutto più sereno, a contrasto con l’energia delle prime tavole.

Al fianco di Edward qui ci viene presentata la collega Mina Thorpe, amica d’infanzia del protagonista, il vicedirettore Zizek, figura ai piani alti dell’agenzia, e Cooke, una donna misteriosa.

L’addestramento per un soldato infallibile e privo di emozioni: fin da piccoli una bella dose di sostanze come droghe e proteine, ed a condimento dell’innocenza dei piccoli personaggi, una sana quantità di violenza della guerra e dell’addestramento, al fine ultimo di “rendere il mondo migliore estirpando il male”

Dal quasi fallimento della sua prima missione, colto alla sprovvista quasi da un sentimento chiamato pietà, Edward Zero non sbaglierà più una missione, superando ogni ostacolo che potesse emergere da ogni caso. Nel mentre veniamo arricchiti e fermati nella narrazione da documenti classificati o trascrizioni di interrogatori che di primo impatto sembrano abbastanza fuori contesto ai fini della narrazione, ma col proseguire della narrazione il tutto diventa lineare e chiaro.

Successivamente troviamo alle matite e i colori altri tre artisti: Mateus Santolouco, Morgan Jeske e Will Tempest che ci accompagneranno fino alla fine della narrazione, cercando di riprender il primo tratto sporco e squadrato, con le aggiunte personali degli artisti, e facendoci dimenticare con nostalgia della bontà dei tratti di Moore.

Partendo dal terzo capitolo, lo stile pulp di Santolouco danno un ritmo diverso alla narrazione: misto tra fumetto americano d’azione con una sana dose di fantascienza raccontano le vicende di una delle missioni che maggiormente segnerà il futuro del nostro personaggio principale.

In contrasto, Morgan Jeske ritorna sulle scie di Walsh, sporcando ancora di più la tavola e risulta quasi dolorante allo sguardo come distacco. Da quando infatti eravamo tornati indietro, con l’adattamento di linee sinuose, ci eravamo evoluti ad un tratto più adulto, netto e preciso, ma non sporco. Questo tratto ci sembra di fare quasi un salto avanti nel futuro lontano, ma invece va solo ad arricchire le varie scazzottate, più intense e sanguinarie.

A concludere i disegni di Will Tempest, che chiude il primo volume con uno stile del tutto diverso, pulito, poco inchiostrato, quasi a confronto con il ritmo narrativo. In questa fase non è più il momento dell’azione, ma della conoscenza della verità, della conoscenza del colpo di scena che ci porterà ad attendere con ansia le pagine successive del prossimo volume.

Abbiamo un puro start: più di 150 pagine di pura azione e spionaggio fantascientifico. Le tavole sono molto energiche nella maggior parte del volume, ma molto comprensibili, nulla di troppo ridondante e la narrazione ovviamente non viene meno. C’è un curioso bilanciamento infatti in tutto ciò, seppure ci sono delle pagine informative di interrogatori che allungano il passo di lettura, dall’altra parte viene introdotta una sezione dinamica con poco dialogo e delle tavole stupende nel complesso.

Zero è un personaggio che ancora conosciamo poco, ma sta scoprendo di essere una marionetta in qualcosa di estremamente più grande e sono certo che prima o poi darà il meglio di sé esplodendo tutto il rancore di una vita passata alla dedizione e al rispetto di regole, severe e cruente, ma le uniche che aveva!

Grazie a Saldapress per averci portato un’opera del genere!

Clicca qui per poter recuperare il primo volume di ZERO!