WWE 2K18 – Recensione PS4

WWE 2K18 è riuscito a far compiere il salto di qualità, tanto atteso, all’intero franchise? Scopritelo in questa recensione del titolo testato per PS4.

WWE 2K18 è il nuovo capitolo del franchise WWE 2K, titolo a cadenza annuale della 2K Games. Da diversi mesi, l’abile reparto marketing di Take 2 ci propina in ogni dove il trailer del titolo e meme di ogni tipo così da accendere l’hype agli amanti del genere e incuriosire i più scettici videogiocatori. Data la mole di pubblicità, ci si aspetterebbe un titolo davvero rivoluzionario e diverso dai precedenti, ma è davvero così?

Comparto tecnico

La prima cosa che salta all’occhio è la grafica (nello specifico il gioco è stato testato su Playstation 4, ma è comunque disponibile per Xbox One, PC e tra un po’ anche per Nintendo Switch) e si nota subito un miglioramento, ma nulla di esaltante perché manca a tutti gli effetti quel salto di qualità che lo renderebbe migliore dei titoli precedenti. Basta ad esempio osservare i protagonisti del roster WWE – non le donne purtroppo – modellati alla perfezione con effetti di sudorazione e lividi davvero realistici e poi iniziarci a giocare per capire che l’ambiente e il contorno non sono della stessa qualità. Il lavoro più altalenante è stato svolto nella modalità Carriera denominato “Il Mio Giocatore” dove ci troveremo di fronte a situazioni a dir poco comiche, con i personaggi che si esibiscono in espressioni facciali fantasiose e quasi caricaturali, che, peraltro, spesso interferiscono con quello che stanno esprimendo. Sempre nella modalità “Il Mio Giocatore” è presente un insopportabile effetto tearing, che riguarda i momenti in cui potremo muovere liberamente il nostro protagonista tra un match e l’altro. Da segnalare numerosi e fastidiosi glitch grafici, cali di frame rate notevoli soprattutto nei casi in cui vi sono molti elementi a schermo e una lentezza nei caricamenti, qualsiasi essi siano, davvero disarmante. Insomma, si è fatto molto dal lato tecnico, ma c’è ancora tanto altro da fare per arrivare quantomeno vicini alla perfezione. Infine anche il comparto sonoro non è esente da difetti poiché risulta estremamente basso in alcuni frangenti e poco realistico. Mi spiego meglio con un esempio: in ogni partita giocata capitava che il pubblico si sbracciasse e urlasse, ma ciò era percepito con un suono molto irrealistico e dalle tonalità molto basse così come bassi erano i suoni degli attacchi e delle voci dei wrestler in gioco. All’inizio pensavo fosse un errore delle impostazioni, ma poi nel momento in cui è partito un video d’ingresso di un wrestler con conseguente dialogo, ho capito che l’audio andava bene, ma era proprio nelle situazioni di gioco che si abbassava inspiegabilmente. Di positivo vi sono le canzoni di sottofondo che ci accompagnano nei menù: un bel mix di sonorità tra il pop, il rap e l’hard rock che non dispiacciono mai.

Gameplay

Se dal lato tecnico non è stato fatto il grande passo che ci si aspettava, purtroppo anche dal punto di vista del gameplay non è stato fatto molto rispetto ai precedenti titoli. L’unica grande novità è la possibilità di sollevare l’avversario in 4 diversi modi e muoverci liberamente sul ring. Il sollevamento inoltre può essere fatto o con un piccolo e breve minigioco con l’analogico destro o sfruttando una combinazione di tasti. Tolto questo, WWE 2K18 presenta gli stessi identici errori e difetti dei predecessori tra cui, il più grave, è la legnosità dei movimenti. Credetemi, i movimenti dei personaggi sono la cosa più frustrante e fastidiosa dell’intero titolo poiché spezza totalmente l’intensità di gioco. Voi provate ad immaginarvi di assistere ad un match in televisione dove i protagonisti si muovono lentamente e in maniera goffa e innaturale, bene questo è quello che vedrete in WWE 2K18 dove anche per fare un semplice sollevamento o rialzarsi da terra dopo un pugno sarà come muoversi su un ring dove la forza di gravità è almeno dieci volte maggiore rispetto alla normalità. Per quanto riguarda l’ultimo punto, il rialzarsi da terra, non dipenderà dalla forza dell’attacco avversario o dal tipo di mossa, ma semplicemente basterà toccare il suolo con la schiena e le tempistiche saranno sempre le stesse. Non parliamo poi del sistema di contromosse, rappresentato dalla pressione di R2 al momento giusto (non si capisce esattamente quale sia il momento giusto) o la pressione di cerchio o triangolo e x nel momento esatto mentre una barra grigia o azzurra passa attraverso una barra circolare in modo molto veloce. Insomma, in una semplice parola tutto questo si può riassumere in: frustrante!

Modalità di gioco e novità

Le uniche vere novità, che fanno sì che il titolo non venga gettato nella fossa dei giochi più brutti e deludenti dell’anno, si notano immediatamente nella schermata iniziale e sono le modalità di gioco. Vi è davvero l’imbarazzo della scelta oltre alla modalità Carriera; la prima ad avermi colpito è WWE Universe, che permette d’interagire col programma degli eventi gestendo il palinsesto dei combattimenti, influenzando così le rivalità tra i wrestler e prendendo parte ai match, oppure osservandoli dall’esterno. Tra le interazioni la più interessante riguarda le performance delle promo che, come in WWE 2K17, è possibile far parlare col microfono il lottatore dal ring o affrontare in scontri verbali i rivali: prima dello scadere di un timer occorre scegliere la battuta ad effetto migliore per intrattenere gli ascoltatori così da accrescere il proprio carisma. Come l’anno scorso manca la modalità Storia denominata Showcase che tutti gli appassionati della serie speravano potesse essere inserita in questa nuova edizione. In Esibizione invece sono presenti i classici match in cui è possibile selezionare sia la quantità di lottatori presenti che le regole che caratterizzano le partite. Un piccola aggiunta risulta essere la capacità del ring di ospitare 8 lottatori contemporaneamente, situazione che si crea nel tag team 4 vs 4, in Ladder o in Royale Rumble. Le Superstar disponibili ammontano a 174 e sono tutte personalizzabili nell’editor rappresentando il roster più grande e completo di sempre.

Conclusione

In conclusione WWE 2K18 non rappresenta la rivoluzione che ci si aspettava tantomeno quel salto di qualità tanto atteso. Il fatto che Yuke’s e Visual Concepts non abbiano rivali è come se li fortificasse e invece di riflettere seriamente sul futuro della serie ponendo al centro dell’attenzione le migliorie da apportare, si cullano nella bambagia dell’imbattibilità. Si potrebbe paragonare ad un personaggio della WWE molto famoso ed emblematico, ovvero John Cena. Egli è senza ombra di dubbio uno tra i wrestler più famosi di sempre e uno dei personaggi più poliedrici del panorama capace di creare sia un album musicale che recitare in diversi film. Purtroppo, però, ultimamente viene spesso fischiato dal pubblico ad ogni sua comparsa perché accusato di essere ripetitivo nelle mosse e poco interessante. Si è quindi cullato nella fama acquisita negli anni e, se non dovesse migliorare, potrebbe rischiare un capovolgimento di fronte poco piacevole. Questa è la metafora, magari poco originale, che mi sembra più corretta per analizzare WWE 2K18. Il gioco è comunque assolutamente consigliato per gli amanti del genere e per i fan della WWE, per tutti gli altri, invece, tenete in considerazione i difetti.

WWE 2K18
Pros
Roster impressionante
Grande quantità di contenuti
WWE Universe sempre divertente
Modelli perfetti...
Cons
...ma non tutti, sopratutto le donne
Troppi errori tecnici e caricamenti troppo lunghi
Gameplay troppo macchinoso e lento
Modalità Carriera sottotono
6.5
Voto