Nintendo Switch ha ormai passato abbondantemente i suoi primi 6 mesi di vita, in quello che secondo molti è stato uno dei migliori lanci di sempre per una console di nuova generazione. Volgendo lo sguardo al passato è infatti impossibile non soffermarsi su alcuni titoli destinati ad entrare nell’olimpo di ogni videogiocatore tra cui troviamo ovviamente Zelda: Breath Of The Wild o il recentissimo Mario Odyssey destinati entrambi a contendersi il titolo di Game Of The Year. Escludendo i titoli sportivi (Fifa 18, 2k18) quello che ancora mancava sulla nuova console di Nintendo erano i tanto attesi e bramati tripla A sviluppati dalle terze parti. L’arrivo di Doom, disponibile ufficialmente dal 10 Novembre, è stata dunque la prova del fuoco per quanto riguarda le vere potenzialità e le possibilità offerte dalla console, portando Switch su una lunga (si spera) strada che incrocerà sul suo cammino i titoli già annunciati L.A. Noir, Skyrim e Wolfenstein.
DOOM CHE FUNZIONA NON SI CAMBIA
E’ passato poco più di un anno da quando mettemmo le mani sul nuovo capitolo di Doom, remake dell’omonimo gioco del 1993 sviluppato da iD Software e di cui abbiamo già ampiamente parlato nella recensione a lui dedicata, ma non nascondo di aver provato una sorta di brivido lungo la schiena di fronte all’annuncio del porting sulla nuova console Nintendo. Il titolo su PS4/PC/XBox One si era dimostrato uno dei più frenetici e divertenti sparatutto degli ultimi anni e la possibilità di poterlo rigiocare completamente su Switch mi aveva fatto gioire ma al tempo stesso preoccupare visto l’hardware non proprio al top presente sulla console Nintendo. Il lavoro fatto dai ragazzi di idSoftware però è stato qualcosa di miracoloso. Doom si presenta su Switch con una versione completa del titolo uscito sulle altre console, completo di tutti i DLC e del multiplayer. Ovviamente il titolo per funzionare al meglio su Switch è dovuto passare attraverso un downgrade grafico, la risoluzione è quindi scesa a 720p sia in modalità docked che in modalità tablet e gli fps sono passati dai 60 della versione testata su PS4 a 30fps solidi che mantengono alta in maniera egregia la frenesia caratteristica del titolo.
Giocandolo in modalità tablet però potreste incorrere in alcune difficoltà visive. Alcune scritte sparse sui vari schermi sparsi all’interno del titolo, i nemici più in lontananza e lo stesso menù risultano essere parecchio piccoli in modalità tablet ed inoltre il feeling dato dai joy-con non è proprio il massimo per il titolo (sopratutto quando si tratterà di premere R sul joycon destro). Il problema viene però risolto tramite l’utilizzo del pad pro che migliora notevolmente l’esperienza di gioco. Per il resto vi troverete di fronte allo stesso identico Doom uscito l’anno scorso.
CONCLUSIONE
Quindi si, i ragazzi di Bethesda e idSoftware in collaborazione con Panic Button sono riusciti ampiamente nell’impresa che a molti sembrava impossibile e se l’anno scorso vi siete lasciati sfuggire DOOM è giunta per voi l’occasione per recuperarlo, portandomi a casa uno dei più adrenalinici e migliori FPS degli ultimi anni. La possibilità di giocarlo in portabilità è come sempre un’opzione assolutamente da non trascurare (sopratutto se come me lo giocherete in treno accanto a signore di mezz’età che rimarranno shockate dopo aver posato lo sguardo sulla vostra Switch). Se queste sono le premesse per la scalabilità di tutti i titoli di terze parti su Switch non possiamo far altro che gioire e aspettare con impazienza l’arrivo di Skyrim e Wolfenstein.