Italia 2019 ore 21:30.
La sveglia del mio smartphone risuona nella stanza. È il segnale che il momento è arrivato. Mi fiondo sul divano accendendo la tv trascinandomi dietro, Paola ed il gatto. Lei volge verso di me uno sguardo accondiscendente ma che al tempo stesso chiede pietà, il secondo si lecca le palle lanciandomi occhiatacce soddisfatte che fanno intendere che sicuramente si godrà la serata meglio del sottoscritto.
Comunque siamo giunti alla seconda puntata di nove. Ci siamo lasciati ieri (QUI LA RECENSIONE DEL PRIMO EPISODIO) con il pornazzo finale di Adrian e Gilda in sovrimpressione con la cavalcata dei cammelli nel deserto e la casetta fatta con Paint. Ho già il timore che non si possa raggiungere il livello del primo episodio ma il mio cuore trasuda fede e speranza.
Iniziamo.
Si parte subito da dove eravamo rimasti. Orso e Carbone devono trovare l’orologiaio ed un’idea geniale colpisce le loro argute menti: “E se cercassimo tra tutti gli orologiai di Milano?“. L’idea è effettivamente partorita da menti superiori dato che l’avevo già proposto io nella recensione di ieri.
Adrian intanto è in visita dalle vecchie comare Anidride e Carbonica che con un plot twist che OMG Beautiful levati proprio, ci fanno capire di aver allenato loro stesse Adrian in alcune arti mistiche come la battuta rapida a doppiosenso ed altri temibili segreti da orologiaio. Nel frattempo Orso e Carbone dopo aver controllato letteralmente un solo orologiaio da lontano ed aver pestato un gruppo di orologiai cinesi decidono che il numero di orologiai a Milano nel 2068 è troppo elevato e rinunciano alla loro ricerca.
Parte quindi la prima canzone di Adrianone nazionale accompagnata da immagini che quasi mi stupiscono. Sono immagini dal tono accusatorie e ricche di critica contro la guerra e l’immigrazione con i barconi.
Dato però che le tematiche stavano per prendere una piega troppo seria, la scena passa su Adrian intento a sorseggiare una tazzina di caffè mentre informa Gilda di aver ricevuto un invito per un evento in onore dell’orologiaio alla Cantina degli amici (solo io ho notato un riferimento alla Cantina di Star Wars). Gilda in un raro e strano momento in cui non ha fisso in testa il pensiero del pendolo di Adrian suggerisce che potrebbe trattarsi di un trappolone e regala al suo amato una discretissima maschera da Volpe per non farsi riconoscere.
Gilda però torna subito in sè e rassicurando lo spettatore che già sicuramente si stava domandando dove fossero i culi, comincia a denudarsi ma…. ehi non pensate male perché la giovane questa volta si sta solo cambiando.
No niente scherzavo si finisce sempre lì. Dopo il caffettino un bel p……. ma questa volta la scena sfuma sul nero e i magici disegni pornazzi di Manara che tanto abbiamo apprezzato nell’episodio precedente non si palesano. Ammetto di essere rimasto seriamente deluso. Spero non siano stati tolti volutamente. Anche perché da qui in poi niente più sesso per tutto l’episodio. 🙁
Adrian si reca quindi alla Cantina dove vi vengono presentati personaggi inutili come una coppia di ragazze, Mentana.
Ed alcuni membri della divisione milanese del Clan del piede delle tartarughe Ninja.
Il clan del piede mette la DROGA nelle birre (certi luoghi comuni persevereranno anche nel 2068) e tormentano per tutta la serata le due ragazze ed il barista che poverino è costretto a shakerare i cocktail con un palese dildo rosa che Adrian riesce a prendere al volo grazie ai suoi meravigliosi riflessi da orologiaio.
Le ragazze escono dal locale passando per la via più malfamata di tutta Milano ed ovviamente cosa succede? Rischiano lo stupro dal clan del piede.
Con il pathos ed un hype incontenibile che mi cresce dentro mi preparo a quello che sta per accadere e che già pregusto come un piatto prelibato. Adrian arriva mascherato. Si presenta con il nome della VOLPE in una palese posa alla JOJO.
Siamo al secondo episodio ed ha già due identità segrete!!! SI VOLAAAA!!!! Ovviamente i membri del clan del piede alla vista della volpe non possono far altro che esclamare: “Ma chi cazzo sei? ma vaffanculo. Ti spacco“.
Non sono però pronto a quello che sta per accadere. Nessuno credo lo fosse. Non dico che quello a cui abbiamo assistito ieri sia una delle migliori scene di combattimento della storia ma non me la sento di negare questa affermazione. Adrian, cioè l’orologiaio, LA VOLPE che pochi secondi prima (cito testualmente) era contro ogni tipo di violenza, decide di ammazzare tutti di botte. Sleppe incredibili tirate in uno stile di combattimento unico che mischia la lotta con il valzer ed il tip tap, roba che la Capoeira si deve nascondere per sempre. Ovviamente la volpe massacra di botte il clan del piede, che solo più avanti scopriremo essere composto da esperti di arti marziali, e mette in salvo le ragazze che nel frattempo stavano inciampando con l’aria una decina di volte.
NOTA BENE: la durata effettiva del combattimento credo fosse di 10 secondi. Hanno preso lo stesso mezzo e mandato avanti e indietro a ripetizione per farlo durare almeno un paio di minuti.
La volpe rassicura le ragazze con una frase agghiacciante: “se aveste bevuto di meno avreste evitato l’approccio dei tipi poco raccomandabili“.
Italia. 2068. Due sicurezze sono rimaste. I Negramaro ed il victim blaming.
Da qui in poi parte il delirio. Un commissario random va ad interrogare il clan del piede in ospedale che dichiara una falsa testimonianza dell’accaduto accusando la volpe di averli picchiati e di aver tentato di violentare una ragazza. Gli scaltri Orso e Carbone arrivano però giusto in tempo per rivelare al commissario la verità sull’accaduto e che le ragazze aggredite erano in realtà due. Il commissario che evidentemente ha fatto le stesse scuole di Orso e Carbone, guarda i due con faccia stupita ed esclama: “Mi state dicendo che era una ragazza divisa in due?” (si è successo realmente tutto ciò)
Parte poi una serie di scene completamente random. Mentana viene pestato per aver inneggiato all’orologiaio.
Johnny Silver viene intervistato da Fabio Fazio biondo.
Adrian e Gilda prendono il sole per 4 secondi e mezzo.
E per concludere la sequenza in bellezza Gilda compie un’attentato aggiungendo una mela al supermercato. Una donna sviene alla vista della mela. (Ooooooook)
La scena si sposta poi a Ginevra dopo due ricchi personaggi di una facoltosa azienda di orologi (OVVIAMENTE) decidono di scovare l’orologiaio per sfruttarne la fama e farsi pubblicità (OVVIAMENTE). I due per farlo mettono una taglia di un milione sulla testa dell’orologiaio per farlo cercare dalla popolazione milanese (OVVIAMENTE). Fila tutto liscio ed in maniera assolutamente sensata direi, soprattutto considerando che durante lo scambio di battute paragonano l’orologiaio a Dio. Praticamente dio orologiaio (ma è una bestemmia?).
Stranamente Ovviamente nessuno riconosce Adrian come l’orologiaio e nel mentre un gruppetto improbabile di tre persone che si sono appena conosciute alla fermata del bus decide di mettersi a cercare l’orologiaio.
Le scene continuano a susseguirsi senza alcun nesso logico. Ora Adrian fa il gondoliere con Anidride e Carbonica in una città segreta nascosta nelle fondamenta di Milano.
Qui ci viene introdotto Buba, un mix tra Gamberone di My name is Earl e Mr. Glass dal film Glass ora al cinema.
Buba, che ha un nome assolutamente non razzista e stereotipato, ha finalmente ricevuto il permesso di soggiorno per abbandonare questa venezia milanese con l’acqua cristallina dove tutti fanno festa per andare a vivere nel letamaio della Milano di sopra del 2068. Buba esce da un tombino ed incontra il trio delle meraviglie a caccia dell’orologiaio. Il gruppetto dopo aver tirato fuori una spiegazione che non senso neanche se la si riascolta al contrario, scambia il giovane per l’orologiaio e inizia a pestarlo selvaggiamente.
Adrian si palesa nuovamente nei panni della volpe ed i commenti dei presenti sono gli stessi del clan del piede: “Ma chi cazzo sei? ma vaffanculo. Ti ammazzo“. La volpe però è portatrice di amore e quindi mena tutti senza ritegno compresa l’unica donna presente nel gruppo. Questa volta non ci sono balletti ma ossa rotte e calci carpiati.
L’amore ha nuovamente trionfato su Milano. DRANGHESTEIN visto nel primo episodio non si è palesato. Forse è rimasto rinchiuso tutto il tempo nel suo palazzo della Mafia international insieme alle scene di nudo che sono mancate fortissimamente in questo secondo episodio che tenta di darsi un tono per risultare meno trash, diventando però solamente noioso e ricco di scene completamente sconnesse tra loro. Il doppiaggio (a parte quello di Celentano) rimane sempre ben fatto, con Claudio Moneta che doppia praticamente da solo metà dei personaggi della serie.
Pochissimi spunti degni di nota in questo secondo episodio. Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito su Instagram e con Adrian ci vediamo lunedì prossimo con un terzo episodio che si spera torni alle origini viste ieri.
Recensione prima puntata