Rage 2 – La Recensione

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© Bethesda

Bentornati nella zona devastata di Rage 2.

Bethesda e id Software ci riprovano. Dopo un primo titolo che era riuscito a lasciare il segno, Rage è pronto a tornare sulle scene, con un nuovo capitolo che cavalca l’onda di rinnovo già intrapresa negli anni dalla casa di Doom e Wolfenstein.

E per farlo si sono affidati ad Avalanche Studios, un team che di storie apocalittiche e mondi aperti se ne intende abbastanza.

Rage 2 è disponibile dal 14 Maggio su PlayStation 4, Xbox One e PC, e siamo qua per raccontarvi il nostro viaggio nella Zona Devastata.

Versione Testata: Xbox One X

Mad Max chi?

Sono passati 30 anni nella Zona Devastata dai fatti narrati in Rage. La razza umana si sta lentamente riprendendo dagli eventi catastrofici che l’hanno portata sull’orlo della distruzione mentre l’Autorità, il regime autoritario che ne voleva detenere il controllo sembra essere un ricordo lontano.

O così pare. Perchè la vita nel mondo di Rage 2 non è semplice. E proprio quando sembra aver imboccato la direzione giusta riceve un pugno in faccia, facendoci sbattere con una realtà ancor più sconvolgente.

L’Autorità sta preparando un nuovo attacco ai danni degli abitanti della Zona Devastata, questa volta capitanati dal Generale Cross, “l’invisibile” nemesi del primo Rage. L’obiettivo è Vineland, roccaforte dei Ranger, un corpo specializzato e votato alla difesa di tutta la zona e dei suoi abitanti. L’assalto però è improvviso e sconvolgente, tanto da sterminare tutti i ranger e cancellare la speranza di una vittoria. Qua però entriamo in gioco noi, che prendendo in prestito una tuta da Ranger appena morto, ne acquisiremo nuove e strabilianti abilità combattive.

Diventeremo quindi un faro di speranza per gli abitanti della Zona Devastata, gli unici in grado di fermare gli ambiziosi piani del generale Cross, e riportare la pace in tutta la regione.

Fin dai primi istanti ci si accorge che Rage 2 non brilla particolarmente per le sue doti narrative. I vari eventi, a partire dall’attacco raccontato nel prologo, si susseguono con una certa prevedibilità e senza l’alcunchè guizzo creativo. È un titolo piacevole, sia chiaro, e i richiami al primo capitolo (compresi alcuni personaggi principali) sono elementi imprescindibili per i fan di Rage. Malgrado questo però sembra mancare di quel tocco di originalità che aveva contraddistinto la prima produzione.

Se queste premesse possono sembrare demotivanti, a riportare Rage 2 sui binari ci pensa la sua azione “ignorante” e ben messa in scena. La poca originalità narrativa viene compensata dall’azione esplosiva che avviene a video, nel quale trova nel comparto grafico un prezioso alleato. Da un titolo come Rage 2 ci si aspetta qualcosa di frenetico, distruttivo, con un sacco di esplosioni e mutilazioni. Ed è esattamente quello che ci da.

Open World Insanity

Usciti da Vineland, ci troveremo liberi di esplorare l’area di gioco in libertà, buttandoci a capofitto verso uno dei 3 obiettivi principali. O in alternativa proseguendo con un’esplorazione a più ampio respiro alla scoperta di tutto quello che la zona ha da offrirci. Una delle aspettative di questo Rage 2 era proprio il suo open world che prometteva numerose attività ed un’ambiente estremamente popolato. Il lavoro svolto da Avalanche Studio però convince solamente a metà.

Nelle prime ore le cose da fare infatti non mancano. Gare di velocità, assalti a roccaforti nemiche, posti di blocco, caccia di taglie e distruzione di obiettivi strategici dell’Autorità. Torna pure la Mutant Bash TV, un programma televisivo già presente nel primo capitolo, nel quale eliminare ondate di nemici facendone fuori il più possibile. La spinta ad esplorare la Zona devastata e tutti i suoi segreti c’è e si sente, ed è proprio questo momento iniziale uno dei migliori di Rage 2.

Anche Avalanche Studio è stata intelligente a non ricalcare in copia carbone la caratterizzazione milleriana di Mad Max, dandogli un’impronta decisamente più personale che rimanesse comunque fedele al primo gioco, sebbene qua ci sia una svolta iconografica di deriva cyberpunk.

Allora cosa è andato storto nella creazione del mondo di Rage 2? Semplicemente dopo qualche ora si sente il peso della ripetitività di certe azioni. Gli eventi si riducono a quelli descritti, e sbloccata una nuova zona otterremo altrettante missioni ed obbiettivi che sostanzialmente sono la riproposizione di quelli già affrontati. Il che non sarebbe nemmeno troppo male, se non fosse che in questi anni, proprio nel genere degli open world c’è chi ha saputo fare meglio e distinguersi, facendo pesare maggiormente questo aspetto nell’economia di gioco.

C’è da dire però che Avalanche Studios e id Software hanno pensato anche ad un supporto post game per tenere vivo l’interesse in Rage 2 anche dopo aver superato i titoli di coda, con alcuni eventi comunitari da svolgere nella Zona Devastata. Nuove sfide, eventi mondiali e aggiornamenti invaderanno il gioco fino al prossimo autunno, alternandosi ai classici DLC a pagamento che porteranno invece nuove storie, abilità e aree da esplorare.

rage 2

Carattere esplosivo

Dove invece Rage 2 si fa particolarmente apprezzare è nel suo gameplay che come abbiamo già sottolineato è tremendamente frenetico e divertente. Sebbene le attività si riducano perlopiù a sparare fiumi di proiettili contro dei poveri ed “indifesi” nemici, il gunplay di Rage 2 è fortunatamente solido e funziona alla grande, specie quando fra uno sparo e l’altro vengono inserite tutta una serie di abilità combattive che ne alterano le classiche dinamiche.

Si va da alcuni scatti in corsa, utili per driblare gli attacchi nemici, a schianti a terra capaci di polverizzare i nemici con l’onda d’urto, o colpi caricati che possono scagliare un corpo a decine di metri di distanza, o ancora uno scudo energetico fondamentale per deviare il fuoco avversario.

C’è pure un attacco speciale che si caricherà kill dopo kill e che “vomiterà” a video tutta la violenza splatter che Rage 2 ha da offrire, attivando inoltre una seconda modalità di fuoco in base all’arma equipaggiata sul momento. Avete sicuramente capito che la parola d’ordine di questo Rage 2 è MASSACRO.

Lo sviluppo del nostro protagonista però avviene in maniera libera e, cosa particolarmente insolita, non dettata dalla trama principale. Infatti, riprendendo uno degli elementi narrativi di Rage, il progetto Arka (un piano per salvaguardare la vita degli umani), dovremo cercare alcune delle arche non ancora aperte e recuperare al loro interno upgrade tecnologici indispensabili per il nostro potenziamento. Oltre alle abilità descritte, troveremo nuovi e devastanti armamentari, come letali lanciarazzi, gathling energetici e curiose pistole gravitazionali. Una sorta di omologazione stilistica che avvicina Rage 2 a Doom e Wolfstein nel creare un’attrezzatura bellica distruttiva e particolarmente scenica nell’uso.

A seconda poi di quali armi o potenziamenti troveremo l’approccio al gioco cambierà rendendo le cose più o meno difficili. Manca però un reale livello di sfida affrontando Rage 2 a valori di gioco standard, e sarete tentati più volte a passare al livello di difficoltà successivo, rendendo le cose decisamente più interessanti.

Come avrete ben capito l’open world non è il punto forte di questo capitolo ma l’esplorazione legata ad essa resta un aspetto focale.

Uccidere nemici ci consentirà di guadagnare soldi e Feltrite, un prezioso minerale che servirà per potenziare le numerose abilità, sia passive che attive. Allo stesso modo, la ricerca di risorse ci permetterà di effettuare gli upgrade delle armi o dei veicoli migliorandone diversi aspetti come la potenza di fuoco o la resistenza. Ogni attività di gioco ci fornirà poi dei punti esperienza, che farà salire di livello una delle 3 affinità con altrettanti protagonisti della storia. Eliminare predoni, smantellare posti di blocco, o distruggere le carovane di soldati. Tutte azioni utili alla nostra causa che ci permetteranno di ottenere nuovi progetti, nuovi perks da sbloccare e trarne vantaggio. Anche i veicoli rappresentano un elemento chiave di Rage 2, e saranno il nostro mezzo principale per spostarci da un punto all’altro dell’area di gioco.

È presente anche un viaggio rapido, ma è limitato solamente ai 3 avamposti presenti nel gioco, obbligandoci a percorrere decine di chilometri nella Zona Devastata. Pure in questo caso, dedicarsi alle attività secondarie paga, e completandole otterremo nuovi veicoli ancora più distruttivi, oltre ad un’utilissima “motoretta volante” capace di ridurre di molto i nostri interminabili viaggi.

Bellezza (post) Atomica

Rage 2 non sarebbe lui senza un sontuoso comparto grafico a rendergli giustizia. Come nella passata generazione, il prequel era un concentrato di estetica e tecnica, Rage 2 replica e surclassa “l’antenato”.

Per quanto manchi varietà nelle attività da svolgere non si può certo dire lo stesso per la Zona devastata. Aree desertiche, ricche foreste che si estendono fino al bordo di burroni senza fine, zone paludose dove vivono ripugnanti mutanti. Esplorare il mondo di Rage 2 è un viaggio suggestivo in un mondo post apocalittico ricco di luoghi evocativi e affascinanti. Merito anche del motore di gioco, che almeno su Xbox One X, offre prestazioni di altissimo livello. Su tutti una fluidità senza pari, con un frame rate che non accenna la minima incertezza anche negli scontri più caotici e carichi di nemici.

Ogni tanto si assiste a qualche piccolo fenomeno nello streaming delle texture, un po’ lente a caricarsi nei cambi di zona, ma nulla che possa intaccare lo spettacolo visivo che si presenta innanzi ai vostri occhi. La modellazione dell’ambientazione è maestosa, con strutture naturali e architettoniche che si innalzano da terra avvolgendo il giocatore in un mondo che sembra fin troppo colossale per lui. Bello anche l’uso della profondità di campo, che grazie ad una linea dell’orizzonte piuttosto ampia permette di godere di paesaggi incantevoli nonostante ci si trovi nella poco invitante Zona devastata.

Numerosi poi gli effetti a video. Esplosioni durante i combattimenti, effetti di luce e particellari animano e riempiono le ambientazioni così come il level design firma un mondo che si regge senza troppi problemi su una caratterizzazione ben riuscita sotto tutti i suoi aspetti. O quasi.

In così tanta bellezza estetica, c’è però una piccola incrinatura. Se sul lato del design possiamo elogiare qualsiasi aspetto, è doveroso però muovere delle critiche ai boss che affronterete nel corso dell’avventura. Proprio quello che dovrebbe essere il climax di ogni missione principale, si spegne quando ci si accorge che i nemici più grossi vengono ripetuti (a volte in qualche minima variante) in più occasioni mantenendo inalterate meccaniche e modus operandi per affrontarli, facendo si che riemerga a galla quel mancato senso di sfida a cui accennavamo pocanzi.

Rage 2 viene accompagnato da un buon doppiaggio italiano. Qualche passaggio risulta meno riuscito di altri, ma in generale, anche in questo caso, la qualità dei dialoghi viaggia quasi sempre su un livello alto. Lo stesso vale per le musiche che accompagneranno il vostro viaggio, presenti nei momenti giusti ma mai troppo incisive o invasive.