Loki spiegazione post credit dell’episodio 4
Il quarto episodio di Loki è il primo della serie a presentare una scena post credit, che necessita di una spiegazione almeno visiva. Dopo essere stati portati a cospetto dei Custodi del Tempo Loki e Sylvie riescono a liberarsi delle manette grazie all’intervento dell’Agente B-15 e cominciano uno scontro con le guardie del TVA. I due Loki ne escono vittoriosi, e Sylvie riesce perfino a decapitare uno dei custodi, scoprendo che si tratta di un androide. Loki le si avvicina ma viene deflagrato da Ravonna apparentemente morendo.
Dopo i consueti titoli di coda, comincia finalmente la post credit. Loki si risveglia in una New York distrutta, sullo sfondo vediamo perfino la torre degli Avengers. Il dio dell’inganno non capisce, e di fronte a lui si stagliano quattro figure che gli dicono che se vuole sopravvivere dovrà seguirle, in perfetto stile Terminator.
Questa spiegazione della post credit di Loki serve appunto a inquadrare, almeno visivamente queste quattro varianti del dio dell’inganno. Iniziamo dalle due che non hanno un riscontro fumettistico, quindi potrebbero essere delle figure originali: il Loki afroamericano, con un martello che potrebbe appartenere alla classe divina di Mjolnir, e un coccodrillo Loki, che potrebbe essere un semplice animale di compagnia o una variante animalesca del Dio dell’inganno.
Troviamo poi al centro il Loki bambino (ovvero Kid Loki) protagonista della serie Journey into Mystery scritta da Kieron Gillen, e tra le varianti più amate del personaggio.
Infine fa la sua apparizione Richard E. Grant, con un costume giallo e verde identico a quello indossato dal Loki classico dei fumetti. Scopriremo settimana prossima cosa sanno del TVA questi quattro individui e se esistono altre varianti Loki a piede libero.
Leggi la recensione dei primi due episodi di Loki
Loki segue le vicende del dio dell’Inganno quando esce dall’ombra di suo fratello, in una nuova serie che si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame. Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo sceneggiatore.
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