The Last Duel, ecco cosa ne pensiamo dell’ultima fatica di Ridley Scott
Presentato in anteprima in occasione della Mostra del Cinema di Venezia, The Last Duel è il nuovo film di Ridley Scott uscito in tutte le sale cinematografiche lo scorso venerdì. Protagonisti: Matt Demon, Adam Driver, Jodie Comer e Ben Affleck, la storia si basa sul saggio The Last Duel :A True Story of Crime, Scandal, and Trial by Combatin Medieval France di Eric Jager e pubblicato per la prima volta nel 2004. Gli avvenimenti sono a loro volta tratti da fatti realmente accaduti in Francia alla fine del 1300.
La trama
Ambientato in Francia sotto il regno di Carlo VI, il film racconta di come il cavaliere Jean de Carrouges (Matt Demon) sfida a duello Jacques Le Gris (Adam Driver), suo scudiero e amico, dopo aver scoperto che questi ha violentato sua moglie.
A dispetto del mio scetticismo iniziale, devo ammettere che The Last Duel si è rivelata una bellissima sorpresa. I fatti sono narrati da tre punti di vista differenti: quello del devoto (ma solo all’apparenza) marito di Marguerite (Jodie Comer), Jean de Carrouges, quello di Jacques Le Gris e infine quello della stessa Marguerite. Questa scelta narrativa ha senz’altro avuto il pregio di rendere la trama ben scorrevole e lineare, nonché facile da seguire.
Come già anticipato nella trama, la tematica che viene affrontata è quella dello stupro, unitamente alla condizione femminile nell’Alto Medioevo; epoca in cui le donne di certo non erano tenute in considerazione e ciò che importava nella vita coniugale era mantenere alto l’onore del marito. Tuttavia, il film con il personaggio di Marguerite ci mostra che anche all’epoca esistevano le eccezioni; a costo della propria vita, infatti, la giovane sceglierà di confessare l’avvenuto stupro, affinché non rimanga impunito.
Le tre linee narrative ci delineano, piano, piano, la vera natura dei protagonisti maschili, mostrandoci inoltre come lo stesso Jean de Carrouges, all’inizio patetica vittima del sistema, si riveli spregevole, arrivista e violento nei confronti della moglie. Caratteristiche che lo metteranno al pari dell’assalitore. Ho apprezzato molto come Scott abbia mostrato quanto delle sottili sfumature o dettagli, se raccontati in maniera differente, possono dare un’idea sbagliata dei personaggi e nascondere la verità. Non c’è un “buono” e un “cattivo”, ma solo uomini disposti a qualsiasi cosa pur di avere il potere e la reputazione intatta. Figli di un tempo che non ammetteva né pietà, né empatia.
Il film si fa portatore di un messaggio forte e quanto mai attuale, parlando con i fatti e senza ricorrere a triti moralismi. Forte dal punto di vista emotivo e visivo, crudo e drammatico ma quanto mai avvincente. The Last Duel non si schiera, se non dalla parte della verità, e ci mostra chiaramente che la violenza sessuale, fisica e verbale nei confronti di una donna non ha mai giustificazioni. Plauso alle interpretazioni magistrali, prima fra tutte quella di Ben Affleck nel ruolo del Conte Pierre d’Alençon, vile e spietato.
Inutile dire che vi terrà incollati alla poltroncina.