Road 96: Mile 0, La Recensione

DigixArt ritorna con il prequel del suo celebre titolo Road 96

Road 96: Mile 0

La strada per la Road 96 inizia da qui, con l’inizio del viaggio di Zoe e Kaito verso la libertà

Ad un anno dall’uscita di Road 96 (trovate qui la nostra recensione) su console, titolo adventure game sviluppato da DigixArt  e vincitore di ben cinque premi Pégases, il titolo creato dalla software house transalpina è tornato nuovamente ad attirare i riflettori su di sè quest’anno, con l’uscita del gioco prequel Road 96: Mile 0. Incuriosito sin dai primi trailer mostrati e dalla mia ottima esperienza avuta con il primo titolo, non vedevo l’ora di tornare nelle strade di Petria, dove grazie a Koch Media ho avuto l’opportunità di ributtarmi  a capofitto in quest’avventura e provare il gioco su PlayStation 5. Ergo, rimettetevi lo zaino in spalla e mettiamoci in marcia, oggi vi parliamo da dove tutto è partito…ecco la recensione di Road 96: Mile 0.

A differenza del primo gioco di cui non conoscevamo l’aspetto dei vari personaggi, in questa avventura impersoneremo invece due conoscenze già note ai giocatori dei titoli di DigixArt: Zoe e Kaito, la prima vista nel sequel del gioco e il secondo noto per essere il protagonista di Lost in Harmony, titolo runner/rhythm uscito nel 2016. Ambientato poco prima le vicende di Road 96, iniziando il gioco scopriamo che i due adolescenti vivono entrambi a White Sand, anche se cresciuti con vite e ideali completamente diversi, con Zoe che vive nella parte ricca della città e con il padre che lavora per il governo di Petria, mentre Kaito in un quartiere povero con i genitori, che sono umili operai e ridotti quasi al lastrico per via di un governo alquanto tirannico.

Genere
Adventure, Running-Rhythm
Modalità
Singleplayer
Sviluppato da
DigixArt
Editore
Ravenscourt
Piattaforme
PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, Nintendo Switch, PC
Versione testata su
PlayStation 5
Our Score
7
Nonostante ciò, i due ragazzi sono legati da una forte amicizia, anche se Kaito, ancora palesemente sconvolto dalla scomparsa della sua amica Aya, morta di cancro per via dell’inquinamento causato a suo avviso dal governo di Tyrak e dal suo lato “ribelle”, inizierà ad insinuare dei dubbi nella loro amicizia, ma anche in Zoe che inizierà così a porsi svariate domande sul governo gestito dal padre e da alcune azioni di Kaito. Il destino dei due ragazzi però, sarà sempre nelle nostre mani come già visto nel precedente capitolo, in cui saremo noi a scegliere gli ideali, il rapporto e la strada da inseguire con i nostri protagonisti, in un’avventura che li metterà a dura prova, mettendo in dubbio più volte il loro rapporto e tutto ciò in cui credono.

Ovviamente essendo un prequel, questo titolo si lega alle vicende narrate in Road 96, con rimandi all’attentato del 1986, l’elezione di Tyrak, le prime news di ragazzi scomparsi, le Brigate Nere e i vari camei di tutti i personaggi iconici del primo gioco, anche se per quanto riguarda la lore, gli indizi che si collegano al primo titolo non sono tantissimi, quasi come se fosse scontato che si sia già giocato al suo predecessore, che a prescindere consiglio di giocare assolutamente per primo.

A livello di gameplay, l’ossatura di Road 96: Mile 0 prende ispirazione da entrambi i titoli di DigixArt da cui provengono i suoi due protagonisti. Se da un lato abbiamo il lato esplorativo come in Road 96, in cui sarà possibile rovistare nei bidoni, svolgere alcuni mini-giochi, rovinare manifesti con le bombolette spray, interagire con npc e recuperare collezionabili come sticker in pixel art, musicasette e colori per le vernici spray, dall’altro lato invece abbiamo fasi rhythm in cui utilizzeremo sia Zoe che Kaito, che muniti di pattini e skateboard dovranno superare fasi in stile runner game. In queste fasi che giungono quasi sempre come climax finale di un capitolo e che sono proiezioni di ciò che sta realmente accadendo nel gioco, ma immaginate in maniera più pittoresca nella mente dei due ragazzi, dovremo superare ostacoli in un percorso di velocità al ritmo di musica e quick time event.

Inoltre, durante queste fasi, i due ragazzi si faranno spesso domande esistenziali, in cui in base alla nostra preferenza dovremo effettuare velocemente diverse scelte cruciali e ideologiche, scegliendo quale percorso intraprendere con i due ragazzi. Alla fine di ogni percorso, in base alla nostra precisione e l’ottenimento di bonus piazzati in diversi punti del percorso, potremo anche ottenere una valutazione che andrà da D a S+. Tenete bene a mente che ogni scelta che faremo, avrà ovviamente un impatto diverso nel corso dell’avventura e nei due ragazzi, dove mano a mano una barra posta in alto a sinistra, si riempirà e determinerà in base alle nostre azioni, su quale affinità ideologica propenderanno Zoe e Kaito alla fine dell’avventura, dando vita così a più possibili finali e azioni diverse durante le varie fasi di gioco.

Un viaggio verso la libertà a ritmo di musica

Parlando del comparto tecnico del gioco, ho trovato il lavoro svolto dalla software house francese il fiore all’occhiello di questo prequel, continuando il buon percorso già intrapreso con Road 96. Difatti la direzione artistica di DigixArt segue ancora l’imprinting del suo predecessore, offrendo nuovamente una camera in prima persona e una palette cromatica composta da colori saturi e incisivi, che rendono così i personaggi e l’ambientazione carichi di espressività. Inoltre ho trovato meravigliose anche le fasi di running game, dove in base al personaggio troviamo luoghi che cambiano colori e forme in base alla mente di Zoe o Kaito, offrendo un impatto scenico veramente notevole e suggestivo, composti particolarmente da colori fluo nettamente marcati e prettamente intinti di rosso o blu.

Su PlayStation 5, devo dire che a livello di bug, glitch e cali di frame, ho trovato pocco di cui parlare in negativo, visto che per quanto concerne i bug, ne ho trovato solo uno inerente ad un capitolo in particolare e che mi ha costretto a ricaricare il capitolo, mentre per quanto riguarda i cali di frame, ho trovato il frame-rate granitico su console. Il comparto sonoro anche questa volta si può definire come la ciliegina sulla torta del prodotto edito da Ravenscourt, con una cura minuziosa nella scelta che compone la soundtrack e che accompagnerà il viaggio dei due ragazzi. Troviamo infatti brani come la fantastica “No Brakes” dei The Offspring, “The Other Side” dei Kalax, “Land Locked Heart” dei The Midnight e una versione spettacolare di “Bella Ciao” riproposta da Arslan Elbar con “Lost in Aya’s Memory” per dirne alcune.

Versione testata su PlayStation 5

Traendo le mie conclusioni dopo aver finito il gioco al 100%, a conti fatti considero Road 96: Mile 0 come un buon prequel, ma non meglio del suo predecessore. A partire dal fatto che a pesare su questo giudizio ci sia sicuramente sia la durata del gioco, che la sua longevità. Infatti, con 5-6 ore scarse si può tranquillamente finire l’avventura, esplorando tutto e ottenendo tutti i collezionabili, a differenza di Road 96 che offriva al giocatore parecchie run che si differenziavano particolarmente tra di loro e soprattutto un’esperienza di vero e proprio viaggio on the road, cosa che Mile 0 invece non fa prettamente per quasi tutto il gioco.

Anche l’interazione con i vari npc era nettamente più presente, ma soprattutto quest’ultimi erano marcati da una forte caratterizzazione e carisma, mentre in questo prequel oltre a trovare poca interazione, troviamo pochissimi personaggi realmente interessanti intorno ai due protagonisti, salvo qualche rara eccezione. Sfortunatamente si sente il peso della scelta del team di sviluppo di fare tutto in maniera alquanto sbrigativa, rendendo troppo corto un titolo che meriterebbe molte più ore vista la bravura di DigixArt nel trattare temi come quelli politici, sui rapporti umani, sui conflitti e divergenze che possono nascere in amicizia e nella vita di tutti i giorni.

 

Certamente qualche ora in più nel gameplay non avrebbe guastato ai fini del gioco, visto che con una scelta simile magari la software house transalpina sarebbe riuscita sia ad approfondire di più il legame tra Kaito e Zoe, sia a donare più timing per la parte effettiva on the road, che qui ci viene invece offerta con il contagocce e che frena e si taglia bruscamente nel momento in cui il gioco poteva dare il giusto sprint per arrivare al finale. Peccato anche per la non possibilità di rigiocare tramite il menù i capitoli del gioco, lasciando solo la possibilità di ripetere i percorsi della fase di running game, cosa che a mio avviso va a lenire la rigiocabilità del titolo. Nota dolente anche per i cacciatori di trofei, vista la non presenza del trofeo più ambito, ergo il platino.

Ad ogni modo se avete giocato il primo titolo e vi è piaciuto, il mio consiglio è quello di recuperare questo prequel, soprattutto visto un prezzo super accessibile e i toni riproposti da esso. Nonostante alcune lacune, il gioco offre come il suo predecessore parecchia satira politica e critiche all’ingiustizia sociale trattando gli argomenti in questione in maniera particolarmente sopraffina e senza mai spingersi troppo oltre, lasciando soprattutto intelligentemente al giocatore anche la piena libertà di seguire i propri ideali e scelte.

Dalla mia esperienza mi ritengo comunque soddisfatto del lavoro di DigixArt, visto che comunque sono state 5-6 ore in cui mi sono divertito e dove ho adorato assolutamente giocare le fasi di rhythm, che ho trovato un’ottima implementazione al titolo, dando anche una ventata d’aria fresca al gameplay. Inoltre ho amato particolarmente impersonare soprattutto Zoe, che già dal primo titolo mi era entrata dritta dritta nel cuore grazie al suo carisma e che qui ci permette di scoprire di più sul suo passato. Se siete rimasti colpiti dal primo titolo e da Lost in Harmony, fidatevi è ora di preparare lo zaino e rimettervi in marcia verso la Road 96 con Zoe e Kaito, perchè non ne rimarrete certamente delusi.

Vi ricordiamo infine che Road 96: Mile 0 è disponibile su PlayStation 5, Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One, Microsoft Windows e Xbox Series X/S.

Road 96: Mile 0
Road 96: Mile 0
Pro
Le fasi di running game sono un ottimo implemento nel gameplay
Ottimi i due co-protagonisti
La Soundtrack è la ciliegina sulla torta
Contro
Troppo corto e sbrigativo
Il titolo offre poca longevità
Poche interazioni con i vari npc
7
Voto