Non la trilogia migliore della saga, ma quella di cui avevamo bisogno.
Sono passati ormai sette anni da Shadow of the Tomb Raider, ultima avventura dell’intramontabile Lara Croft, una delle eroine videoludiche più importanti di sempre. Sette anni durante i quali si sono accavallate voci di un nuovo capitolo sviluppato in Unreal Engine 5, ma del quale, ancora oggi, non è stato mostrato nulla. Fortunatamente Aspyr ha deciso di rendere meno amaro il 2024, portando su piattaforme PlayStation, Xbox, Nintendo e su PC Tomb Raider I-III Remastered, una raccolta pulita e aggiornata dei tre storici episodi usciti dal lontano 1996 al 1998. Il risultato? Una conversione rispettosa del passato, con qualche accorgimento tale da rendere le gesta di Lara estremamente godibili anche nel presente.
In attesa di scoprire nuovi dettagli sulla prossima, grande, avventura, il team statunitense ha deciso di finire il lavoro. A partire dal 14 febbraio 2025 (giorno che vi ricordiamo essere il compleanno di Lara) è infatti disponibile Tomb Raider IV-VI Remastered. Come potrete immaginare si tratta della versione rimasterizzata di The Last Revelation (1999), Chronicles (2000) e del tanto criticato The Angel of Darkness (2003). Stiamo parlando di una trilogia di giochi sicuramente meno importante rispetto a quella dello scorso anno. Una trilogia che merita, comunque, di essere scoperta (o riscoperta) dai giocatori di tutto il mondo. Dopotutto di Lara Croft ce n’è una sola e ogni nuovo Tomb Raider è sempre un motivo di interesse per tutti gli amanti degli action-adventure.
Siete curiosi di sapere se questa raccolta merita i trenta euro (circa) ai quali viene venduta? Allora seguiteci in questo viaggio in giro per il mondo, tra piramidi dimenticate e una Parigi misteriosa dalle affascinanti tinte oscure.

TRE AVVENTURE DALLA QUALITÀ DIFFERENTE
Come già accennato, Tomb Raider IV-VI Remastered raccoglie la seconda trilogia di titoli dedicati a Lara Croft. Il primo è Tomb Raider: The Last Revelation e si presenta contemporaneamente come un prequel e un sequel della saga. Scopriamo, infatti, nuovi dettagli sul passato di Lara e del rapporto con il suo mentore Werner Von Croy. Il tutto in un’avventura ambientata in Egitto molto vicina alle atmosfere del mai abbastanza elogiato Indiana Jones. Siamo di fronte, senza dubbio, al miglior episodio del pacchetto, forte di una trama appassionante e di un fascino che lo posizione tra i capitoli più riusciti dell’intera saga. La struttura di gioco sarà anche invecchiata, ma mantiene il fascino degli episodi originali, donando al giocatore anche qualche sfumatura interessante sul personaggio di Lara Croft.
Il secondo titolo è invece Tomb Raider: Chronicles, episodio che già all’epoca fece storcere il naso ai fan della serie. La storia, infatti, ruota attorno alla presunta morte di Lara e vede i suoi amici incontrarsi per ricordare alcune storie del passato dell’aitante archeologa. Quello che ne deriva è una sorta di “raccolta antologica”, con livelli diversi ambientati in momenti diversi della vita di Lara. Un “trucco” per mettere in piedi un titolo in poco tempo, mentre il team principale di Core Design stava lavorando a The Angel of Darkness.
Proprio Tomb Raider: The Angel of Darkness è l’ultimo gioco della raccolta. Stiamo parlando di quello che è, probabilmente, l’episodio meno apprezzato dell’intera saga. Un episodio con innegabili punti di forza e che, potenzialmente, sarebbe potuto essere la rinascita del franchise, ma che in realtà si è rivelato una sorta di pietra tombale per questa prima iterazione di Tomb Raider. Un’opera che, a distanza di anni, merita comunque di essere studiata anche per i suoi difetti e sulla quale Aspyr ha rimesso mano in maniera più approfondita rispetto agli altri capitoli.

UN GAMEPLAY FIGLIO DEL SUO TEMPO
Se la narrativa offre alti e bassi nel corso dei tre episodi, lo stesso si può dire anche del comparto ludico. The Last Revelation rimane la gemma della raccolta, con un Level Design curato e appagante. Chronicles e The Angel of Darkness, invece, soffrono di più il passaggio del tempo. Proprio il sesto episodio, nello specifico, mostra tutti i difetti del tempo, come ambientazioni incollate tra loro senza alcuna logica di continuità o le sezioni stealth del tutto dimenticabili. Aspyr ha svolto un lavoro ottimo nel riproporre queste avventure nel migliore dei modi, ma sono proprio i titoli di partenza a non brillare per qualità.
Nonostante tutte le limitazioni, il team americano ha saputo comunque stupirci in positivo. I ragazzi di Aspyr sono infatti intervenuti pesantemente nei controlli di gioco, permettendo anche a The Angel of Darkness di risultare più che godibile nei movimenti. Come se non bastasse, gli sviluppatori hanno ripristinato alcuni contenuti di gioco appartenenti alle versioni PC o, addirittura, mai implementati nelle release finali dei vari titoli. Un lavoro che trasuda l’amore incondizionato nei confronti di queste grandi opere del passato. Più passano gli anni e più appare evidente che il team sia nato per questo tipo di lavoro di restauro. Un lavoro che vorremmo vedere applicato a numerosi altri giochi degli anni Novanta e Duemila, in modo da garantire ai giocatori moderni di mettere mano a dei veri e propri capolavori dell’industria dei videogiochi in questa forma tanto ripulita.

ASPYR: UNA GARANZIA
Abbiamo appena finito di elogiare Aspyr per la sua capacità nell’ammodernare il gameplay di questi tre capitoli di Tomb Raider e ci tocca farlo nuovamente l’ottimo lavoro sul piano tecnico. La nuova grafica di Tomb Raider IV-VI Remastered è un piacere per gli occhi e, allo stesso tempo, perfettamente in linea con il passato. È come se gli sviluppatori fossero riusciti a rendere reale l’estetica con cui il nostro cervello ha memorizzato le immagini dei vari giochi. Estetica che risulta, nella versione originale, ovviamente invecchiata e alla quale è possibile accedere con la pressione di un semplice tasto. Coloro che amano constatare l’evoluzione dei videogiochi dovrebbero recuperare questa edizione anche solo per accedere a questa possibilità, potendo così godere delle enormi differenze tecniche che separano la prima metà degli anni Duemila dal giorno d’oggi.
Buono anche il lavoro sull’audio, che vanta lo storico doppiaggio in italiano. Segnaliamo, però, dei gravi problemi di missaggio in The Angel of Darkness, che rendono talvolta difficile comprendere cosa dica Lara. Un difetto che speriamo possa essere corretto con una futura patch.
TOMB RAIDER IV-VI REMASTERED, IL COMMENTO FINALE
Tomb Raider IV-VI Remastered non ha la forza della prima trilogia dedicata a Lara Croft, ma vanta la stessa cura da parte di Aspyr nel riproporre i giochi a un pubblico attuale. I tre titoli, come già affermato in fase di recensione, offrono una qualità molto altalenante, ma meritano comunque di essere recuperati dai fan del franchise e da coloro che da un titolo cercano una sola cosa: avventura. Se anche voi sentite la mancanza di Lara, non abbiate alcun dubbio: Tomb Raider IV-VI Remastered saprà intrattenervi degnamente per i prossimi mesi. Il tutto nella speranza che il nuovo capitolo della saga principale venga mostrato a breve, in modo da sapere se potremo metterci sopra le mani nel corso del 2025 o se dovremo invece attendere il prossimo anno.