Aliens: Defiance, il ritorno degli xenomorfi a fumetti- Recensione

Il 2017, con l’uscita di Covenant al cinema, è l’anno del ritorno dei temibili e paurosi xenomorfi e come promesso la saldaPress ha portato in Italia la nuova serie a fumetti di Alien pubblicata dalla Dark Horse. Le pubblicazioni della saldaPress dedicate ad Alien sono molte, ma in questo caso ci dedichiamo al primo numero della miniserie Aliens: Defiance.

Aliens: Defiance

Questa miniserie si pone esattamente nel mezzo tra i primi due episodi della saga ovvero Alien e Aliens: Scontro Finale. Questi due capitoli sono storicamente importanti poiché, come si nota anche dal fumetto, hanno mostrato i due lati di Alien: horror e avventura sci-fi. Nel fumetto tutto ciò è perfettamente realizzato poiché ci troveremo immersi in un ambiente narrativo che unisce il dark e il grottesco con il futuristico e scientifico. Cronologicamente ci troviamo poco dopo il primo Alien, nel momento in cui Ellen Ripley fa conoscenza di questi terrificanti mostri alieni. L’anno di ambientazione è il 2137 e la protagonista è il marine Zula Hendricks, una soldatessa che viene inviata insieme ad un team di sintetici a recuperare dei relitti spaziali. In realtà la missione è totalmente differente, infatti nelle prime storie del primo numero (sono 2) i sintetici rivelano che la Weyland-Yutami ha in mente una missione quasi suicida che ha legami diretti con gli spaventosi xenomorfi. Tutto ciò che avviene in questo numero e sicuramente anche nei prossimi non è altro che un ponte di congiunzione tra Alien e Aliens e proprio per questo motivo non continuo con la trama per evitare di spoilerarvi momenti salienti che posso garantirvi saranno molti già dal primo numero.

Vorrei un attimo soffermarmi proprio sul discorso “congiunzione” poiché il discorso non vale solo per le due pellicole cinematografiche, bensì per tutto l’Alien Universe quindi anche dal lato videoludico. Nelle primissime pagine del fumetto troviamo infatti una certa Amanda Ripley, la quale la ritroviamo nel videogioco Alien: Isolation uscito nel 2014 e prodotto dalla SEGA. Questa presenza però non sfigura nella storia generale, ma anzi sembra molto naturale e ciò è importante per gli appassionati della serie. Tutto ciò viene accentuato dalla citazione alla stazione Sevastopol, molto familiare proprio in Alien: Isolation. Non mancano le citazioni a pietre miliari della serie, tra cui l’ordine 937 chiave di volta della saga di Alien. Per chi non sapesse di cosa si tratta, ve lo spiego brevemente: l’ordine 937 è la direttiva rivolta ai sintetici che prevede il loro intervento nel caso in cui durante l’ipersonno degli equipaggi comparissero delle anomalie su cui servissero delle indagini da parte di tutta la squadra.

Defiance quindi si inserisce nell’universo di Alien perfettamente, ma per farlo ha avuto la necessita di inserire degli aspetti tipici della serie. Viene inserito ad esempio un personaggio femminile, Zula, che potrebbe assomigliare a Ellen Ripley, ma che è totalmente differente nella sostanza. La prima è una donna in cerca di vendetta, una marine coloniale rimasta ferita nel corso di un’azione militare che l’ha costretta ad indossare un busto protettivo. La secondo invece si mostrava nei film come una semplice donna costretta a divenire una soldatessa nonostante non avesse né carattere né alcun addestramento militare. Nel fumetto scopriamo quindi come Zula sia sempre stata costretta ad affrontare delle sfide, ma adesso vive alla giornata e nella sconfitta, tanto che il suo ruolo è quello di scorta ad una squadra di sintetici. Proprio quest’ultimi acquistano importanza dal momento in cui sono uno dei punti principali della storia poiché con Defiance si assiste ad una lotta di pochi contro un nemico molto più grande e forte di loro e nonostante sappiamo già come si evolve la storia attraverso il fil Aliens, il fumetto si inserisce perfettamente nell’intermezzo grazie soprattutto alle atmosfere e alla cura con cui sono state disegnate e rappresentate.

I disegni di Tristan Jones e i colori di Dan Jackson sono stupendi e molto curati. Le vignette sono libere e ciò è stato fatto per sfruttare vari punti di vista differenti di personaggi o luoghi. Gli scontri sono stati resi molto dinamici e violenti con l’inserimento di sfumature e colori molto accesi. Il loro intento sembra essere stato quello di sconvolgere il lettore e fargli rivivere un’esperienza quasi cinematografica e realistica. Eccovi la dimostrazione che il buongiorno si vede dal mattino.

Conclusione

Siamo difronte ad un prodotto di ottima qualità. La storie  è coinvolgente e ben raccontata, seppur siamo ancora al primo numero. Un’opera che avvicina alla lettura sia gli appassionanti della serie, sia i neofiti anche se i primi sono più avvantaggiati per quanto riguarda il riconoscimento di alcuni luoghi o personaggi. I disegni sono curati magistralmente, il tocco di classe è dato dalle vignette libere che donano libertà di visione e di lettura. La crudeltà e l’orrore sono tangibili fin dalle prime pagine grazie all’uso di una paletta di colori che unisce colori scuri con colori chiari, in particolare primari, davvero azzeccata. Assolutamente consigliato l’acquisto soprattutto in questo periodo di sconto, che altro dire se non: buona lettura!