Back 4 Blood è come un ritorno di Left 4 Dead
Anno 2010, primi anni di università. Dopo esserci ritrovati tutti a casa di un amico apriamo steam e decidiamo di comprare in massa Left 4 Dead 2 e lanciarci in questo seguito del primo capitolo pronti a macellare gli zombie in direzione della safe room. Per i 9 anni successivi Left 4 Dead 2 mi ha accompagnato in maniera costante e fissa durante il mio percorso videoludico con oltre 350 ore di gioco. Cambiavano gli amici, i compagni di team ma la witch, i tank, il livello dell’ospedale, del circo ed i kit medici rimanevano sempre gli stessi mentre i fan del franchise invocavano da tempo a gran voce un terzo capitolo.
Facciamo ora un salto temporale in avanti al 2020. Dopo circa un anno di voci, rumor e varie dichiarazioni a Dicembre Warner Bros. Games e Turtle Rock Studio mostrano il primo trailer d’annuncio di Back 4 Blood ed è inutile dire che i ricordi ed i feeling di Left 4 Dead mi hanno colpito in pieno come un Changer lanciato lungo il corridoio di Hospital. La squadra da 4 giocatori, gli zombie, le safe room, i vari infetti potenziati, tutto rimandava al capitolo precedente mostrandosi in una vesta completamente nuova.
Fresca. Migliore. Potenziata.
Back 4 Blood è l’erede spirituale di Left 4 Dead in tutto e per tutto con qualche piccolo cambiamento ma con tutti i pregi ed i difetti dei due capitoli degli anni 2000.
Versione testata: PlayStation 5
Si comincia!
Avviato il titolo il gioco ci introdurrà con un tutorial che altro non è che una vera e propria run in compagnia di 3 Bot che vi consiglio di skippare dopo le prime aree in quanto da qui non sbloccherete personaggi, obiettivi e punti rifornimento. Arrivati quindi nell’hub centrale di gioco che sarà “vestito” da campo base di Fort Hope, potremo muoverci per le varie aree su cui torneremo più avanti ed avviare la nostra partita. Inutile girarci attorno Back 4 Blood è un titolo co-op, uno di quei titoli che o ti organizzi insieme ad altri 3 amici in cuffia o hai la fortuna di essere il quarto sconosciuto di un team già affiato a cui legarti. Come Left 4 Dead è un titolo che bisogna giocare di squadra, supportandosi a vicenda e soprattutto evitare di andare ognuno per i fatti propri se si vuole arrivare vivi alla safe room. Orde di zombie arriveranno infatti da ogni lato e sarà necessario coprirsi le spalle a vicenda ed evitare di azionare allarmi, spaventare corvi o fare rumori assordanti che potrebbero peggiorare la situazione. A tutto questo ovviamente non potevano mancare le versioni aggiornate degli infetti speciali che lanceranno acido, esploderanno attirando gli zombie, caricheranno la squadra e molto altro. Tutti gli infetti speciali avranno però alcune aree evidenziate di colore più chiaro dove sparare per fare più danni ed ucciderli il più velocemente possibile. La campagna sarà quindi divisa in 5 atti a loro volta divisi in blocchi di aree dalle quali poter ripartire senza dover rifare interamente tutto. Unica eccezione per l’atto finale che è una vera e propria lunga boss fight.
Per quanto riguarda l’inventario di gioco, ogni personaggio potrà disporre di un arma principale e di una secondaria o bianca e tre slot da riempire uno con armi da lancio come granate, filo spinato, molotov o tubi bomba, uno con equipaggiamenti medici come kit, bende o pillole ed un terzo speciale per poter riporre defibrillatori, kit di scasso, valigette con le munizioni, etc. Nonostante le varie casse da aprire ed i gruppi di munizioni sparsi per il titolo bisognerà comunque sempre dare un’occhiata al conteggio delle munizioni per non rimanere a secco e soprattutto organizzarsi col team per non avere tutti richiesta della stessa tipologia di munizioni. Il gioco mette a disposizione 3 livelli difficoltà disponibili da subito: Recluta, Veterano ed Incubo ma vi assicuro che senza gioco di squadra anche alla difficoltà più bassa potreste avere serie problemi.
Le missioni e la storia sono molto semplici e familiari. Un’epidemia zombie si è diffusa per il territorio grazie al virus “Verme del Diavolo” ed 8 personaggi chiamati sterminatori decidono di unirsi per tentare di contrastare un’ulteriore diffusione attraversando le aree di gioco sterminando più infetti possibili fino ad arrivare alla safe room. Tutti gli 8 personaggi sono diversi tra loro, ognuno con una proprio arma secondaria ed due abilità specifiche per il personaggio ed una di squadra. Abbiamo infatti Evangelo con la capacità di liberarsi dalle prese e una maggior percentuale di rigenerazione della resistenza con il bonus di squadra che se selezionato aumenterà a tutti i giocatori la velocità di movimento o ad esempio Holly con la capacità recuperare resistenza con ogni uccisione, avere una maggior percentuale di resistenza ai danni e dare maggior vigore alla squadra e così via.
Questo meccanismo viene poi arricchito dall’intelligente sistema di carte che il team di Turtle Studio Rock ha deciso di inserire in Back 4 Blood e che rendono ogni partita leggermente diversa. Ogni giocatore potrà infatti prepararsi un mazzo di carte che daranno dei bonus singoli o di squadra come maggior vita, capienza munizioni o abilità speciali. Le carte ad ogni inizio stage verranno mostrato a gruppi di 5 partendo dalla cima e potremo sceglierne una di volta in volta.
Le carte saranno di diverse in quattro categorie identificabili dai simboli in altro a destra (bersaglio, manubrio, dadi, ala):
- Carte Forza: queste carte andranno ad aumentare la nostra capacità offensiva aumentando la percentuale de danni per tipologia di arma ed alcune con abilità decisamente OverPower come il trasformare il colpo in mischia come un attacco con arma bianca in modo da poter lasciare lo slot dell’arma secondaria libero per una pistola ad esempio.
- Carte Disciplina: che andranno a migliorare le statistiche di tutto il team aumentando l’efficacia delle cure, la capienza della munizioni i danni inflitti di gruppo etc.
- Carte Riflessi: aumentano la velocità del personaggio in ogni sua forma, dai movimenti alla velocità di ricarica e cambio arma passando per una percentuale aumentata di Vigore.
- Carte Fortuna: aumentano gli slot degli accessori offensivi e curativi ed aumentano la quantità di munizioni e monete ottenute
Ogni carta poi avrà un sottotitolo tra cui troviamo Attacco, Difesa, Agilità e Strumento per identificare rapidamente quale statistica andremo a migliorare.
A contrastarci sarà il gioco stesso che come una sorta di master per i fanatici del giochi di ruolo ci metterà contro delle carte malus che potranno variare da zombie corazzati, una maggior percentuale di nemici e/o carte con obiettivi da completare per avere un bonus di denaro. Denaro che potremo trovare anche sparso per l’area di gioco e che sarà fondamentale per comprare munizioni, potenziamenti, kit medici ed equipaggiamenti nella cassa rifornimenti presente all’inizio di ogni stage nella safe room. Dare una tempistica di completamento del titolo sarebbe quasi fuorviante dato che le ore necessarie sicuramente varieranno in base alla difficoltà impostata e la capacità della squadra. Back 4 Blood punta poi sulla rigiocabilità dei livelli che daranno un feeling sempre diverso grazie alla meccanica delle carte e alle posizioni di trappole ed oggetti sulla mappa che saranno differenti di partita in partita.
Oltre alla modalità co-op torna anche la componente multiplayer con la modalità Sciame. Qui la nostra squadra giocherà contro una squadra avversaria online alternandosi tra Sterminatori ed infetti speciali. Ogni round sarà vinto dalla squadra che resisterà più tempo in vita come sterminatori. Modalità che personalmente ho sempre snobbato un po’ anche su Left 4 Dead.
Tecnicamente Back 4 Blood è eccelso. Nulla che faccia gridare al miracolo ma per la quantità di nemici che ci verranno lanciati contro soprattutto alle difficoltà più alte è decisamente ottimo. Le ambientazioni sono ben curate e su PS5 sono praticamente stato sempre inchiodato sui 60FPS senza registrare praticamente mai lag o bug. Per quanto riguarda il comparto sonoro, il titolo da il meglio di se con una cura veramente maniacale dal suono delle armi ai versi dei nemici ci metteranno sull’attenti grazie all’audio a 360° e indirizzeranno i nostri proiettili verso la giusta direzione. Sfruttati molto bene anche i grilletti adattivi del pad di Sony che cambieranno la vibrazione e la pressione necessaria per sparare in base al tipo di arma.
Turtle Rock Studio riprende quindi la formula vincente di Left 4 Dead che ha appassionato i giocatori nel corso degli ultimi anni e la ripropone in Back 4 Blood. Una versione aggiornata, svecchiata e decisamente migliorata grazie all’introduzione della meccanica delle carte. Come anticipato si pone come un titolo pienamente co-op dove è quasi fondamentale avere un team di amici con cui giocare. Ma superato questo “scoglio” il divertimento e la soddisfazione provata ripulendo area dopo area è assicurato. Il titolo inoltre è disponibile sul Game Pass di microsoft il che è sicuramente un pregio enorme. Inoltre Warner Bros. Games e Turtle Rock Studio hanno assicurato un sostanzioso piano di update con DLC e vari contenuti che verranno rilasciati nel corso dei mesi successivi. Se siete fan di vecchia di data di Left 4 Dead è quindi un titolo imprescindibile e che amerete, se invece non vi siete mai approcciati al genere è arrivato il momento di chiamare tre compagni di squadra, imbracciare il fucile e ripulire la città.
Vi ricordiamo che Back 4 Blood è disponibile per PlayStation 4, Xbox One, PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC.