Terzo episodio di Big Sky, la nuova serie Star Original su Disney+
Alla fine dei primi due episodi di Big Sky speravamo tutti che la puntata successiva potesse, in qualche modo, brillare per qualità e colpi di scena, ahimè, così non è stato. Purtroppo, ancora una volta, sono tanti i problemi di scrittura e il risultato finale è estremamente deludente. Se prima avevamo trovato pesante l’eccessiva drammatizzazione dei fatti narrati, in questo terzo episodio lo sono ancora di più, tanto da apparire quasi ridicoli. Spiace dirlo, ma Big Sky si conferma uno show televisivo in stile anni ’90, con protagonisti che compiono azioni tanto illogiche da annullare il senso totale della storia.
Per esempio la fuga dal seminterrato di Grace, che di certo non la fa brillare per intelligenza. Per non parlare di come – incredibilmente – poco dopo Rick riesce a rintracciarla nonostante si trovino nel bel mezzo di un bosco dalle dimensioni sconfinate. Quante probabilità c’erano che lui la trovasse? Una su un milione, però tant’è.
Non solo, ma in questa puntata sono tanti anche i problemi di ritmo; l’episodio è incredibilmente statico dal punto di vista dello sviluppo narrativo e non succede niente di così interessante da spingerti a continuare. Tutto è incentrato su scene d’azione che portano da nessuna parte se non gettare lo spettatore in uno stato di confusione. Ad alimentare questo senso di macchinosità nella sceneggiatura, ci sono, poi, delle evidenti carenze nel montaggio, visibili anche a un occhio poco esperto.
I personaggi
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, possiamo dire che almeno i “cattivi”, Rick e Ronald, sono quelli che danno un po’ più di spessore alla storia. Il primo si conferma un sociopatico privo di empatia, mentre il secondo capiamo che agisce impulsivamente in base al suo stato d’animo; una sorta di grilletto pronto a scattare se provocato. Tuttavia, anche in questo caso, continuano a esserci degli errori di scrittura. Rick, infatti, che dovrebbe essere la mente di tutta l’operazione pecca fin da subito di un’ingenuità pazzesca che finisce, inevitabilmente, per esasperare lo spettatore.
Sì, perché a pensarci bene, Rick avrebbe potuto benissimo tirarsi fuori da tutto questo caos e rimanere indenne, semplicemente addossando la colpa al suo compare. D’altra parte, prima della fuga di Grace quest’ultimo era l’unica persona uscita allo scoperto sulla quale sarebbe ricaduta tutta la responsabilità; a chi avrebbe creduto la gente, dopotutto? A un poliziotto rispettabile o a un camionista visibilmente squilibrato? Ma no, meglio fregarsi con le proprie mani.
Allo stesso modo, un altro errore nella scrittura dei personaggi si ha per la moglie di Rick e la madre di Ronald. Entrambe, cioè, iniziano a nutrire dei sospetti sul loro modo di comportarsi, ma anche in questo caso viene da chiedersi: ma se i due uomini due già da tempo erano dediti allo sfruttamento della prostituzione, come mai il dubbio che possa esserci qualcosa di strano, viene loro soltanto adesso? Insomma, più che darci delle risposte, Big Sky continua a far emergere tanti interrogativi.
Infine, Cassie e Jenny, hanno deciso di mettere da parte le loro divergenze in amore e allearsi per trovare Cody (ormai più morto che vivo) e le due sorelle scomparse. Tuttavia, nonostante più volte si trovino ad avere la soluzione sotto al naso, arrivano sempre alla conclusione sbagliata e fanno un buco nell’acqua. In generale, comunque, le vediamo assumere un atteggiamento maturo e, per fortuna, non siamo più costretti a sorbirci altre risse nei bar. Almeno per ora.
Complessivamente, insomma, Big Sky continua inesorabile la propria discesa verso il baratro, e di questo passo è innegabile che diventerà presto una delle serie tv peggio riuscite degli ultimi anni. Noi, nel frattempo, continuiamo a sperare in un miracolo. Alla fine, mai dire mai.