Blizzard: arriva la risposta del presidente sul caso ban e Hong Kong

Una risposta che di fatto mostra un netto passo indietro rispetto alla decisione presa.

Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato tutta la vicenda che ha riguardato Blizzard e della “bomba” mediatica scoppiata successivamente alla sospensione da Hearthstone del giocatore professionista Blitzchung. La community si è pertanto attivata immediatamente contro Blizzard e dopo giorni di polemiche, boicottaggi e montagne russe in Borsa, il presidente di Blizzard J. Allen Brack ha pubblicato un suo commento ufficiale sull’accaduto sfruttando direttamente il sito di Blizzard Entertainment.

Nel sopracitato commento ufficiale, Allen Brack ha voluto sottolineare, come prima cosa, i valori di Blizzard che per lui rimangono assolutamente solidi e immutati. Si tratta degli stessi motti che alcuni dipendenti avevano oscurato dalla statua dell’orco presente presso la sede della compagnia. Questi motti sono “every voice matters” (ogni voce conta) e “think globally” (pensa globalmente, ovvero un invito a guardare le cose da ogni angolazione). Questo il suo commento:

“Le decisioni che abbiamo preso nel corso dello scorso weekend hanno portato le persone a domandarsi se siamo ancora fedeli a quei valori. Lo siamo nel modo più assoluto, lasciatemi spiegare.”

Il dirigente ha quindi spiegato che Blitzchung ha ricevuto la sospensione di un anno e la relativi sottrazione dei premi ottenuti, perché ha violato la normativa di Blizzard che vieta di esporsi politicamente sui canali ufficiali dello sviluppatore. Per questa ragione il presidente ha voluto sottolineare come i rapporti tra Blizzard e la Cina non abbiano in alcun modo influenzato la decisione. Era già una cosa detta il giorno della comunicazione della sospensione, ma al riguardo Allen Brack ha aggiunto:

“Parte dei nostri slogan ‘Think Globally’, ‘Every Voice Matters’, ‘Leading Responsibly’, si tramutano nel riconoscere che abbiamo fan e giocatori praticamente in tutti i Paesi del mondo. Il nostro obiettivo è aiutare quei giocatori a collegarsi nelle loro aree in comune, come la loro passione per i nostri giochi, in modo da creare un senso di comunità condivisa. Le visioni specifiche espresse da Blitzchung NON sono state un fattore nella decisione che abbiamo preso. Voglio essere chiaro: i nostri rapporti in Cina non hanno avuto influenze sulla nostra decisione.”

A questo punto il presidente ha aggiunto una precisazione riguardo proprio ai regolamenti aziendali:

“Abbiamo la regola che vuole che si rimanga concentrati sui giochi o sul torneo per fare in modo che ne benefici il pubblico di tutto il mondo. Questa è stata la nostra unica considerazione, nella decisione che abbiamo preso. Se fosse stato espresso il punto di vista opposto, nello stesso modo deliberato e divisivo, avremmo agito esattamente allo stesso modo.”

Allen Brack ha poi voluto dire la sua riguardo alle segnalazioni dei fan aggiungendo che Blizzard sa perfettamente che Blitzchung non ha barato durante il torneo. Per questo motivo afferma che riceverà il premio che merita e che si è conquistato. Inizialmente, infatti, l’azienda aveva deciso di non darglielo, come punizione, ma adesso ha deciso addirittura di tagliare la squalifica da un anno a sei mesi, sia per il giocatore che per i due presentatori licenziati:

“Nel torneo in sé Blitzchung ha giocato correttamente. Riteniamo ora che dovrebbe ricevere il suo premio. Capiamo che per molti questa non è una questione di premio, forse per altri sarà irrispettoso anche solo che ne parliamo. Essere irrispettosi non è il nostro intento. Non cambia, invece, la valutazione sul post-gara, anche se la squalifica sarà ridotta. Giocare in modo corretto include anche una condotta appropriata nel pre e nel post gara, soprattutto quando un giocatore accetta il riconoscimento per aver vinto durante una trasmissione. Quando valutiamo la sospensione, riteniamo che sei mesi per Blitzchung siano più appropriati. Trascorso questo tempo, potrà di nuovo competere nel circuito dei professionisti di Hearthstone, se lo vorrà. Ci sono delle conseguenze se sposti la conversazione lontano dallo scopo dell’evento.”

La comunicazione del presidente si conclude con un ringraziamento rivolto ai fan e rimarcando nuovamente i fini iniziali di Blizzard:

“Uno dei nostri obiettivi è assicurarci che ogni giocatore, in ogni parte del mondo, a prescindere dalle sue visioni politiche, del suo credo religioso, della sua etnia, del suo sesso o di qualsiasi altra considerazione possa sempre sentirsi al sicuro e benvenuto nel competere e nel giocare i nostri giochi. Noi di Blizzard vi ascoltiamo sempre e siamo sempre in cerca di modi per migliorarci, fa parte della nostra cultura. Vi ringraziamo per la vostra pazienza, mentre continuiamo ad imparare.”

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