Concord – La Recensione

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Ce la farà Concord a dire la sua nel gigantesco mare dei multiplayer online?

Dopo aver avuto modo di provare Concord, il nuovo live service di Sony, durante il suo periodo di beta che ne anticipava il lancio, siamo finalmente pronti a darvi un’opinione sull’ultima fatica del team Firewalk, ora che il gioco è finalmente disponibile negli store.

Sarà riuscito a convincerci dopo i dubbi smossi nella nostra anteprima? Scopritelo nella recensione di Concord.

Come avevamo avuto modo di vedere, Concord è uno sparatutto in prima persona basato sul modello degli hero shooter. Ogni eroe, qua identificato come Freegunner, possiede un gunplay unico e caratteristico, così come attacchi speciali e abilità passive che cambiano da un personaggio all’altro. In Concord il concetto di classe tipica di questo tipo di produzione (il trittico DPS, Tank e Healer) viene ibridato in nuove classificazioni per i ruoli.

Ancora e Breccia, i tank, giocano in prima linea, godono di una buona difesa e sono adatti per il ground control nelle modalità più strategiche dedite alla conquista di un obiettivo. La differenza fra le due tipologie sta nella predisposizione alla difesa, sua e della squadra, o nell’attacco nudo e crudo.

Ranger ed Infestanti si spartiscono invece la fetta dedicata al più classico del DPS. I ranger corrispondono agli attaccanti, personaggi versatili e “all around”, che solitamente prediligono un attacco diretto e meno ragionato. Gli infestanti sono invece attaccanti dotati di particolari skill di mimetizzazione o una velocità di movimento sopra la media alla quale è difficile stare dietro.

Più aperta ad un’impostazione di supporto che non alla semplice cura, il ruolo dell’healer viene rivisto in chiave più ampia, con gli Stratega che possono piazzare nell’area di gioco consumabili e oggetti in grado di rallentare i nemici o localizzarli, dando così una mano passivamente alla squadra. Ci sono poi i Guardia, personaggi dediti al gioco ranged, che lavorano nelle retrovie, più difficili da individuare e spesso una spina nel fianco nelle situazioni più caotiche.

Se il team di Firewalk è stato attento nella costruzione di un ricco gruppo di personaggi , abbastanza variegato e diversificato (16 al lancio), sebbene le similitudini verso il cast di Overwatch e affini non manchino, dove Concord crolla su sé stesso è nel bilanciamento di quest’ultimi, che necessita ancora tanto lavoro per potersi definire adeguato.

L’avere personaggi con un time to kill esagerato, come Lennox, li pone immediatamente in una posizione di vantaggio rispetto ad altri più lenti nella loro cadenza di fuoco. Prendiamo nuovamente Lennox come esempio perché è uno dei personaggi che più necessita di una revisione in quanto le sue caratteristiche lo rendono micidiale in ogni occasione. È in grado di eliminare un nemico con solo un paio di colpi ben assestati, sia nello scontro ravvicinato che sulla lunga distanza, al pari di un cecchino. Può curarsi da solo e contare sul supporto di un coltello esplosivo altamente letale. Lennox diventa così una macchina letale, un elemento immancabile in ogni squadra, e la sua assenza il più delle volte si trasforma in una sconfitta a tavolino. E questo è uno squilibrio che si sente in maniera troppo tangibile durante le partite.

Alcuni personaggi non sono in grado di reggere uno scontro 1vs 1, specie le l’avversario è in grado di curarsi o se il rateo di fuoco è maggiore. Anche i personaggi più corazzati sono sbilanciati, in negativo. Essendo di loro natura più lenti, soffrono troppo verso personaggi più veloci, e non hanno abbastanza mezzi per contrastare, a livello di abilità, l’offensiva nemica, cosa che invece dovrebbero essere in grado di fare proprio in virtù della loro natura fortificata. Tutto il resto del cast è un calderone di glass cannon, di per sé anche abbastanza forti a livello di danno ma troppo fragili per reggere uno scontro diretto contro quei soliti 2/3 personaggi che godono di quella superiorità intrinseca che deve essere rivista a tutti i costi.
Questo ha fatto si che su 16 personaggi selezionabili al lancio, in partita si vedano sempre solo i soliti 5/6 volti familiari, lasciando il resto ad ammuffire nella panchina virtuale di Concord.

Dove si sente maggiormente questo squilibrio è nella modalità base, Rissa, un semplice death match a squadre, con la variante Caccia al Trofeo (l’equivalente di Uccisione Confermata di COD), dove i giocatori si trovano spesso a giro per la mappa in situazioni isolate dove lo scontro vis-à-vis è inevitabile.

Un po’ meglio in modalità Dominio, dove nel dover controllare la zona di turno capita di stare più compatti con la squadra e a quel punto avere un accenno di sinergia delle varie abilità. Ma si tratta di una cosa più casuale che altro, e dove ancora una volta i personaggi con le statistiche migliori vincono a prescindere da tutto. Nemmeno Rivalità, l’unica modalità strategica al momento disponibile è capace di ribaltare le sorti di Concord. Anzi, il numero di rientri limitati in caso di morte pesa ancora maggiormente sul bilanciamento della squadra, decidendone quasi a priori gli esiti.

Ed è un peccato perché nonostante le diffuse criticità, una volta presa confidenza con il gameplay e le sue dinamiche, Concord mostra un suo lato divertente e una certa solidità di fondo. I match sono veloci e si viene invogliati a far ripartire subito il prossimo scontro. Ci sono poi le sfide da completare, divise per giornaliere, settimanali o stagionali, che contribuiscono anch’esse a coinvolgere il giocatore nell’accumulare esperienza per sbloccare nuovi contenuti, tutti accessibili in game senza ricorrere all’acquisto di pass stagionali esterni.

Una delle critiche mosse a Concord riguarda la scelta di non proporlo come gioco free to play, come tanti altri hero shooter sul mercato, ma di piazzarlo negli store a 40 euro. Visto come è andato il lancio, con pochissimi giocatori sia su Steam che su PlayStation, tendenzialmente saremmo anche noi di quell’opinione. L’avere un “entry fee” abbastanza accessibile però ha consentito a Firewalk di evitare, almeno per il momento, di ricorrere ai battle pass o agli acquisti in game per skin e altro, utilizzando un intricato sistema di sblocco per ottenere nuove estetiche con le quali personalizzare il proprio Freegunner. Troveremo quindi una progressione per ogni singolo Freegunner, che salendo di livello sbloccherà nuovi oggetti customizzabili, così come la reputazione del giocatore, anch’essa delegata a fornirvi una ricompensa per ogni livello superato. Come terzo sistema di sblocco abbiamo le varianti dei Freegunner, ovvero versioni modificate con caratteristiche differenti (e non sempre migliori dell’originale) così da offrire maggior varietà e personalizzazione anche sul fronte del gameplay. Nonostante non ci sia modo di vedere quali siano gli sblocchi per ogni livello (e speriamo i dev aggiungano questa possibilità in futuro) avere la garanzia che tutto possa essere sbloccato semplicemente giocando è un incentivo maggiore e una scelta che tutto sommato apprezziamo.

Resta però alle spalle l’ombra del bilanciamento, uno scoglio che in questa prima versione di lancio risulta abbastanza invalicabile e una poca originalità di fondo che rendono Concord decisamente poco invitante. E se sorvoliamo momentaneamente sul design dei personaggi (che ha comunque un valore abbastanza soggettivo e personale), anche semplicemente analizzandone il gameplay appare poco attraente. Si tratta di uno sparatutto molto classico, senza nessun brio da parte dei Freegunner, anzi l’effetto copia carbone rispetto agli eroi di altri hero shooter è sempre dietro l’angolo. Così come le modalità proposte, o le mappe, un po’ generiche nella loro realizzazione. Nulla riesce ad essere qualcosa di veramente accattivante agli occhi del giocatore.

Questo riaccende una domanda che ci eravamo già posti durante l’anteprima e che ora si ripropone più accesa che mai, specie in queste ultime ore, dopo che anche Foamstars, lo shooter che strizzava l’occhio a Splatoon ha scelto la strada del f2p nel tentativo di salvarsi da una deriva inevitabile: io, utente che sono anni che spendo tempo e soldi su un altro titolo online analogo, che motivi ho per passare a Concord e ritrovarmi con un’esperienza vagamente simile ma meno appagante? E la risposta ve la potete immaginare benissimo da soli.

L’unico merito che possiamo riconoscere a Firewalk è la solidità del gioco e la sua pulizia, qualità ultimamente rara nelle produzioni moderne. Tecnicamente Concord è un titolo valido, fluido, ben confezionato, nel quale ogni singolo ingranaggio funziona alla perfezione. Niente bug, rari i problemi al net code, a livello di affidabilità è una perla rara. Le ambientazioni per quanto generiche sono realizzate con cura, con uno sviluppo verticale pensato per i personaggi capaci di volare o saltare in alto, spesso articolate in più percorsi, hanno però tutte in comune una mappa abbastanza simmetrica per mantenere intatti (almeno nelle intenzioni) certi equilibri nelle modalità di conquista.

Per quanto riguarda il cast dei personaggi, come abbiamo detto va molto a gusto personale perché si tratta di un design abbastanza importante, che soffre particolarmente in una poca coesione nello stile e manca forse di un filo conduttore, buttando nella mischia personaggi umanoidi, alieni e androidi un po’ alla rinfusa. Sorvolando sulla questione woke e su quanto sia forzatamente un gioco DEI (Diversity, Equity & Inclusion) con tutte le inutili polemiche nate su internet, il character design dei personaggi è altalenante, con alcuni personaggi decisamente ispirati, ed altri più anonimi e dalle dubbie scelte cosmetiche. La costante però è la sensazione di trovarsi di fronte ad un qualcosa di tremendamente derivativo, e non sarà un caso se vi sembrerà di avere davanti a voi ad un tentativo poco riuscito di ricreare il mood retrofuturistico anni ’80 da Guardiani della Galassia in versione discount.

Oltretutto, pur trattandosi di un gioco esclusivamente incentrato sul multiplayer, il team di Concord ha voluto inserire una contestualizzazione narrativa per creare un background ai Freegunner. Ogni settimana, con il progredire dei mesi, verrà rilasciato un nuovo filmato che aggiornerà le vicende dei protagonisti fornendoci nuovi elementi di lore da approfondire poi all’interno della Guida Galattica. Un sistema un po’ confusionario dove sono raccolti al suo interno documenti o racconti sull’universo di Concord, un minestrone di concetti che poco interessano a chi butta su il gioco solo per fare qualche “kill” in game e poco più.

Il tutto adattato e doppiato però in un ottimo italiano, con i Freegunner che di tanto in tanto commenteranno le azioni in partita, avvisandoci di un nemico o incitandoci nel caso il punteggio. Le musiche invece si perdono un po’ nella caoticità dell’azione, lasciando invece spazio ai rumori ambientali, con una buona spazialità dell’audio che permette di percepire da quale direzione stanno arrivando i nemici e di giocare così d’anticipo. Manca invece un sistema di chat testuale rapida, che avrebbe aiutato la comunicazione con la squadra anche con semplici comandi, tipo per ripiegare o richiedere cure in caso di necessità.

Speravamo che Concord riuscisse in qualche modo ad essere una valida alternativa nel vasto mondo degli hero shooter e dei live service, ma purtropo le molte ore passate con il nuovo FPS di Sony e Firewalk hanno portato alla luce diverse criticità che rendono Concord un titolo sul quale c’è ancora molto da lavorare. Primo fra tutti il totale squilibrio fra i personaggi che necessita di un massiccio ribilanciamento per rendere i vari Freegunner un’opzione valida durante la fase di scelta. Così come una migliore offerta per quanto riguarda le modalità di gioco, magari puntando su qualcosa di più originale rispetto al più classico ed inflazionato dei death match a squadre. Modifiche necessarie per riportare in carreggiata un titolo con del potenziale inespresso che rischia di finire la sua corsa anzitempo. Nella volontà degli sviluppatori ci sono tante idee e tante buone intenzioni concentrate in un’ottimistica roadmap che già scagliona i nuovi contenuti nei prossimi mesi in arrivo. Speriamo però che il destino di Concord non sia già segnato e chissà se per ribaltare una situazione che al momento sembra abbastanza disastrosa, se la soluzione migliore sia percorrere la stessa strada di Foamstars, abbracciando una formula free to play? Solo la storia ce lo saprà dire.

Concord è disponibile su PlayStation 5 e PC.

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Concord – La Recensione
Pro
Tecnicamente solido e pulito
Tanti estetiche e oggetti personalizzabili sbloccabili in game.
Il cast dei Freegunner è ricco e vario...
Contro
...ma necessita di un ribilanciamento globale.
Manca di originalità nelle modalità di gioco.
Non essere free to play potrebbe allontanare gli amanti del genere.
6
Voto