Concrete Genie parte da ottime idee, ma può fare breccia solo su un determinato tipo di pubblico.
Ottobre ha riempito gli scaffali videoludici di numerose produzioni. Dai prodotti annuali come Call of Duty, alle nuove proprietà intellettuali come Little Town Hero, passando per il gradito ritorno di Luigi’s Mansion, e la remastered di MediEvil. In mezzo a tutto questo, un’esclusiva PlayStation 4 che è passata inosservata, annunciata durante la Paris Games Week del 2017, e che si discosta fortemente dalle solite produzioni di casa Sony. Concrete Genie, secondo lavoro di PixelOpus, racconta una parabola sul bullismo, e sul superare le difficoltà grazie all’arte e alla fantasia.
Disponibile da Ottobre a poco meno di trenta euro, Concrete Genie si divora in un paio di sessioni, ma sarà stato ignorato giustamente? Scopriamolo assieme.
Una città senza più luce
Denska è una città abbandonata a seguito di un’incidente navale che ne ha inquinato le acque. Se tutti gli edifici sono lasciati a se stessi, i giovani si recano tra le vuote strade per fare quello che vogliono. Ash è un ragazzo solitario, appassionato di disegno e che adorava vivere a Denska. Ogni giorno mentre si perde nei suoi ricordi d’infanzia, si diverte a disegnare mostri sul proprio quaderno. Il problema principale nella vita di Ash però, sono i suoi coetanei. Fino a quando, una sera, dopo essere stato accerchiato dalla solita banda di bulli, il quaderno di Ash viene strappato, e le pagine con gli schizzi disperse dal vento per praticamente tutta Denska. Non contenti, i bulletti chiudono il nostro protagonista sulla funivia in disuso e lo mandano al faro della città.
Anche il faro sarebbe dovuto essere disabitato come il resto della città, o almeno, non vi sono altri umani. Raccogliendo uno strano pennello, Ash incontrerà Luna, un mostro senziente che ha preso vita niente di meno che da un suo disegno. Ascoltando le richieste della sua amica, il ragazzo dovrà utilizzare il pennello per ridare colore alla città, scacciandone le ombre e l’inquinamento che l’avvolge.
Durante le circa sei ore necessarie a raggiungere i titoli di coda, Ash dovrà vedersela sia con l’oscurità sia col gruppetto di bulli che lo terrorizza, imparando a conviverci e a superare le divergenze. La fiaba a tinte oscure di PixelOpus scava purtroppo solo superficialmente sulle questioni importanti, rimarcando però un forte messaggio contro il bullismo e la solitudine. È un modo diverso dal solito, almeno nelle produzioni esclusive di Sony, di affrontare questo determinato argomento. Una storia che gioca su dei punti di forza solidi e sicuri, visti in altri medium e qui riportati con l’utilizzo di un pennello e dei Geni.
Dare vita, o concretezza, agli amici disegnati di Ash è il punto focale del gioco. Esistono tre tipi di Genio: quello di fuoco, d’aria ed elettrico. Usare al meglio le abilità di ognuno di questi è la base di ogni singolo enigma di Concrete Genie. Non c’è nessun ostacolo insormontabile o di difficile comprensione nel viaggio ideato da PixelOpus. Una volta dato vita ad un Genio, potremo interagirci con le pagine di quaderno raccolte tra le vie ed i tetti di Denska. Con gli stessi disegni, saremo in grado di riaccendere le lampadine della città, in una metafora più o meno evidente dello scacciare l’oscurità con la luce. Ogni quartiere va illuminato per poter proseguire, nel mentre Ash raccoglierà nuovi connotati per i suoi amici oppure scoprirà il passato felice di Denska.
Per poter muovere il pennello sui muri, PixelOpus ha pensato di usare il giroscopio di dualshock 4. L’idea è buona solo su carta, infatti per disegnare basterà muovere leggermente il joypad nelle diverse direzioni, e la magia di Ash farà il resto. Una mossa molto semplice che al contempo limita la libertà (e di conseguenza la vena artistica) del giocatore.
Le fasi platform invece sono intuitive e si può dire praticamente lo stesso anche delle poche sfide che permeano l’ultimo atto della storia.
Ad ogni fine atto, la zona esplorata e purificata sarà disponibile in Gioco Libero, in cui dipingere quanto vogliamo con gli schizzi a nostra disposizione. Concrete Genie supporta anche PlayStation VR in una modalità separata con tanto di trofei.
Il lato giocato di Concrete Genie non è eccezionale ma è ben confezionato grazie ad una magistrale direzione artistica. Sotto quest’aspetto infatti, l’avventura di Ash è una delle esclusive Sony maggiormente ispirate.
Non solo i colori pastello utilizzati per dar vita ad Ash e ai suoi disegni, ma tutto il gioco di luci ed ombre che avvolge la città di Denska rende Concrete Genie un quadro in cui perdersi. Durante i filmati, ci si trova davanti ad una tecnica simile alla stop-motion, ma in grado di scaldare il cuore come se stessimo vedendo una produzione animata degli ultimi anni (molto simile al film dedicato ai Peanuts sempre di Sony). La colonna sonora composta da Sam Marshall rende ancora più magica l’atmosfera dell’avventura di Ash, trasformando ogni incontro con i Geni in qualcosa di unico. Concrete Genie è completamente in italiano, sia nei testi che nel doppiaggio.