Un libro magico e una ragazzina troppo curiosa, Daisy è adatto ad un pubblico di tutte le età.
Lasciarsi incantare dalle favole è un lusso che molti lettori non si permettono più di avere. Siamo abituati a cercare il pelo nel proverbiale uovo, non riuscendo a goderci più niente per trovare a tutti i costi un difetto. In nome di una tanto osannata oggettività che ci rovina l’umore e quello che abbiamo attorno.
Fortuna che Tunuè ha dalla sua una collana pensata per i più piccoli, TipiTondi, in cui viene pubblicato anche Steven Universe, che non ha paura di dare un tocco di spontaneità a quel che ci sta attorno.
È il caso di Daisy, disponibile per poco meno di quindici euro dalla scorsa estate, frutto del lavoro congiunto di Marco Barretta e Lorenza Di Sepio (Simple & Madama). Una favola che si ispira un po’ a La Storia Infinita, un po’ a Il Mago di Oz, e un po’ anche a Pagemaster.
Ho divorato la favola di Daisy in una mezz’oretta, lasciandomi trascinare dall’incredulità di quello che stava accadendo alla ragazzina, e rimanendo interdetto da quella pagina finale.
Daisy vive da sola col padre che è allergico ad ogni tipo di fiore. Per un progetto scolastico, la ragazza deve prendersi cura di un piccolo fiorellino, per imparare l’altruismo. Decide di nasconderlo al padre, così da non scatenarne l’allergia. Purtroppo, la stessa sera, il genitore la scopre e porta via la piantina; più tardi la stessa notte Daisy si sveglia attratta da uno strano profumo di fiori che la porta in cantina. Qui incontrerà per la prima volta Paglia, uno spaventapasseri senziente che deve fare di tutto per proteggerla. Il pericolo? Un misterioso fumo senziente, proveniente da un vecchio libro.
Manoscritto redatto proprio dal padre in gioventù, una scoperta che lascia Daisy esterrefatta e piena di domande. Purtroppo non potrà rivolgerle al genitore, perché una volta cominciato a leggere il libro, la piccola viene teletrasportata, con tanto di pantofole e guardia del corpo, all’interno del volume.
Daisy sprofonda letteralmente nella lettura, diventando la protagonista del manoscritto.
Daisy è una favola sulla crescita. Al fianco dell’omonima protagonista, i più piccoli impareranno che a volte la verità fa male, ma è sempre più positiva di una bugia. Anche di quelle dette a fin di bene. Si empatizza facilmente con Daisy, grazie anche al lavoro di scrittura di Barretta adatto ad un pubblico davvero di tutte le età. Sia chiaro, non ci sono sotto-testi nascosti anzi, i dialoghi sono sempre diretti e semplicissimi. Qualche battuta atta a smorzare la tensione, i personaggi del libro che nascondono più di qualche segreto e la consueta maturazione della stessa Daisy nel corso del suo viaggio per poter tornare dal padre.
E poi arriva il finale. Rapido. Inaspettato. A tratti Doloroso.
Perché la vita adulta è fatta di scelte e di bivi, e decidere in una direzione blocca l’altra per sempre. È questo che ci vogliono dire Barretta e Di Sepio. Un finale che lascia aperta una strada diversa, ma che cambia per sempre Daisy. L’addio all’infanzia delle ultime pagine nasconde una crescita costante e la maturazione dell’eroe.
Maturazione visibile anche tramite i disegni di Lorenza Di Sepio dal tratto leggero (si intravedono anche le linee a matita) e dai colori accesi. Tavole leggere forse poco ricche di dettagli (salvo rari casi) che non appesantiscono la lettura, trascinandoci a fianco di Daisy in questa improbabile avventura. Una favola da divorare per merenda, che vi ricorderà l’ingenuità della fanciullezza e la durezza della vita adulta.
Daisy è un altro colpo andato a segno per la collana TipiTondi, e questa volta è tutto italiano.