Far Cry 6 – La Recensione

Far Cry 6: squadra che vince non si cambia, o almeno non troppo!

Squadra che funziona non di cambia diceva il famoso detto ed è quello che sicuramente sarà ben scritto ed appeso su un cartello dentro la sede di Ubisoft Montreal ed Ubisoft Toronto.  A 3 anni dal capitolo precedente che ci aveva portato a destreggiarsi tra le confraternite religiose del Montana, il sesto capitolo di Far Cry torna quest’anno sulle nostre console e su PC portandosi dietro tutti gli aspetti positivi testati ampiamente nel tempo ma anche qualche nota dolente, aggiungendo però qualche piccola novità ben apprezzata.

Quest’anno Ubisoft ci porta al caldo, nella meravigliosa ed assolata isola di Yara. I tramonti mozzafiato sul mare, la fitta vegetazione e le tantissime creature che vivono sul territorio sono però soltanto la facciata della vera natura dell’isola. A tenere ben salde le redine del paese stringendolo nella sua morsa letale troviamo il dittatore Antòn Castillo soprannominato El Presidente ed interpretato dal sempre bravissimo Giancarlo Esposito che tutti noi ricordiamo per il magnifico ruolo di Gus Fring nella serie tv Breaking Bad o nella recente serie di The Mandalorian. Castillo comanda ogni cosa su Yara, controllando la polizia ed obbligando il popolo a lavorare in piantagioni tossiche di Viviro tramite cui realizzare un miracoloso farmaco contro il cancro fonte del potere e dell’enorme fortuna del dittatore. L’unica cosa a cui Castillo tiene forse più del Viviro è il figlio Diego indottrinato senza successo da una crudele educazione, servite solo a far nascere nel giovane ideali più rosei e meno dittatoriali per il suo paese. Per tentare di cambiare le sorti ed il destino di Yara vestiremo quindi i panni (maschili o femminili in base alla nostra scelta) di Dani Rojas, un giovane che dopo essere sopravvissuto ad una vera e proprio caccia all’uomo verso i ribelli della capitale Esperanza, rinominata la Noche de la Muerte, tenterà di fuggire dall’isola caraibica per raggiungere il sogno americano sulle coste della Florida. La sua fuga con un peschereccio insieme ad altri fuggitivi verrà interrotta però dall’arrivo de El Presidente in persona, che dopo aver assaltato l’imbarcazione ed essersi ripreso il figlio Diego, anche lui in fuga dal padre dittatore, affonderà il mezzo lasciando tutti i passeggeri al destino del mare. Dani quindi dopo essere giunto per miracolo sulla vicina isola di Isla Santuario, farà la conoscenza di Clara Garcia, capo dei ribelli e deciderà di unirsi alla sua causa per liberare una volta per tutte Yara dalla stretta di Castillo.

Una delle principali novità di questo nuovo capitolo risiede proprio in Dani Rojas che qui per la prima volta nella storia del franchise viene mostrato in volto ma soprattutto lo sentiamo parlare negli scambi con gli altri personaggi, dando un’ottima caratterizzazione del protagonista, cosa che effettivamente era sempre un po’ mancata nei capitoli precedenti. Se da un lato il protagonista risplende all’interno dell’opera, dall’altro lato la delusione nella gestione del villain si fa sentire. Antòn Castillo è tutt’altro che un cattivo indimenticabile, complice una scrittura banale che manca di originalità ed una presenza scenica parecchio ridotta. Veramente un peccato considerando la presenza di Esposito che tira fuori un’ottima interpretazione risultato decisamente sprecato.

Versione testata: PlayStation 5

 

La storia si sviluppa sulla falsa riga dei capitoli precedenti con una grande (enorme) mappa divisa a zone da esplorare e sbloccare con la progressione del gioco seguendo l’ordine di narrazione per evitare di ritrovarsi in roccaforti o posti di blocco con nemici a livelli troppo alti rispetto al nostro. Far Cry 6 è un open world gigantesco e non solo  per via della mappa di gioco. Tantissime armi e mezzi saranno a disposizione del giocatore con alcuni equipaggiamenti importantissimi come la tuta alare ed il rampino disponibili fin dalle prime fasi del gioco. Per le armi inoltre è stato inserito il sistema del fai-da-te per creare divertenti combinazioni tra le più disparate. A questo bisognerà aggiungere anche il Supremo, uno zaino disponibile fin dalle primissime fasi di gioco che scatenerà un attacco potenziato in base all’equipaggiamento scelto come ad esemprio l’utilissimo lancia-missili per fermare l’arrivo dei mezzi corazzati e degli elicotteri. Questi ultimi saranno la vera spina nel fianco della nostra avventura, caratterizzata da nemici con un’IA non tra le più brillanti. A volte vi basterà imboccare un corridoio stretto per vedere arrivare tutti i nemici in fila indiana pronti ad essere trucidati dal nostro armamentario. Durante la sua storia Dani avrà sempre al suo fianco un amigos, un compagno che starà sempre al suo fianco pronto ad aiutarlo in ogni battaglia ma bisognoso al tempo stesso di coccole e cura. Su Yara avremo a disposizione 3 amigos principali, il coccodrillo Guapo, il gallo Chicharron ed il cucciolo di bassotto Chorizo, coccoloso ma decisamente temibile.

La storia si conclude in circa 20-25 ore ma all’interno del titolo avremo a disposizione tantissime missioni secondarie che aumenteranno notevolmente la sua longevità. Avamposti da assaltare, posti di blocco da scardinare, ostaggi da liberare per aumentare le fila dell’esercito dei ribelli. Ma ancora missioni di pesca o caccia a coccodrilli, raccolta di materie prime particolari ed anche combattimenti tra galli che aggiungeranno una piccola venatura picchiaduro al titolo . Insomma le cosa fa fare su Yara non vi mancheranno sicuramente. Inoltre Ubisoft ha già annunciato un massiccio piano di supporto per il futuro con DLC e missioni aggiuntive gratuite. Troveremo ad attenderci nei mesi successivi tre missioni secondarie, due ispirate ai franchise di Rambo e Stranger Things ed una con Danny Trejo in persona che si unirà come personaggio all’isola di Yara. A queste si aggiungeranno diverse nuove operazioni speciali ed insurrezioni settimanali. I possessori del Season Pass potranno inoltre vestire i panni dei 3 iconici villain dei capitoli precedenti Vaas, Pagan Min e Joseph Seed per vivere le loro storie in una formula di Muori e ripeti che ci consentirà di diventare sempre più forti ed esplorare aree sempre più vaste.

Immancabile la modalità co-op che sarà come sempre fonte inesauribile di divertimento con un amico per affrontare diverse missioni insieme a beneficio di chi farà da host alla partita, mentre l’ospite si dovrà “accontentare” di bonus, potenziamenti ed esperienza accumulata.

Bisogna essere onesti, tecnicamente Far Cry 6 giocato su PS5 è veramente spettacolare nonostante manchi del tutto il ray-tracing. L’isola di Yara è realizzata in maniera ottima, con una minuziosa cura dei paesaggi ed un’ambientazione ricca di dettagli tanto da renderla quasi viva, come un personaggio a se stante, pronto ad aiutarci nei momenti di difficoltà o freddo e pericoloso in grado di portarci lui stesso incontro alla morte. Per quelli a cui piacciono i numeri, abbiamo registrato sulla nuova console di Sony 60fps sul 4k che scendono fino a toccare i 30fps nelle cutscene. Purtroppo come capita sovente in titoli open-world così vasti, siamo incappati in alcuni bug di cui un paio bloccanti che ci hanno costretto a ricominciare la missione. Sul doppiaggio arriva però la nota dolente (ma non troppo) in quanto il titolo non presenta doppiaggio italiano quasi certamente lasciato fuori per problemi di budget o di tempistiche. Il tutto però non è completamente una nota negativa (anzi). In primis tutto il menù ed i sottotitoli sono disponibili in italiano, inoltre il lavoro fatto dal team inglese è eccelso e così facendo potrete godervi delle varie sfumature degli accenti e della performance di Giancarlo Esposito. Ovviamente l’assenza del doppiaggio si ripercuoterà anche con i DLC futuri ed ammettiamo che sarebbe stato bello risentire Claudio Moneta su Pagan Min o Francesco Mei su Vaas.  Le musiche che ci accompagneranno saranno quasi nella loro totalità una grossa playlist di musiche latinoamericane con qualche brano anche parecchio famoso che contribuiscono al meglio ad immergesi nell’isola caraibica di Yara. Ben gestito come quasi tutti i titoli su Playstation 5, l’utilizzo del Dualsense e dei grilletti adattivi che cambieranno di pressione in base alla tipologia di arma impugnata.

Tirando le somme Far Cry 6 è un buon capitolo del franchise ma sicuramente non il migliore a livello di trama, complice purtroppo il villain Antòn Castillo. Nessuna colpa per Esposito che ha fatto un ottimo lavoro ma sul piano della scrittura il personaggio esce indubbiamente sconfitto rispetto ai suoi predecessori. Come gameplay invece il titolo è forse uno se non il migliore del franchise grazie ad alcune novità come il crafting delle armi o gli amigos pronti ad aiutarci al nostro fianco. Rimane un po’ l’amaro in bocca con quel senso di aver leggermente sprecato Esposito ma se invece cercate un titolo nel quale perdervi per tantissime ore tra sparatorie e panorami mozzafiato l’Isola di Yara vi attende, pronta ad accogliervi tra le sue insidie e meraviglie.

Far Cry 6 Limited Edition Ps5 - Esclusiva Amazon - Playstation 5
  • Lotta per la libertà:...
  • Una yara a pezzi:...
  • Potenza di fuoco...
Far Cry 6
Pro
Buona resa grafica
Divertente come i suoi predecessori
Protagonista ben caratterizzato....
Contro
... ma villain purtroppo sprecato
Assente doppiaggio italiano
8
Voto
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