F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch, la recensione della versione Nintendo Switch

fist switch

F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch è un metroidvania pieno di idee, ma con qualche  pecca nell’ottimizzazione.

Dopo un debutto silenzioso su console PlayStation, Fist: Forged In Shadow Torch arriva anche su Nintendo Switch, prendendo a pugni tutto quello che gli si para davanti. Il titolo, sviluppato da TiGames e distribuito da Microids, è solo uno dei metroidvania usciti negli ultimi anni. Sacrificando la grafica, non senza qualche compromesso a cui gli utenti di Nintendo Switch sono ormai abituati, divorare il titolo in modalità portatile lo rende ancora più divertente, soprattutto una volta entrati nel ritmo di gioco.

Dopo aver esplorato per circa una quindicina d’ore la città cyberpunk di Fist, scopriamo pregi e difetti di questa versione per Nintendo Switch.

Più che cyberpunk, Fist è un metroidvania dieselpunk. Nei panni di un coniglio antropomorfo di nome Rayton, un ex-pilota che si ribellerà alla legione e allo squadrone d’élite, gli Iron Dogs, rei di aver occupato la sua casa, Torch City. Ray deciderà di affrontare  la questione con un pugno di ferro, che è letteralmente un enorme pugno di fermo impiantato sulla sua schiena. Si tratta del FIST che da il nome all’intero gioco, forgiato nell’ombra della città.

FIST suona tutte le note standard di ogni Metroidvania: esplori, ti trovi di fronte a un muro, torni indietro e trovi un oggetto che ti aiuta a superare suddetto muro, scopri una nuova sezione della mappa, ricominci. Tuttavia, FIST è molto narrativo, e alcune delle cutscene limitano per l’appunto l’esplorazione tipica dei metroidvania, rendendolo decisamente più lineare.

Lungo il corso dell’avventura acquisiremo nuove armi, come il trapano e la frusta, che oltre a renderci sempre più aggressivi nei confronti dei nemici libereranno nuove sezioni di mappa, in perfetto stile metroidvania. Una volta ottenute tutte le armi però, il comparto platform migliora vertiginosamente, rendendo anche il backtracking divertente e meno guidato. Purtroppo il tutto è compensato da una velocità di movimento ridotta, che dilata i tempi già espansi dalle  lunghe schermate di caricamento.

fist

Alla lentezza generale, si aggiunge purtroppo un riutilizzo dei boss durante l’intero gioco, con alcuni combattimenti che si ripetono tre o quattro volte per le quindi ore necessarie a raggiungere i titoli di coda.

Dove FIST fatica davvero però, è sul fronte della presentazione: la conversione su Switch perde di definizione rispetto all’uscita originale del 2021. Nulla di tragico per quello che può fare la console di Nintendo, ma elementi come le texture della pelliccia durante i filmati sono completamente scomparsi, così come alcune aree che faticano a mantenere i 30 fps sia in docked che tanto meno in portatile.

Ho riscontrato anche alcuni bug durante i filmati, in cui l’audio scompariva tutto d’un tratto, fortunatamente i problemi si sono risolti con un semplice riavvio del gioco.

fist 2

Nonostante questi problemi tecnici, FIST ha tanto potenziale per farvi divertire soprattutto pe runa sfida costante sempre in crescita. Il team di sviluppo va sicuramente tenuto d’occhio , perché un sequel potrebbe aggiungere ulteriore carne al fuoco, migliorando quei piccoli difetti evidenziati. Si tratta di una base promettente su cui creare qualcosa di nuovo in futuro, magari con un altro protagonista sempre in questo mondo dieselpunk.

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F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch
Pro
Un buon world building
Una volta sbloccate le mosse, diventa davvero divertente
Contro
Caricamenti eccessivi
Qualche compromesso grafico fuoriposto
7.8
Voto