No, il Giappone non pagherà metà della vostra vacanza

Il Governo giapponese ha discusso alcune politiche interne per agevolare gli spostamenti dei turisti e queste prevederebbero anche dei rimborsi spesa

Il mese scorso, la Regione Sicilia ha annunciato che proverà a pagare una parte delle spese di viaggio dei viaggiatori che decideranno di recarsi sull’isola nel periodo post-coronavirus. Adesso è il Giappone ad essere alla ricerca di modi altrettanto creativi per invitare i turisti ad andare nella terra del Sol Levante. Secondo recenti comunicati stampa, il capo dell’Agenzia del turismo giapponese (Japan Tourism Agency), Hiroshi Tabata,  ha annunciato che il governo ha ideato un piano per rilanciare il turismo offrendo di sovvenzionare una parte delle spese dei viaggiatori.

La parentesi più importante riguarda i soggetti a cui sarà destinato questo programma di rimborso spese: ufficialmente sarà applicato ai viaggiatori domestici, cioè a cittadini giapponesi che si spostano all’interno del proprio Paese, e nelle scorse ore sono state ufficialmente smentite le voci assolutamente infondate che estendevano il sussidio anche ai visitatori internazionali in caso di revoca delle restrizioni di viaggio. Secondo quanto riferito, questo nuovo programma costerà al Giappone 12,5 miliardi di dollari. E anche se non ci sono dettagli su come funzionerà, se ci saranno limiti di spesa o quando potrebbe estendersi ai viaggiatori internazionali, l’iniziativa potrebbe iniziare a luglio, a seconda di quando le restrizioni sui viaggi diminuiranno.

Ricordiamo che ad aprile, il Giappone ha ricevuto circa 2.900 viaggiatori stranieri, in calo del 99,9 per cento rispetto all’anno precedente, a causa della pandemia di Coronavirus. È la prima volta che la cifra mensile scende sotto i 10.000 e non succedeva dal 1964, quando il governo ha iniziato a pubblicare tali statistiche. La percentuale di declino è stata anche la più grande di sempre, secondo l’agenzia turistica giapponese.

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