Deliver at All Costs – La Recensione

Deliver at All Costs

Deliver at All Costs è un folle e irriverente indie anni ’50, tra consegne assurde, distruzione creativa e humor demenziale. Un’esplosione di caos e stile retrò tutto da giocare.

Ideato come un “semplice” progetto universitario, è finito per imporsi come uno dei titoli indipendenti più interessanti della prima metà del 2025. Stiamo parlando di Deliver at All Costs, titolo di Far Out Games, che sicuramente non faceva parte dei giochi più attesi dell’anno, ma è riuscito a ritagliarsi una bella fetta di pubblico grazie al suo stile irriverente e alle meccaniche di gioco genuinamente originali e coinvolgenti. Dietro questa piccola e simpatica follia c’è tutta la passione di un gruppo di giovani sviluppatori che ha deciso di creare ciò che hanno sempre desiderato. Non stupisce, quindi, che Konami, uno dei publisher più longevo e grosso del settore, sia stato il primo a siglare un accordo di distribuzione con Far Out Games.

Dopo una demo pubblicata su Steam a febbraio che ha incuriosito non poco e diverse apparizioni in eventi di settore, ecco come si mostra ufficialmente Deliver at All Costs.

Versione testata: PC

Benvenuti negli anni ’50…

Il gioco è ambientato nel 1959, in un’America, con atmosfere a neon e dallo stile retrò, segnata dall’ansia di un’imminente guerra nucleare, tra rock & roll e la precarietà del vivere quotidiano. In questo contesto facciamo la conoscenza del nostro protagonista, Winston Green, un ingegnere di 24 anni, che vive in un piccolo studio sull’isola di St. Monique, un luogo tanto pittoresco quanto problematico.

Senza un soldo e con l’affitto in sospeso, Winston si imbatte in un annuncio radiofonico della compagnia di trasporti We Deliver, in cerca urgente di personale. Si tratta di un’azienda nota per la sua estrema e sistematica puntualità e adesso sta cercando un nuovo fattorino per consegne dall’alto tasso di rischio in tutte le zone della città. L’obiettivo è sempre lo stesso: consegnare la merce, qualunque essa sia, a qualunque costo. Da qui prende il via la storia di Winston, tra consegne improbabili, ambientazioni surreali e missioni che sembrano uscite da un cartone animato con accenni noir.

Deliver at All Costs

Winston non è il protagonista convenzionale che siete abituati a vedere in questo genere di titoli. È un personaggio brillante, scaltro e con un passato familiare misterioso. Essendo un ingegnere ha anche la passione per la produzione di gadget tecnologici e la modifica tecnica dei propri veicoli per migliorare le prestazioni nelle consegne. Oltre alla costruzione ha anche una certa passione per la distruzione.

Questa dualità genera un tono narrativo che alterna momenti di comicità demenziale a segmenti più riflessivi, offrendo un equilibrio curioso tra leggerezza e sostanza. Non stiamo parlando certamente di una storia che spicca per originalità e complessità, ma sa sorprendere con una maturità inattesa mantenendo comunque una vena ironica che è il fulcro centrale dell’identità del gioco.

Deliver at All Costs

La trama, tuttavia, presenta uno strano climax che a qualcuno potrebbe far storcere il naso. All’inizio si prende fin troppo sul serio, e a parte qualche situazione più brillante, tende a seguire un filone più cupo e complesso. Poi, improvvisamente, sembra che lo script sia passato nelle mani di qualcun altro ed è qui che inizia a prendere una piega stravagante, mescolando elementi fantascientifici e deliri psichedelici, e diventa tutto totalmente assurdo. Le fasi finali mantengono una certa creatività nelle missioni, ma l’atmosfera ritorna a essere più cupa. Insomma, narrativamente Deliver at All Costs mostra lo stesso caos del gameplay, ma un certo ordine in questo caso non avrebbe dispiaciuto.

Distruzione creativa a ogni angolo

La vera essenza di Deliver at All Costs viene svelata non appena si mette in moto il primo veicolo. Che sia una macchina, un furgone, un camion o qualsiasi altro mezzo, fin dal primo incarico vi renderete conto che basterà prendere un po’ troppo larga una curva per demolire un edificio per sbaglio. Da questo evento casuale scaturirà una certezza: quasi tutti gli elementi presenti nella mappa di gioco sono distruttibili. Palazzi, lampioni, semafori, panchine, muri, ringhiere, cassette postali, panchine, alberi, tutto esplode in mille pezzi con una fisica esagerata, ma esilarante.

Deliver at All Costs

Non vi preoccupate delle conseguenze, le forze dell’ordine, purtroppo o per fortuna, reagiscono raramente e anche dal punto di vista della salute, la morte non è contemplata. Winston sopravvive praticamente a tutto. Potete saltare tranquillamente da un edificio di più piani: l’atterraggio sarà brusco, ma si rialzerà subito come se nulla fosse e riprenderà a correre. Anche i pedoni investiti non subiscono danni: si arrabbiano, vi inseguono per un po’ e magari vi rifilano pure un ceffone, ma nulla di più.

Deliver at All Costs

Il motore di gioco con visuale isometrica regge bene il caos visivo e la possibilità di scegliere tra due angolazioni di camera aiuta a gestire al meglio la confusione generale causata dai disastri creati da noi stessi. Ogni incarico è più folle degli altri: si passa dal trasporto di una macchina di palloncini lungo una montagna in frana, alla ricerca del sosia del sindaco che possa rimpiazzarlo negli eventi più importanti fino a sfuggire a un attacco alieno. Alcune missioni sono semplicemente geniali e originali, altre sembrano inserite solo per allungare il gioco con meccaniche di backtracking che rallentano un po’ il ritmo.

In ogni caso, anche senza missioni da seguire, è incredibilmente soddisfacente girovagare per St. Monique. L’isola è suddivisa in sette distretti, ciascuno con la sua identità visiva e le proprie missioni. Nonostante le dimensioni non siano esagerate, la mappa è ricca di attività e collezionabili tra cui progetti, tesori, punti panoramici e personaggi secondari. Ognuno di questi elementi consente di mantenere viva e interessante la mappa e a spingere ulteriormente il giocatore all’esplorazione ci pensa anche un movimento fluido tra le zone grazie a mezzi alternativi e a scorciatoie ben studiate.

Deliver at All Costs

Una delle particolarità più curiose riguarda l’officina, il luogo dove Winston può creare le sue magie. Gru, portelloni a comando, bracci idraulici e potenziamenti vari, tutto è pensato per migliorare l’esperienza di gioco, il divertimento e rendere ogni consegna un piccolo puzzle da risolvere con la massima creatività.

Tecnicamente modesto, artisticamente vincente

Graficamente il gioco non impressiona per dettagli o realismo, ma conquista con uno stile visivo fresco, colorato e coerente con l’ambientazione. Facendo un paragone con un titolo recente molto simile e di cui vi abbiamo anche parlato, The Precinct offre una grafica più moderna e effetti visivi più avanzati, ma al contempo propone aree più piccole e limitate, mentre Deliver At All Costs lascia molta più libertà di movimento e distruttibilità totale.

Deliver at All Costs

Gli scenari sono ricchi di elementi decorativi tipici dell’epoca, e il design dei personaggi, per quanto semplice, funziona alla perfezione nel contesto. Il comparto tecnico è piuttosto semplice: le opzioni grafiche si limitano alla qualità delle texture, antialiasing e limite di framerate. Peccato non poter ruotare la telecamera, poiché spesso la visuale viene ostruita da edifici o elementi dello scenario.

Deliver at All Costs

Tuttavia, la distruzione spettacolare e il motore fisico esagerato funzionano a meraviglia. A completare l’estetica c’è una mappa piacevolmente illustrata, una lista delle missioni in stile “to-do list” e un’interfaccia che sembra disegnata a matita, con uno stile semplice ma ispirato. La colonna sonora dinamica, con accenti giocosi, si adatta perfettamente al periodo storico rappresentato nel gioco. Infine per quanto riguarda il doppiaggio e la localizzazione, il primo è totalmente in inglese con i sottotitoli in italiano e la seconda è completamente e ottimamente in italiano. Peccato che in alcuni casi, come per le trasmissioni radiofoniche o nella lettura dei giornali, non sia presente una traduzione italiana.

Conclusioni

Deliver at All Costs non è certamente un gioco rivoluzionario, ma non ha mai preteso di esserlo. È un’esperienza spensierata, costruita attorno a un gameplay immediato e un mondo che premia la curiosità, l’ironia e la voglia di fare disastri senza sensi di colpa. Il suo motore fisico, unito a una narrazione sopra le righe e a una colonna sonora d’epoca perfettamente integrata, lo rendono uno dei titoli indie più genuinamente divertenti dell’anno. Forse proprio la storia poteva ricevere una cura maggiore visto che non sempre si capisce la direzione che vuole prendere. Tuttavia, nel complesso, siamo davanti a un titolo perfetto per chi cerca leggerezza e una buona dose di comicità ed è l’ideale per staccare la spina senza rinunciare a un pizzico di ingegno.

Deliver At All Costs è disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC Windows.

Deliver at All Costs
Deliver at All Costs – La Recensione
Pro
Uno stile grafico semplice, ma estremamente efficace
Il motore fisico genera efficacemente ogni tipo di situazione caotica e divertente
Mappa di gioco ricca di elementi da scoprire che invogliano all'esplorazione
La trama parte in sordina, ma cresce progressivamente, conquistando grazie al suo umorismo...
Contro
...tuttavia poteva essere gestito meglio il climax generale
I due angoli di visuale disponibili e la mancanza di gestione della telecamera risultano, a volte, un po’ limitanti
Alcune missioni tendono a essere ripetitive e si dilungano più del necessario
Traduzione assente in alcune sezioni
7.5
Voto