Horizon – Forbidden West Recensione
Uno dei titoli più attesi per questo 2022 dalla community videoludica era indubbiamente Horizon Forbidden West che sulla carta ed in base ai vari trailer mostrati durante gli anni passati si proponeva come una versione migliorata su ogni fronte rispetto al capitolo precedente che aveva convinto critica e pubblico. Cinque anni dopo aver conosciuto Aloy ed aver esplorato Meridiana e tutto il selvaggio ma al tempo stesso meccanico mondo creato da Guerrilla Games siamo tornati nei panni della protagonista dai capelli ardenti per addentraci nel profondo Ovest Proibito. Andiamo quindi a scoprire se il tempo trascorso in questo meraviglioso mondo è stato all’altezza o se è riuscito a superare le alte aspettative.
Piattaforma testata: Playstation 5
Esplorando L’Ovest Proibito
La storia di questo nuovo capitolo comincia circa sei mesi dopo gli avvenimenti accaduti a Zero Dawn rendendo il titolo estremamente consigliato solo a chi ha già potuto apprezzare i capitolo precedente. Aloy è infatti riuscita a sconfiggere ADE salvando il mondo dall’estinzione. O almeno così poteva sembrare. Le macchine fanno infatti ancora da padrone sulla terra e il dilagare della Piaga Rossa sta pian piano rendendo inabitabili intere zone del territorio, facendo seccare raccolti, ammalare bestiame e riducendo in fin di vita la popolazione. In cerca di una soluzione e per riportare l’IA di GAIA al suo completo funzionamento Aloy su recherà quindi nell’Ovest Proibito dovendo fare i conti con una pericolosa e sanguinolenta lotta civile tra clan e letali macchine pronte a scatenare la loro furia. A tutto ciò si aggiungono anche gli Zenith, una misteriosa fazione umana apparentemente dotata di poteri sovrannaturali, anch’essi alla ricerca dei pezzi mancanti di GAIA.
Le cose da fare all’interno del nuovo titolo di Guerrilla sono veramente tantissime e se andando spediti la storia principale si riesce a concludere anche in circa 20 ore, non andare a sfruttare le ottime missioni secondarie e contratti non solo vi farà perdere metà della bellezza del titolo ma a volte anche oggetti e potenziamenti di importanza elevata. Nei giorni successivi al completamento del titolo e che hanno preceduto la stesura di questa recensioni ho dibattuto più volte con colleghi e amici su quanto Guerrilla abbia curato le missioni secondarie tanto che alcune forse sarebbero potute tranquillamente essere parte della storia principale portando il giocatore lanciato in quello che viene definito un “rush” della storia a trovarsi in netto svantaggio nella parte finale del titolo.
Parlare con gli NPC sarà infatti consigliato per avere un’idea più chiara dei luoghi degli avamposti dei ribelli o delle zona di caccia di determinate macchine inoltre in ogni villaggio potremo affinare le nostre abilità nel combattimento corpo a corpo in arene di gioco, lanciarci in sfide di Batosta Meccanica un gioco da tavolo della tribù Tenakth che è una sorta di fusione depotenziata tra scacchi e Warhammer o più semplicemente fare acquisti presso i mercanti e/o potenziare armi e vestiario. Anche la mappa dovrà essere sbloccata di volta in volta grazie ai nuovamente presenti Collilunghi da scalare per sincronizzare le nuove aree di gioco. Tornano poi ovviamente anche i Calderoni, dungeon sotterranei da esplorare nel quale affronteremo diverse macchine prima di poter accedere al nucleo che sbloccherà l’override di nuove macchine. Ad un certo punto della storia inoltre si sbloccherà un dispositivo che consentirà ad Aloy di respirare sott’acqua andando così ad aprire le porte ad una nuova grane porzione di mappa subacquea tutta da esplorare.
Parlare di Horizon senza citare l’enorme fauna e flora che arricchisce l’opera sarebbe impossibile. Tantissime sono le piante ed i frutti da raccogliere per combinarli in diversi alimenti e/o intrugli benefici. Altrettanti però sono gli animali meccanici e non in cui vi potrete imbattere nell’Ovest proibito. I primi saranno fondamentali per andare ad espandere le varie sacche di Aloy mentre con i secondi si potranno potenziare armi e vestiario. La caccia all’interno di Horizon è una costola a se stante nel titolo offrendo svariate ore di gioco da dedicare volendo esclusivamente a questo. I combattimenti con le macchine sono sempre fantastici. Ogni macchina presenterà infatti resistenza e debolezza differente a vari tipi di elementi come acido, acqua, fuoco, etc. e sarà possibile utilizzare il Focus di Aloy per evidenziare punti chiavi da colpire e da staccare per indebolire la macchina o semplicemente per raccoglierli in vista di studiati potenziamenti.
Avanzando proceduralmente nella storia Aloy acquisirà punti esperienza spendibili nei sei alberi delle abilità di Aloy, Guerriera, Intrappolatrice, Cacciatrice, Superstite, Infiltratrice ed Esperta di Macchine. Scegliere fin dall’inizio quale specialità voler potenziare darà al giocatore la possibilità di impostare un personale approccio al titolo. Siete fan dello stealth? Potenziando le skill Infiltratrice e intrappolatrice potrete sbloccare nuove abilità per la creazione di trappole e per un approccio silenzioso ai vostri nemici. Se invece preferite buttarvi nella mischia pronti ad imbracciare arco e lancia le Skill Guerriera e cacciatrice faranno al caso vostro. Inoltre nelle fasi iniziali del gioco sarà possibile scegliere se affrontare l’avventura in modalità Esplorazione con pochissime indicazioni a schermo o in modalità Guidata con un layout che evidenzierà la posizione di oggetti chiave e luoghi per le missioni. Sarà possibile ovviamente passare da una modalità all’altra in game così come cambiare la difficoltà di gioco in corso d’opera.
Paesaggi meravigliosi
Tenicamente il titolo su PS5 è eccelso sia in modalità prestazioni con 60 FPS che in modalità risoluzione con 30 FPS. Guerrilla immerge il giocatore nel territorio del Sud-Ovest degli Stati Uniti tra le città di Las Vegas e San Francisco ormai soggiogate dalla vegetazione. Il tutto diviso in diversi meravigliosi biomi che variano tra distese ghiacciate, azzurri fondali, città abbandonate, fitte foreste e zone desertiche. A parte qualche sporadico calo durante le situazioni più concitate con tante macchine ed NPC a schermo non ho trovato particolari bug invalidanti se non giusto qualche piccola compenetrazione. Tutto perfetto invece per il comparto audio con musiche e suoni curatissimi ed un doppiaggio italiano impeccabile grazie anche alla bravissima Martina Felli a prestare la voce ad Aloy. Su PS5 viene inoltre sfruttato l’ottimo Dualsense tramite feedback aptico e grilletti adattivi che faranno percepire al meglio i colpi inferti ai nemici o alle macchine o semplicemente la tensione della corda dell’arco di Aloy.
La fine è soltanto l’inizio
Arrivato alla conclusione di questo secondo capitolo dedicato ad Aloy non posso far altro che ritenermi enormemente soddisfatto da un titolo in grado di offrire svariate ore di gioco arricchite da missioni secondarie variopinte, curate e che quasi mai hanno dato la sensazione di ripetitività. Correre e cavalcare Ferrarieti ed altre macchine per l’Ovest Proibito è stato un vero piacere per gli occhi grazie ad una fotografia colorata in grado di alternare i momenti nebbiosi a fantastici tramonti o momenti in notturna illuminati dalla luna o da fiori e creature luminose immerse in una fantastica danza di colori e suoni. L’emozioni sono state tante e bisogna ammettere che lo sviluppo non è stato mai banale. Chi si aspettava però una grossa e profonda novità rispetto al precedente capitolo potrebbe rimanere deluso, in quanto a conti fatti Forbidden West risulta essere una grossa e bellissima evoluzione di quanto visto in Zero Dawn (il che non è necessariamente un male). Guerrilla ha di fatto preso tutto quello che aveva funzionato al meglio nel capitolo precedente e l’ha riportato in Forbidden West, curandolo e valorizzandolo al meglio. Qui si conclude l’esplorazione nell’Ovest Proibito ma con trepidante attesa guardo già al futuro del franchise verso il DLC e l’eventuale terzo capitolo.
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