I sette mariti di Evelyn Hugo: la recensione del romanzo LGBTQ+ di Taylor Jenkins Reid
L’attesissimo romanzo di Taylor Jenkins Reid è finalmente approdato nelle librerie italiane. I sette mariti di Evelyn Hugo ha catturato l’attenzione di tantissimi lettori già solo dalle premesse e dalla splendida cover verde smeraldo. Il romanzo a tematiche LGBTQ+ è bello, come solitamente definito Oscar Vault, sia dentro che fuori. É un romanzo profondo, commovente ma anche crudo ed estremamente onesto. Evelyn Hugo decide di mettersi a nudo rivelando al mondo la vera persona che celava dietro al personaggio della diva anni’50. Le Reid abbatte le etichette e costruisce una storia perfetta per la trasposizione seriale contemporanea. Ecco la nostra recisone di I sette mariti di Evelyn Hugo
I sette mariti di Evelyn Hugo
(The Seven Husbands of Evelyn Hugo)
Taylor Jenkins Reid
Edito da Mondadori (7 settembre 2021)
Pagine 420
€ 20,00 cartaceo – € 9,90 ebook
La trama
” Dopo anni vissuti lontano dai riflettori, la ex “divina” di Hollywood Evelyn Hugo, autentica icona della storia del cinema, è finalmente pronta a svelare la sua verità. E anche quella sui suoi sette mariti, naturalmente. Per farlo, sceglie Monique Grant, una reporter semisconosciuta. La più stupefatta è proprio Monique: perché proprio lei? E perché proprio adesso? Si dà il caso che per la giornalista non sia proprio un gran momento: dopo pochi mesi dalle nozze il marito l’ha lasciata, e a trentacinque anni la sua vita professionale sembra già arrivata a un punto morto. L’incarico di scrivere la biografia di Evelyn Hugo potrebbe essere l’occasione che aspettava per dare una svolta alla sua carriera. E così, nello splendido appartamento di Manhattan dell’attrice, Monique ascolta affascinata le parole di Evelyn: dagli esordi nella Los Angeles degli anni Cinquanta fino alla decisione di ritirarsi dalle scene trent’anni dopo, passando per i numerosi matrimoni, l’attrice rivela una storia di feroce ambizione, amicizia inattesa, e un grande amore proibito. Monique si sente sempre più vicina alla leggendaria star: a mano a mano che il racconto di Evelyn si avvicina alla conclusione, appare chiaro che le loro vite sono legate in modo drammatico e ineludibile. I sette mariti di Evelyn Hugo è un viaggio affascinante attraverso lo splendore della vecchia Hollywood e le difficoltà del nostro tempo, che mette in scena due indimenticabili figure di donne, alla scoperta di cosa significhi – e di quanto costi – la verità.” Ecco di seguito la nostra recensione di I sette mariti di Evelyn Hugo.
La recensione di I sette mariti di Evelyn Hugo
Uno dei libri, se non il libro, più atteso e bramato dagli amanti dei contemporanei YA è finalmente sbarcato nelle librerie italiane. Il 7 settembre I sette mariti di Evelyn Hugo è approdato nelle librerie grazie a Mondadori ed alla nuovissima collana Oscar Fabula, appena nata ma già molto promettente. Il romanzo di Taylor Jenkins Reid aveva spopolato all’estero e Mondadori non poteva che renderlo fruibile anche ai lettori nostrani.
La storia che la Reid ha deciso di raccontare è stratificata e davvero ben costruita. Se all’apparenza può sembrare un romanzo della trama semplice e lineare in realtà ci accorgiamo fin da subito che non è così. Evelyn è una diva del cinema degli anni ’50, ’60 e ’70 rimasta icona di bellezza e di Hollywood fino ai giorni nostri. All’età di 79 anni decide di raccontare la sua vita senza alcun filtro: non vuole essere ricordata solo per la donna di spettacolo e per i suoi 7 matrimoni ma desidera mostrare al mondo la vera Evelyn Herrera.
Così, se pur in apparenza la scelta sembra casuale o rivoluzionaria, Evelyn decidere di concedere la sua biografia autorizzata a Monique, una giornalista emergente che collabora per la nota rivista Vivant. Monique dovrà rappresentare Evelyn racchiudendo nel testo il contenuto dei loro colloqui quotidiani duranti i quali Evelyn si è raccontata senza alcun freno. Monique ha il compito di dipingere la vera Evelyn, svelando i segreti taciuti per anni. L’unica condizione impostata dalla dive è non pubblicare la biografia prima della sua morte.
La Reid struttura il testo in maniera molto interessante e congeniale per la storia che ha deciso di raccontare: i dialoghi tra Monique e Evelyn si alternano ai capitoli della biografia scritta dalla giornalista oltre ad intrecciarci con stralci di articoli di cronaca rosa. La narrazione non è quindi lineare, vi sono diversi salti temporali, ma ben si adatta alla storia di Evelyn, fatta di salite e discese, e rende il romanzo ancora più avvincente.
Benché il titolo sia dedicato ai sette mariti è Evelyn l’assoluta protagonista e, proprio come lei stessa dice, l’unico come a cui essi sono associati e per cui sono diventati famosi è soltanto quello di Evelyn Hugo. Evelyn è un personaggio complesso e dalla psicologia non semplice, molti potranno non apprezzarla mentre altri finiranno per amarla ed empatizzare con lei oppure per identificarsi con la donna le cui ferite pian piano vengono mostrate. Evelyn ha da sempre avuto un obiettivo: diventare una diva del cinema americano e per raggiungerlo era disposta a tutto, ma letteralmente a tutto. Ha cancellato le suo origini latine, il suo accento, ha modificato il colore dei suoi capelli pur di diventare l’immagine che ha sempre sognato di essere. I suoi tanti matrimoni in parte erano decisi a tavolino allo scopo di raggiungere il successo sperato per un film di prossima uscita. Evelyn ha sacrificato la persona per far nascere il personaggio. La Evelyn dolce, premurosa e fragile era riservata ad una stretta cerchia di amici. Evelyn Hugo invece era la regina del popolo. Per tutta la vita la diva del cinema ha prevalso sulla donna, per tutta la vita Evelyn ha celato al mondo intero diversi segreti ed ha nascosto la vera se stessa. Solo ora è disposta a raccontarsi e pretende di venire descritta per come realmente è, anche se potrebbe apparire troppo cinica, crudele e spietata.
Evelyn è bisessuale e il grande amore della sua vita non è mai stato un uomo. Per restare sulla cresta dell’onda e non subire denunce ha taciuto il suo vero orientamento sessuale, a volte comprendono con finti scandali e matrimoni improvvisati altre scegliendo di reprimere i suoi sentimenti. Essere bisessuale alla sua epoca non era tollerato, anzi. Solo adesso si sente pronta a dichiarare al mondo chi è, o meglio chi è sempre stata.
La Reid in questo romanzo abbatte tutte le etichette, troppo strette per incasellare i sentimenti. L’autrice presenta relazioni sentimentali diverse l’una dall’altra, alcune fondate sul sentimento romantico passionale altre sulla fiducia e stima reciproca, altre ancora sull’amore puro anche se non carnale. Tante sono le sfumature dei sentimenti ed inserirli all’interno di un unico cassetto rischierebbe di semplificarli e banalizzarli.
I segreti che pian piano vengono rivelati da Evelyn posso scioccare il lettore e spingerlo ad allontanarsi dalla protagonista ma allo stesso tempo si prova grande rispetto per una donna che ha sofferto ed è pronta a riconoscere i suoi errori. Infondo Evelyn stessa non si è mai dichiarata perfetta.
Se Evelyn è il personaggio principale e caratterizzato in maniera impeccabile, non meno dettagliati sono i comprimari. Tra tutti spiccano Celia e Harry. Due legami differenti li legano ad Evelyn ma in entrambi i casi l’attrice è realmente se stessa. Loro sono le uniche due persone che l’hanno da subito capita e compresa.
Le tematiche scelte dalle Reid sono importanti e delicate, affrontate dall’autrice in maniera consona al pubblico a cui si sta rivolgendo. Lo stile di scrittura è coinvolgente e semplice ed il ritmo della narrazione è incalzante. I dialoghi e i diversi strumenti utilizzati dalla Reid per narrare le vicende animano la storia.
I sette mariti di Evelyn Hugo è un romanzo che consiglierei a tutti di leggere almeno una volta nella vita. Sicuramente rientra tra i libri migliori dell’anno. Se amate i contemporary a tematiche LGBT non potete non recuperarlo.