Il Signore degli Anelli: l’illusione e la magia della prospettiva

All’epoca delle riprese del Signore degli Anelli, Peter Jackson non amava particolarmente l’uso eccessivo della CGI e per questo motivo riguardando a distanza di oltre 15 anni la saga si può restare ammaliati dalla bellezza delle riprese e del meraviglioso uso del make up.

Ma come ha fatto Jackson e soci a rendere i 4 piccoli hobbit molto più piccoli rispetto al resto del cast considerando che l’altezza dei 4 attori era di poco inferiore rispetto ai colleghi? (il nano Gimli era addirittura il più alto del gruppo)

La risposta è in realtà molto semplice, grazie a controfigure composte da nani e bambini ma sopratutto grazie ad un massiccio uso della prospettiva.

Questa tecnica è stata usata in diverse scene , in special modo del primo film La compagnia dell’anello ed ha richiesto tantissimo lavoro.

Ad esempio se l’arrivo di Gandalf ed il breve tragitto condiviso in carrozza con Frodo ci è sembrato del tutto normale nel film.

Guardando le foto dal backstage possiamo notare come i due attori fossero posizioni su due piani diversi sia in altezza che in profondità.

Stessa identica situazione nella scena a tavola tra Frodo e Gandalf dove guardando questo video dietro le quinte possiamo notare il tavolo con una forma decisamente singolare e composto da due sezioni separate.

Uno dei pezzi del tavolo si muoveva infatti lateralmente su carrelli al movimento della telecamera in modo da dare nel montaggio finale l’illusione della diversa grandezza fisica tra i due attori.

Tantissime ore di lavoro, cura e sincronizzazione per pochi secondi di scena.

In un periodo in cui ormai si fa sempre più un uso massiccio di CGI anche per scene in cui spesso risulta essere apparentemente inutile fa sempre piacere meravigliarsi dietro queste piccole perle che mostrano a pieno tutta la fantastica magia del cinema.

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