Le Iene ammettono che i video sulla Blue Whale erano falsi – NerdPensiero

Oggi parliamo di Blue Whale, ma prima di chiudere l’articolo credendo possa essere un altro tra quelli allarmistici, continuate a leggere ripercorrendo un viaggio che se non fosse reale e di una gravità enorme, sarebbe quasi mistico.

Prima di iniziare è doveroso spiegare in cosa consiste questo “gioco” e soprattutto quando è nato perché è importante per percorrere al meglio il nostro “viaggio”. Si tratta di un macabro gioco che sarebbe nato nel 2013 su VKontakte, un social russo molto usato dagli adolescenti, capace di manipolare ragazzini adolescenti fino a spingerli a farsi del male. Si ipotizza che  il nome “Balena” sia dovuto al disegno di balene richiesto in alcune sfide o al fatto che i cetacei, per morire, decidano di suicidarsi arenandosi sulla spiaggia. Il gioco deve essere seguito per 50 giorni, dopodiché alle 4:20 del cinquantesimo giorno la vittima dovrà lanciarsi da un palazzo e quindi suicidarsi. L’autore del gioco sarebbe stato un certo Philipp Budeikin, studente di psicologia con delle forti tendenze alla volontà di “pulizia etnica e sociale”.

Fin qui, nulla da dire, vi sono vittime e vi sono casi accertati. Le autorità di tutto il mondo sono state allertate da questa vicenda poiché, dopo i casi di suicidi in Russia, il gioco si è allargato investendo prima l’Europa e poi arrivando a coinvolgere tutto il mondo soprattutto in Asia e Sud America.

Allora quale è il problema e perché dovremmo intraprendere un viaggio definito ironicamente “mistico”? Semplice, poiché ben quattro anni dopo la nascita di questo macabro gioco psicologico che vede vittime molto giovani, la nota trasmissione televisiva “Le Iene” ha cercato di cavalcare l’onda mediatica generata dalla paura e dal terrore e ha parlato della Blue Whale. Il servizio va in onda, in prima serata, correlato di interviste e video molto espliciti. I giornali italiani e i siti web iniziano a parlarne. Si genera una paura e un’angoscia raramente vista prima che riempie tutti i talk show e i social. La Blue Whale diventa la protagonista indiscussa di ogni evento di cronaca, basta infatti un triste evento di suicidio che lo si collega subito alla Blue Whale. Spuntano casi di Blue Whale anche in Italia, poi ritenuti immediatamente falsi come quelli di Avellino e Caltanissetta. Viene anche allertata la Polizia Postale.

Video integrale del servizio.

Ieri l’autore del servizio de “Le Iene” nonché il noto modello e personaggio televisivo Matteo Viviani (quindi non giornalista) sapete cosa ha dichiarato a “Il Fatto Quotidiano”?

Alla domanda: “Matteo perché quei video bufala?” lui risponde:

“Me li ha girati una tv russa su una chiavetta e ammetto la leggerezza nel non aver fatto tutte le verifiche, ma erano comunque esplicativi di quello di cui parlava il servizio.”

Si riferisce soprattutto ai video in cui mostrano suicidi accaduti in Cina, Ucraina o anche Russia, ma senza alcuna correlazione con la Blue Whale. L’accusa si è portata anche alle interviste alle madri presenti nel servizio, definite da molti come delle attrici a cui hanno montato un servizio ad hoc. Viviani ha però garantito, il giorno dopo l’uscita di vari articoli come questo, che le donne non erano delle attrici e la scomparsa dei loro figli è reale. La giustificazione all’accaduto è il seguente:

“Era solo il punto di partenza, cambiava qualcosa se mettevo una voice over di 4 secondi in cui dicevo che quei video non erano collegati al Blue Whale?”
Dopo aver preso un lungo respiro e calmata la rabbia, analizziamo le sue parole perché hanno dell’incredibile. Quindi un inviato de “Le Iene” riceve su una chiavetta USB dei video girati da una televisione russa. L’inviato in questione decide di farci un servizio sapendo che avrebbe destato molto scalpore, ma non controlla la veridicità dei video. La redazione approva il servizio e lo manda in onda in prima serata senza interessarsi minimamente a ciò che veniva affermato in quel video. Viene generato un polverone mediatico soprattutto a causa loro avendo per basi delle falsità e l’autore del servizio si giustifica dicendo “nessuno conosceva la Blue Whale quindi non credo cambiava qualcosa nell’affermare che i video erano falsi”. Un po’ come se si parlasse di pedopornografia e portare come fonti delle testimonianze false o parlare di un attentato in Iraq e mostrare le immagini di un attentato in Egitto. Entrambe le vicende sono vere e reali, ma sarebbero le basi su cui si fonda l’intera inchiesta ad essere false, facendo sì che l’intero servizio risulti falso. Personalmente sono rimasto senza parole e sono ancora senza parole soprattutto perché non è la prima volta che succede una cosa del genere, ricordate il caso Stamina o l’inchiesta sui manga?!
Per questo motivo vi lascio e lascio loro, qualora dovessero leggere questo articolo, alcune domande leggermente retoriche: vi rendete conto della gravità dell’accaduto? Vi rendete conto che siete una trasmissione che fa circa il 14% di share con più di 2 milioni di spettatori molti dei quali giovani e non vi potete permettere certi errori di superficialità? Vi rendete conto che avete alzato un polverone mediatico basato sul nulla?
Ai posteri l’ardua sentenza, sperando che prima o poi ci rendiamo conto quando siamo davanti a delle fake news e soprattutto quali programmi seguire per ricevere informazioni. Concludo con questa breve descrizione ufficiale su cosa è il programma “Le Iene” in relazione a cosa è, ad esempio, il “TG 3”.
  • Le Iene: è un programma televisivo di intrattenimento che va in onda su Italia 1 dal 22 settembre 1997.
  • TG 3: è il telegiornale di Rai 3, terzo canale della Rai. Il telegiornale è un programma televisivo di informazione giornalistica durante il quale sono presentate le notizie del giorno. Le notizie possono essere lette in diretta da un giornalista con l’arricchimento di filmati ed immagini oppure sotto forma di brevi servizi televisivi giunti dagli inviati sul posto. Il telegiornale è una delle trasmissioni più importanti della programmazione delle reti televisive generaliste.