Licantropus: la recensione senza spoiler del primo Special TV Marvel Studios

licantropus cover

Licantropus è un esperimento riuscito.

Sembrava che perfino Marvel Studios si fosse dimenticata di Licantropus. Tant’è che l’annuncio ufficiale , con trailer e data, è arrivato solamente un mese fa, durante il D23. Eppure tutti sapevano che lo speciale di Halloween fosse in cantiere, Michael Giacchino già ne parlava e i protagonisti erano stati confermati da tempo.

Eppure, abbiamo atteso fino a settembre per saperne qualcosa. Werewolf by Night, che da noi s’intitolerà per l’appunto Licantropus per non discostarsi dal nome adottato nei fumetti, debutterà domani mattina su Disney+, e avrà un nuovo formato rispetto ai prodotti televisivi Marvel Studios.

Non una serie a episodi come She-Hulk: Attorney at Law, ma neanche un insieme di corti scollegati come I Am Groot, Licantropus è uno special televisivo, di circa 50 minuti, diretto dal compositore Michael Giacchino. Un nuovo esperimento, che propone ancora una volta qualcosa di diverso in questa tanto contestata fase 4, ma che potrebbe essere la giusta formula per i personaggi nuovi. Scopriamo insieme il perché nella recensione senza spoiler di Licantropus.

Per ottenere la potentissima pietra sacra in grado di sconfiggere (o quanto meno indebolire) tutte le mostruosità del mondo, i migliori cacciatori di mostri si ritrovano nella villa di Ulisse Bloodstone, mancato dopo anni e precedente possessore della reliquia. Qui la vedova Bloodstone ha organizzato una caccia celebrativa: colui che riuscirà ad abbattere la preda (e tutti i suoi rivali) avrà diritto alla pietra sacra. All’evento partecipano anche Jack Russel (Gael Garcia Bernal) e Elsa Bloodstone (Laura Donnelly) figlia di Ulisse che ha in passato rinnegato i propri legami familiari. Nel corso dei circa cinquanta minuti dello speciale, impareremo a conoscere i due e anche la preda della caccia, Man Thing.

Non è mia intenzione scendere nei dettagli della trama, ma mi limiterò a dire che questo formato è probabilmente il più convincente degli ultimi due anni per introdurre nuovi personaggi all’interno del Marvel Cinematic Universe. Evitando il formato seriale e settimanale, si possono convincere anche i più scettici a investire un’oretta del proprio tempo per conoscere nuovi protagonisti, slegandoli dall’obbligo di ritagliarsi del tempo ogni settimana per qualcosa che magari potrebbe non piacergli. Allo stesso tempo, con meno tempo a disposizione, si evitano i momenti più “inutili” e si danno tutte le informazioni necessarie a capire un determinato personaggio.

Sia Bernal che la Donnelly hanno fatto un buon lavoro per portare a schermo Jack Russel e Elsa Bloodstone, regalando dei buoni momenti di intesa che mi portano a sperare di rivederli, magari in squadra con qualche altro eroe di questo genere come Blade e Moon Knight (Midnight Sons in arrivo?). Il rapporto tra Jack Russel e un altro personaggio poi, è molto simile a quanto visto tra Rocket e Groot, e mi farebbe senz’altro piacere rivederlo esplorato in un altro contesto.

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Nonostante l’atmosfera piena di mostri, non ho trovato Licantropus uno speciale horror. Anzi, in certe situazioni è molto più horror Doctor Strange in the Multiverse of Madness che lo special tv di Michael Giacchino. Questo non è ovviamente per forza di cose un male, ma potrebbe far storcere il naso a chi si aspetta un determinato tipo di prodotto.

Giacchino ha comunque confezionato un prodotto originale e di tutto rispetto, che si discosta da quanto abbiamo visto finora in ambito televisivo per i Marvel Studios. Girato completamente in 35 mm e con un filtro bianco e nero colorato solo da un determinato oggetto, Licantropus può spingersi oltre anche dal punto di vista del sangue. Anche qui non arriviamo mai ai livelli del sequel di Doctor Strange, ma superiamo di gran lunga quanto sfortunatamente visto in Moon Knight.

La CGI è nella media, con un Man Thing creato in tecnica mista che grazie al filtro bianco e nero è molto più credibile. Il make up del lupo mannaro trova invece perfetta collocazione nell’atmosfera finta retrò dello speciale, anche se ci sarà bisogno di vederlo a colori per capire se può funzionare anche in un contesto moderno.

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Gli applausi per la buona riuscita del prodotto però, li merita tutti Michael Giacchino.

In passato, il compositore ha diretto un episodio di Star Trek: Short Treks e un cortometraggio, Monster Challenge, ma è con Licantropus che dimostra di saper fare anche altro oltre colonne sonore indimenticabili. Ci sono un paio di giochi di camera che restano impressi, e tutto rimane molto coerente all’atmosfera del cinema di fine anni 30. Ovviamente, Giacchino ha curato anche l’impeccabile colonna sonora che fa da sfondo a tutta la vicenda.

L’errore più grosso sarebbe sottovalutare Licantropus, liquidandolo come una roba di poco conto e non canonica. Ma da un mondo social che si è imbestialito per una post credit di una serie tv comedy in cui She-Hulk twerka, ormai mi aspetto davvero di tutto.

Licantropus sarà disponibile da domani, 7 ottobre, in esclusiva su Disney+, abbonati ora!