La nuova avventura di Like a Dragon segna il ritorno dell’amato Kazuma Kiryu!
Con il finale di Yakuza 6 e l’addio di Kazuma Kiryu come protagonista della serie, il primo pensiero dei fan è stato quello di chiedersi quando e se avrebbero rivisto l’amato Drago di Dojima di nuovo in azione nei futuri Like a Dragon.
Con l’annuncio però di Like a Dragon: Infinite Wealth, vediamo Kiryu con un nuovo look e co-protagonista di questa nuova avventura ambientata alle Hawaii, cosa che ha reso necessario da parte di SEGA e del Ryu Ga Gotoku Studio di colmare quel vuoto creatosi fra la fine di Yakuza 6: The Song of Life e le vicende intercorse in Yakuza: Like a Dragon, ripercorrendo le vicende di Kiryu dopo la sua presunta morte.
Con il finale della sua ultima avventura, Kiryu inscenava la sua dipartita grazie al supporto dell’organizzazione Daidoji, un gruppo segreto che agisce nell’ombra e ramificato nell’attuale governo giapponese. Una scelta dolorosa e sofferta, fatta per proteggere Haruka e il piccolo Haruto, suo “nipote”, da eventuali nuove ritorsioni volte a colpire direttamente lui, e concedergli una vita più serena. Il costo di questa scelta però lo costringe a cancellare il suo nome, sparendo dalle scene e ad agire nell’ombra sotto l’ala protettiva dei Daidoji. Il tutto sotto una nuova identità, quella dell’agente Joryu.
Purtroppo però il segreto sulla morte di Kiryu non resterà tale a lungo, tanto da spingere Tsuruno, un capitano della Famiglia Watase dell’alleanza Omi a stanare l’ex drago, e convincerlo con la forza a collaborare con loro, in quello che successivamente si rivelerà il piano di Watase e Daigo per lo scioglimento dei rispettivi clan che abbiamo visto appunto in Like a Dragon.
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name copre quindi tutto l’antefatto che ha portato alla fine dei due gruppi yakuza, svelandoci il duro percorso di Kiryu e tutte le difficoltà che ha dovuto attraversare dalla sua “morte”.
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name è un racconto breve, che come sottolineano gli sviluppatori poteva forse essere raccontato attraverso una serie di filmati flashback. Diventando però un gioco a tutti gli effetti, a metà strada fra un DLC espanso e un capitolo ufficiale, coglie l’occasione per introdurre una nuova manciata di nuovi personaggi.
Il grosso delle vicende si sposta ad Osaka, più precisamente nel quartiere di Sotenbori, luogo che abbiamo imparato a conoscere ed amare per le sue strade ricche di locali ed insegne, il centro dell’eccesso di Osaka. Qua faremo la conoscenza di Akame, un’ambiziosa ragazza che gestisce tutta la rete informativa di Sotenbori (alla stregua del Fioraio di Kamurocho) e che guiderà Kiruy nel suo viaggio, diventando il suo lasciapassare per garantirsi l’ingresso all’inaccessibile Castello, location inedita di questo capitolo.
Nonostante la brevità della storia, di cui sappiamo già gran parte degli esiti, è innegabile come Ryu Ga Gotoku Studio abbia lavorato per costruirci intorno tutta una serie di personalità forti che speriamo vivamente di rivedere in futuro. Dalla stessa Akame, con la quale avremo modo di approfondire qualche dettaglio del suo passato completando una serie di attività secondarie, o Kihei Anawa, nostro supervisore all’interno del gruppo Daidoji, con il quale stringeremo un rapporto quasi fraterno, così come i due villain che ci troveremo ad affrontare nel corso dell’avventura, due ottimi antagonisti, ognuno mosso dai propri interessi e dalla sete di potere, che faranno di tutto per ostacolare la nostra reunion con il patriarca della famiglia Watanase.
Non mancano poi le occasioni per emozionarsi, tirando fuori un Kiryu più nostalgico che mai che si trova nuovamente solo, ad affrontare le conseguenze delle sue scelte, ancora una volta compiute per proteggere i suoi affetti più cari.
Asciugate le lacrime per lo struggente finale, Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name servirà da assist agli eventi di Infinite Wealth (di cui è possibile anche sbloccare una demo giocabile a fine avventura), svelandoci le motivazioni della presenza di Kiryu alle Hawaii, e caricandoci per un seguito che promette nuovamente grandi cose.
Se lato narrativo Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name non si fa mancare nulla, sul fronte del gameplay si nota come Ryu Ga Gotoku Studio sia andata sul sicuro riproponendo il gameplay classico della serie Yakuza, seppur con una piccola novità. Stiamo parlando del nuovo stile di combattimento Agente, che sfruttando l’alias di Joryu può utilizzare tutta una serie di gadget tecnologici come un vero e proprio emulo di 007.
Fra questi spicca sicuramente il Ragno, un cavo che è possibile lanciare contro i nemici per bloccarli e scaraventarli via, in modo da metterli fuori gioco in un attimo. Potenziando il Ragno aumenteremo il numero di cavi che potremo lanciare contemporaneamente, così la possibilità di afferrare oggetti in lontananza o disarmare i nemici. Man mano che avanzerete nel racconto avrete accesso a nuovi gadget, come il Calabrone, un drone che vi ronzerà intorno, schiantandosi poi contro il nemico più vicino, la Lucciola, una sigaretta detonante, o il Serpente, un paio di scarpe che vi consentiranno di lanciarvi contro in nemici a tutta velocità mettendoli fuori gioco. Anche in questo caso apportando miglioramenti aumenteranno le capacità offensive dei nostri “giocattoli” così come la portata degli attacchi o il numero di utilizzi.
Ad affiancare questo nuovo stile troviamo poi quello classico denominato qua Yakuza, dove Kiryu utilizza la forza bruta dei pugni e dei calci per sterminare orde di balordi, con tanto di azioni furore, le potenti e scenografiche mosse finali che da sempre caratterizzano le battaglie da strada di Yakuza.
Altra piccola novità, che però arricchisce non poco il sistema brawler degli scontri, riguarda la possibilità di effettuare una “counter” agli attacchi dei nemici più grossi e dei boss. In questo modo, se effettuato con il giusto tempismo, andremo ad annullare la mossa dell’avversario, dandoci la possibilità di contrattaccare e infliggere bei danni. Un’introduzione ben accolta e che rende alcuni scontri più bilanciati, proprio in quelle fasi dove in passato eravamo impotenti e l’unica possibilità era evitare di essere colpiti.
Che Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name sia un titolo che va al risparmio lo si evince dal riciclo di elementi ed asset dei precedenti capitoli, guidato anche da un racconto vincolato da eventi in parte già scritti e narrati. Questo però non ha inficiato sui contenuti presenti, che rendono questo racconto breve un capitolo completo a tutti gli effetti.
Il già citato Castello propone di versi svaghi, con un casinò ricco di giochi e una nuova modalità arena, nella quale sfidare all’ultimo sangue nemici sempre più inferociti, sia da soli che negli scontri a Squadre. In questo tipo di battaglie Kiryu dovrà assoldare e schierare tutta una serie di combattenti, alcuni anche volti noti della saga, e scalare i ranghi del castello per imporre la propria supremazia. L’ingaggio di nuovi lottatori è affidato anche in parte alle immancabili storie secondarie, che una volta completate ci garantiranno l’accesso in squadra del nuovo membro. Le varianti degli scontri sono diverse, con tanto di possibilità di scommettere sulla nostra vittoria, espedienti per guadagnare soldi con i quali potenziare le abilità di Kiryu.
A proposito delle storie secondarie, in Like a Dragon Gaiden passeranno attraverso la rete di Akane, che si occuperà di proporci nuove richieste, dividendole in due tipologie di missioni e fornendoci tutti i dettagli sul loro completamento. Portando a termine i nostri compiti otterremo dei punti che serviranno per potenziare le abilità di Kiryu (insieme ad un prezzo in Yen) o per acquistare oggetti esclusivi all’emporio di Akame.
Fra le altre attività di rilievo, con tanto di piccola storyline dedicata, ritroviamo il Poket Circuit, le adrenaliniche gare delle Mini 4WD e una delle più grandi passioni di Kiryu dai tempi di Yakuza 0. Anche qua fra tornei, sfide 1v1 e attacchi al tempo, ne avrete di cose da fare, soprattutto per collezionare le componenti più ricercate e performanti del gioco.
Non mancano poi le classiche attività come il Karaoke, il golf, i cabinati del Club SEGA, in cui debutta per la prima volta il porting di Daytona USA 2, qua sotto il nome di SEGA RACING CLASSIC 2, e tanto altro in cui perdersi ed allentare lo stress fra un combattimento e l’altro. Ultima novità da segnalare il cabaret immersivo, che si differenzia dagli altri host club dei precedenti giochi per l’utilizzo di filmati con attrici in carne ed ossa, che ci intratterranno e reagiranno in tempo reale in base alle nostre scelte.
Anche sotto il profilo tecnico l’elemento “riciclo” si nota. Nonostante questo però abbiamo di fronte un titolo graficamente convincente al pieno della sua forma, dove a spiccare, come sempre sono i modelli dei protagonisti e le animazioni facciali, come sempre al top per quanto riguarda l’espressività e la capacità di ritrasmettere al giocatore l’emotività dei doppiatori.
Sotembori si mostra in tutto il suo splendore, ricca di dettagli ed elementi che rendono questo quartiere di Osaka più vivo che mai, come le insegne animate, o gli sbuffi di vapore, ed è di notte che a livello estetico da il meglio di sé, prendendo vita grazie a dei bellissimi giochi di luce. Il castello, l’unica nuova location del gioco, è un’esaltazione degli eccessi e della goliardia, ed è un piacere percorrerne le stanze alla ricerca di ogni suo singolo segreto, cercando di guadagnarci l’ingresso all’ambitissima sala vip, il cui accesso è consentito ai soci più prestigiosi. Più spoglia e meno convincente Yokohama, che farà solamente una breve comparsata ad inizio avventura e nella quale sarà possibile tornare a fine gioco, ma completamente vuota e priva di attività di rilievo.
Per quanto riguarda il doppiaggio abbiamo al momento solamente la sola traccia giapponese, alla quale si unirà tramite patch post lancio anche il doppiaggio inglese. Sinceramente data la natura del gioco, e l’impegno profuso dai doppiatori originali per dare vita ai loro personaggi, vi consigliamo questo come il modo migliore per godersi al 100% un’esperienza di questo tipo.
I testi invece, come negli ultimi capitoli di questo nuovo corso di Like a Dragon sono adattati in un ottimo italiano.
Partivamo già consapevoli del fatto che Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name fosse un titolo di riempimento, un contenuto che facesse da ponte fra il vecchio Like a Dragon e il nuovo Infinite Wealth, e così è stato. Nonostante l’ovvio riciclo di diversi elementi della serie, Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name gode nuovamente di una storia forte sotto il profilo narrativo, un racconto che rende quanto mai umano Kiryu e ne abbatte quella sua scorza indistruttibile, facendo emergere quanto le sue scelte abbiano pesato sulla sua felicità. I fan di Kiryu e di Yakuza si esalteranno a rivivere alcuni eventi da questa nuova prospettiva, con un racconto che a più riprese riprende eventi del passato facendo leva sul fattore nostalgico, mentre i nuovi giocatori, che si sono avventurati in questo nuovo mondo con Like a Dragon, avranno modo di conoscere meglio Kiryu e comprendere approfonditamente uno degli aspetti di quel racconto che da novizi risultava un po’ troppo complesso per le loro conoscenze. Detto questo, Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name ci ha caricato come non mai per quello che ci aspetterà in Like a Dragon: Infinite Wealth, di cui non vediamo l’ora di metterci le mani su.