Love and Monsters: recensione senza spoiler

Recensione senza spoiler del nuovo film post apocalittico di Dylan O'Brien, "Love and Monsters"

Da ieri, 14 aprile 2021, è finalmente disponibile su Netflix l’atteso “Love and Monsters”, film candidato agli Oscar 2021 come migliori effetti visivi. Il film diretto da Michael Matthews è uscito nell’autunno scorso in America mentre in Italia arriva direttamente in streaming su Netflix. Il nuovo film di Dylan O’Brien (Teen Wolf, Maze Runner) è ricco di azione e divertimento. Se da “Love and Mosters” vi aspettate un classico film post apocalittico troverete tutt’altro. La pellicola è autoironica, spensierata e dal forte messaggio di speranza e voglia di vivere nonostante tutto. Dylan O’Brien è perfetto nel ruolo (ricorda tanto Stiles Stlinski di Teen Wolf), ironico, simpatico e con le giuste qualità da attore di action movie.  Ecco qui la nostra recensione senza spoiler di “Love and Monsters“.

Ecco il trailer:

Trama di “Love and Monsters”

Le premesse di “Love and Monsters” sono quelle tipiche di un film post apocalittico. Un asteroide minaccia di colpire la Terra. Per cercare di fermarlo i vari stati si alleano con l’obbiettivo di lanciare in cielo dei missili nella speranza di distruggere l’asteroide. Peccato che l’esito sia l’opposto rispetto a quello sperato. Le sostanze chimiche rilasciate dai missili sono la causa dello sterminio della popolazione mondiale: tali sostanze modificano il DNA degli animali che così mutano diventando mostri feroci. Nel giro di 7 anni dall’accaduto la popolazione mondiale è stata ridotta del 95%. I mostri popolano la terra mentre gli uomini sono costretti a restare rinchiusi nei bunker sotterranei per sopravvivere. Sono i mostri la specie dominante. I pochi sopravvissuti si sono organizzati in piccole com all’interno delle quali ciascuno svolge un ruolo idoneo alle proprie capacità. Il protagonista Joel è un outsider, non è in grado né di cacciare né di combattere i mostri, si occupa di preparare il minestrone e di gestire le comunicazioni radio con il resto delle com. Joel è l’unica anima solitaria della sua com, ciascuno ha trovato il proprio compagno mentre Joel si sente solo e senza scopo. Prima dell’apocalisse aveva appena incontrato Aimee (Jessica Henwick), con lei aveva finalmente trovato la persona giusta. Purtroppo a separare Joel e Aimee, ancora in vita, sono 150 km e un campo minato di mostri. Joel, sentendosi inutile nella sua com è deciso ad affrontare il viaggio pur di ricongiungersi con la sua amata. L’inesperto e disorientato Joel inizia così il luogo viaggio senza competente di sopravvivenza né capacità di combattimento. Fortunatamente lungo la strada troverà i compagni giusti: Boy, una cane fedele ed affettuoso, e due survivors, Clyde (il Michael Rooker di The Walking Dead) e Minnow (Ariana Greenblatt), loro affienarono il ragazzo e gli insegneranno tante tecniche che si riveleranno essenziali per proseguire l’avventura. Di seguito eccovi la recensione senza spoiler di “Love and Monsters”.

Love and Monsters recensione

Ecco la recensione di “Love and Monsters”

Joel è il protagonista perfetto per raccontare un’avventura divertente e ricca d’azione come questa. È un ragazzo semplice, ironico e socievole. È un’ottimo disegnatore ed è abile con l’utilizzo della tecnologia, purtroppo non è altrettanto bravo ai fornelli. Dylan O’Brien è pienamente adatto al ruolo. L’attore ormai trentenne ha il viso fresco di un ventenne e l’ironia giusta per affrontare la parte. O’Brien (noto soprattutto per il ruolo di Stiles in Teen Wolf e di Thomas nella saga di Maze Runner) torna dopo svariato tempo ad interpretare il ruolo del protagonista in una pellicola di richiamo. Il suo ritorno non poteva che essere più gradito, O’Brien è bravo e qui lo dimostra a pieno. Il ruolo di Joel sembra disegnato su O’Brien, le caratteriste principali dell’attore vengono esaltate ed il personaggio risulta così fin da subito credibile e concreto. Lo spettatore empatizza con Joel fin dalle prime battute, il modo irriverente e ricco di black humor con cui racconta le vicende rende il voice-over leggero e di piacevole accompagnamento alle immagini. 

I personaggi che affiancano il protagonista restano impressi nonostante il poco screen-time. Boy, il cane, nonostante non sappia comunicare a parole riesce ad esprimersi perfettamente. La coppia Joel e Boy è perfetta, cane e padrone sempre pronti a difendersi e supportarsi. I due sopravvissuti, Clyde e Minnow arricchiscono la trama e svelano allo spettatore quanto complesso e articolato sia l’universo di mostri che ora popola la terra. Non tutti i mostri sono cattivi, occorre prestare attenzione agli occhi per decifrare il vero animo dell’animale. Inoltre con le giuste diritte Joel comprende che vivere in superficie non è impossibile, difficile sì, ma fattibile.

In un mondo in cui tutti pensano soltanto a sopravvivere Joel Dawson non si arrende. Per Joel ritrovare l’amore perduto è l’obbiettivo principale ed è disposto a tutto pur di raggiungerlo. È sopravvissuto per 7 anni, non ricorda più cosa si prova a fare una passeggiata all’aria aperta. Joel vuole andare avanti, vuole vivere e non accontentarsi di quello che la sua nuova realtà gli offre. “Non accontentarti mai nemmeno durante un’apocalisse” diventa il suo mantra. Il messaggio di spensieratezza e determinazione è importante soprattutto in un periodo come quello che da ormai oltre un anno stiamo tutti affrontando. Il parallelismo tra i personaggi rinchiusi nei bunker e tutto il mondo costretto a restare a casa durante il lockdown è lampante, sebbene il film sia stato girato prima dello scoppio della pandemia. 

Gli effetti speciali, per cui il film è stato candidato agli Oscar, sono ben realizzati. I mostri in CGI reggo per tutto il film. Le creature sono tante e ben dettagliate, anche nelle scene di combattimento la qualità non viene a meno. 

La fotografia è maggiormente cupa e fredda nelle scene all’interno del bunker mentre acquisisce calore e temperatura non appena il protagonista si sposta in esterno. Un chiaro richiamo al cambiamento di stato d’animo del protagonista ed alla sensazione di libertà che il tutto suscita. Nota di merito anche per la colonna sonora. 

A tratti il film ricorda, sia per ironia che per alcuni risvolti di trama, “Zombieland “ ma ciò non svilisce la pellicola. L’universo e le premesse di base sono diverse, ben riuscite in entrambi i casi. Se quello che ci si aspettava era un film dark allora “Love and Monster” non soddisferà le aspettative, diversamente regalerà un sorriso e attimi di spensieratezza agli amanti dei road movie. 

Il finale lascia intuire speranze per un sequel. Per ora non è ancora stato rivelato nulla in merito. Attendiamo, magari grazie al passaparola ed ai tanti fan di Dylan O’Brien il sogno di rivedere Joel e compagni in una nuova avventura si trasformerà in realtà. 

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