Omar Sy arriva su Netflix con la nuova serie tv, Lupin
Grazie a Netflix, abbiamo avuto la possibilità di guardare in anteprima Lupin, la nuova serie tv con Omar Sy protagonista. Anche se ormai la questione è stata risolta, ci teniamo a ribadire che – a dispetto del titolo – non si tratta di un remake del Lupin che siamo stati abituati a conoscere, ma semplicemente di un omaggio al personaggio omonimo dei romanzi scritti da Maurice Leblanc a inizio ‘900.
Lo show televisivo è stato creato da Louis Leterrier, famoso per aver diretto nel 2013, il film Now You See Me. I nuovi episodi saranno disponibili sulla piattaforma streaming dall’8 gennaio.
La sinossi
Da adolescente, la vita di Assan Diop (Omar Sy) è stata sconvolta quando suo padre è morto dopo essere stato accusato di un crimine che non aveva commesso. Venticinque anni dopo, Assan userà il libro di Arsène Lupin, ladro gentiluomo come ispirazione per vendicare suo padre.
La narrazione
Lupin è, né più, né meno una classica serie poliziesca, dove la componente thriller prevale sulla vis comica, a differenza di quanto letto nei racconti di Leblanc. Qui, l’antieroe riesce, con i suoi abili piani, a scampare alla polizia, che risulta essere sempre un passo indietro ad Assan. Tuttavia, in più di un’occasione, si ha come l’impressione che proprio i poliziotti pecchino eccessivamente di ingenuità e si perdano in un bicchier d’acqua. Più che la genialità del protagonista nei suoi travestimenti e nel suo essere trasformista, che anzi spesso e volentieri appare poco credibile, emerge la poca lungimiranza delle autorità, che sembrano non accorgersi delle cose più ovvie.
Questo è uno dei tanti motivi per cui, purtroppo, la serie risulta alla fine dei conti poco coinvolgente. La storyline principale, di fatto, è banale e in molte occasioni diverse dinamiche e plot twist sono a dir poco prevedibili. Insomma, mentre si guarda si sa perfettamente dove la storia vuole andare a parare e questo toglie potenziale a quelli che avrebbero dovuto essere i colpi di scena presenti. Manca quella scintilla che, alla fine degli episodi, ti spinge ad andare avanti e a voler sapere cosa accadrà dopo. Una pecca non da poco per una serie tv che trae ispirazione dalla brillante penna di Leblanc, capace di creare quell’alone di mistero attorno al personaggio.
I personaggi
Naturalmente, al centro di tutta la serie tv, c’è Assan; anche se non mancano i personaggi secondari, però, questi rimangono sempre sullo sfondo e non vanno mai ad arricchire e ad integrarsi in maniera significativa nelle vicende del protagonista. Almeno per ora – ricordiamoci che si tratta pur sempre della prima stagione, e c’è la possibilità che questi vengano approfonditi in futuro – nessuno di loro si distingue particolarmente. Le azioni che compiono sono esclusivamente in funzione di Assan (spesso intervengono come deus ex machina) e diversi espedienti sono costruiti ad hoc solo per mandare avanti la storia. Inoltre, va tutto molto veloce e non si dà la possibilità allo spettatore di potersi affezionare a loro.
Anche il villain principale è piuttosto piatto; è il tipico “cattivo” che appare spesso in racconti di questo genere e poco caratterizzato. Un uomo senza scrupoli attaccato ai soldi, di cui però non viene detto molto. E soprattutto non viene neanche spiegato perché è diventato quello che è.
Conclusioni
Purtroppo, la prima stagione di Lupin non convince fino in fondo e, alla fine, risulta per essere dimenticabile. Un peccato, perché – data l’ispirazione al ladro gentiluomo – si poteva osare decisamente di più. Una serie tv che per adesso non si distingue per dinamicità e ricchezza di contenuti, finendo per essere un qualsiasi prodotto televisivo poliziesco, senza troppe pretese.